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Meloni al Pd: “In Europa obiettivo centrato. Fate un corso di woodoo, macumbe non funzionano”

Puntuali, energiche, a tutto campo le comunicazioni della premier Giorgia Meloni nell’aula di Montecitorio in vista del Consiglio europeo del 19 e 20 dicembre. Un lungo intervento che ha spaziato sui principali dossier dell’agenda nazionale e internazionale, approvato a fine seduta con il via libera alla mozione della maggioranza ( 193 sì, 188 no, 9 astenuti). Dalla “missione compiuta” con la nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente Ue, al Medioriente, dalla guerra russo-ucraina all’immigrazione, dal trattato con l’Albania ai rapporti con Trump. Non meno incisiva la replica nella quale la premier ha rispedito al mittente gli slogan delle opposizioni per screditare il lavoro del governo italiano. Un tema, quello del tifo anti-italiano delle sinistre, sul quale la premier si è dilungata regalando anche un battuta frizzante ai cronisti parlamentari. “Nessuno si è accorto che l’Italia è stata presidente: Stavate lì a fare le macumbe sperando nel fallimento. Fate un corso di woodoo, macumbe non funzionano”.

Meloni alla Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio Ue

Sulla Siria dopo la caduta del regime di Assad la premier ha ricordato che l’Italia è l’unica tra le nazioni del G7 ad avere un’ambasciata aperta a Damasco. Ed è pronta “a interloquire con la nuova leadership siriana, ovviamente in condivisione con i partner europei e internazionali”. Nessun passo indietro sul sostegno all’Ucraina.  “L’Italia continua a sostenere finanziariamente e militarmente le iniziative a sostegno di Kiev”, ha detto Meloni ricordando la linea di credito da 50 miliardi, “un prestito che sarà presto erogato”. Sulla polveriera mediorientale, poi, ha ribadito che “la pace giusta” tra Israele e Gaza “passa solo dalla soluzione dei due Stati. L’Anp è l’unico interlocutore possibile”. Altro che ordini da Washington.

Israele-Gaza, unica pace è con la soluzione dei due Stati

In vista del primo consiglio europeo di questa nuova legislatura, Meloni condivide la volontà di rendere più snelli e concreti i  lavori del Consiglio. Da qui l’esortazione a un’Europa più forte e autonoma, capace di rafforzare la sua difesa per costruire un pilastro Ue della Nato, “da affiancare a quello americano con pari peso e pari dignità”. Inevitabile un lungo passaggio sui migranti, dossier sul quale l’Italia ha un ruolo decisivo. Meloni ha sottolineato che va rivisto il concetto di paese di origine sicura ed è “improcrastinabile” la revisione della direttiva sui rimpatri. Sul protocollo Italia-Albania,  ha ribadito, come aveva scandito dal palco di Atreju, che intende andare avanti definendo ideologiche le scelte di certe procure. Tra i segnali della rinnovata centralità italiana in Europa svetta il traguardo conseguito con la vicepresidenza esecutiva della Commissione Ue a Raffaele Fitto. Che “non è solo un titolo onorifico. Nonostante vi sia ancora chi, noncurante della realtà, continua a ripetere il mantra del presunto isolamento internazionale dell’Italia”,  mentre “i fatti dimostrano l’esatto contrario”. In sede di replica la premier ha risposto alle ‘pulci’ delle opposizioni punto per punto.

Schlein scatenata: Meloni scenda dal ring, questo è un posto serio

Tra le opposizioni si fa notare Avs con Angelo Bonelli che accusa Meloni di vivere su Marte e il collega Fratoianni che, a favore di telecamere, regala alla premier ‘guerrafondaia” delle cartoline di auguri di Natale per “riflettere”. La frase scelta per l’omaggio è “Il futuro non è in armi, stop spese militari. Auguri di pace”. Particolarmente scatenata Elly Schlein. Ha chiesto alla premier di scendere dal ring, “questo è un luogo serio…. Da una parte c’è il mondo di ‘Ameloni’, quello della propaganda andata in scenda ad Atreju  dall’altra c’è la realtà testarda dei numeri”. Conte non è da meno. “Come fate a dire che va tutto bene? Siete impostori o incoscienti”. Meloni non si fa trovare spiazzata. “Voi tifate sempre contro l’Italia quando non siete al potere”, replica il premier. Lo stesso sul protocollo Roma-Tirana. “Perché tutta questa energia per fare di tutto per bloccare l’accordo con l’Albania? Forse proprio perché si capisce che il progetto potrebbe avere una efficacia straordinaria, e quindi per quelli che hanno sostenuto che invece noi dobbiamo accogliere tutti il progetto è preoccupante”.

Il due per cento di pil per la difesa fu deciso da Conte

Sul due per cento del Pil in spese della Difesa, Meloni ha ricordato che fu Conte a deciderlo (“Poi io la considero una cosa giusta e non ho avuto problemi a dirlo quando ero all’opposizione…”. Di fronte al can can dell’opposizione sull’adeguamento degli stipendi dei ministri non deputati ai colleghi parlamentari la premier si è detta d’accordo a ritirare l’emendamento. Ma – ha aggiunto rivolgendosi ai 5Stelle – “non accetto lezioni da chi pagava 300 mila euro a Grillo, con i soldi pubblici”. E ancora, sul nervosismo delle sinistre su Donald Trump. “Quando si parla di politica estera  alcune delle parole più usate dall’opposizione sono amico e nemico. Io penso che sia un filtro sbagliato, ma tipico di chi mette la difesa della fazione al posto della nazione. Tra i nemici indicati c’è Trump, non so in base a che cosa si debba definire nostro nemico il presidente eletto, se si sta parlando delle politiche protezioniste non so se presentarsi da nemico possa aiutare. Biden ha messo 400 milioni a difesa delle aziende americane”.

Stellantis, voi c’eravate sempre, ma quel tempo è finito

Sul Stellantis replica tutta in discesa. “Avete detto che c’eravate voi davanti ai cancelli di Stellantis. Diciamo che c’eravate voi quando il governo Conte ha deciso di non utilizzare i poteri speciali per fermare l’operazione di fusione tra Fiat, Chrysler e Peugeot. C’eravate voi quando è stato garantito, con i soldi dello Stato italiano, un prestito da sei miliardi e mezzo e ci si è detto che in cambio sarebbero stati mantenuti i livelli occupazionali e le produzione in Italia. E quello che è accaduto l’anno dopo è che Fiat Chrysler Stellantis staccassero cinque miliardi e mezzo di dividendi per i soci. Questo è successo quando c’eravate voi. Ma quel tempo per fortuna è finito”.

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