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2024: un anno da 9 per lo sport italiano. Padroni del tennis, grandi Olimpiadi e trionfi da potenza indiscussa

È stato un anno da 8, sarebbe inelegante dare di più. Siamo la terza nazione al mondo negli sport olimpici“, le parole di qualche giorno fa del presidente del CONI Giovanni Malagò. Noi, che non ricopriamo alcuna carica istituzionale, possiamo invece affermare che lo sport azzurro nel 2024 merita un 9 pieno, peraltro lo stesso voto che avevamo assegnato anche nel 2022 e nel 2023! Naturalmente l’apice si era raggiunto nel 2021, ovvero l’anno che consideriamo da 10, come in passato era accaduto solo nel 1982 e nel 2006. Ad ogni modo, questi voti altissimi confermano ancora una volta la splendida età dell’oro che sta vivendo l’Italia.

Partiamo dalle Olimpiadi di Parigi 2024: il bilancio rimarrà agli annali come il migliore degli ultimi due decenni. 40 podi complessivi, come a Tokyo 2020, ma con 2 ori in più e il nono posto finale nel medagliere, peraltro davanti ad una nobile decaduta come la Germania. Il Bel Paese si è confermato nel gotha mondiale, rientrando in top10 per l’ottava edizione consecutiva. Inoltre non vinceva più di 10 ori addirittura da Sydney 2000. L’evento in terra d’Oltralpe ha reso palese quanto fosse stratosferico il potenziale della spedizione tricolore: nonostante la maggior parte dei favoriti abbia steccato l’evento principale del quadriennio, l’emergere di outsider e seconde linee ha reso comunque il bottino più che soddisfacente. Finalmente è caduto anche un tabù che sembrava maledetto, ovvero quello del volley alle Olimpiadi. Merito delle leggendarie ragazze allenate dal guru Julio Velasco, salite sul gradino più alto del podio al termine di un cammino trionfale, nel quale hanno lasciato per strada appena un set. E chissà come sarebbe finita senza i tanti furti (non possiamo chiamarli in altro modo) arbitrali subiti. Ne vogliamo ricordare due su tutti: Filippo Macchi nel fioretto maschile di scherma ed Aziz Abbes Mouhiidine nella boxe.

Non si può negare che il tennis abbia trascinato lo sport italiano a suon di risultati clamorosi ed eccezionali, aumentando ulteriormente a dismisura il nostro già elevato blasone. L’elenco dei successi è da brividi: due titoli dello Slam (Australian Open e US Open), un oro olimpico (doppio femminile), ATP Finals, Billie Jean King Cup e Coppa Davis per il secondo anno di fila. Jannik Sinner, ormai indiscusso deus ex machina dello sport italiano tout court, ha concluso l’anno da n.1 al mondo con un margine abissale sugli inseguitori, lasciandoci toccare cime sconosciute e a lungo sognate. La meravigliosa Jasmine Paolini, nell’arco di un anno, è diventata una vera e propria pietra miliare, raggiungendo due finali Slam (Roland Garros e Wimbledon), vincendo oro olimpico (in doppio), BJK Cup e terminando la stagione da n.4 del ranking, impresa mai riuscita in passato ad una italiana. Anticipando il pagellone che potrete leggere su OA Sport il 24 dicembre, il tennis non può che meritarsi un 10 e lode.

In un panorama denso di lauti trionfi, si tende quasi a dimenticare delle affermazioni dal peso specifico strabiliante, impensabili sino ad una manciata di anni fa. Due su tutti: l’Italia ha vinto il medagliere finale degli Europei di atletica e ginnastica artistica femminile. Gli sport invernali hanno riservato soddisfazioni a grappoli. Lo scettro di regina delle nevi spetta a Lisa Vittozzi, che in una sola stagione si è ripresa tutto quello che il destino le aveva tolto: prima l’oro ai Mondiali nell’individuale, poi l’agognata Coppa del Mondo generale di biathlon. Da rimarcare anche la seconda sfera di cristallo nello slittino messa in bacheca da Andrea Voetter e Marion Oberhofer, mentre nello speed skating è esploso l’assoluto mattatore Davide Ghiotto, campione del mondo nei 10000 metri (per il secondo anno di fila), nonché vincitore della Coppa del Mondo (lunghe distanze) e dell’oro iridato con la squadra nel team pursuit. Da segnalare anche la sfera di cristallo della mass start vinta da Andrea Giovannini. E a proposito di medaglieri vinti…L’Italia si è aggiudicata sia quello degli Europei di pattinaggio artistico sia, soprattutto, quello storico alle Olimpiadi Invernali Giovanili. Da stropicciarsi gli occhi!

Naturalmente la perfezione (salvo che nei già citati anni 1982, 2006 e 2021) non esiste e non sono mancate le note dolenti. È rimasto un grande amaro in bocca per i motori, dove sia Francesco Bagnaia in MotoGP sia la Ferrari in F1 hanno visto sfumare i titoli iridati per una manciata di punti. Ci si aspettava oggettivamente tanto di più da Luna Rossa, sconfitta da Ineos Britannia nella finale di Louis Vuitton Cup: i successi in due competizioni di contorno (Youth e Women) non possono in alcun modo addolcire la pillola, dato che le ambizioni, nemmeno tanto nascoste, erano quelle di portare la Coppa America in Italia. Il ciclismo continua a vivere la sua era più buia, in perfetta antitesi con quanto sta accadendo nel tennis: un mondo alla rovescia, se pensiamo a quanto accadeva sino a 20 anni fa. Per fortuna che ci pensano le donne a tenere alto l’onore dell’Italia, con una maiuscola Elisa Longo Borghini che si è aggiudicata il Giro delle Fiandre e, soprattutto, la maglia rosa al Giro femminile: un trionfo che attendevamo da ben 16 anni. Se il tennis merita la palma di sport migliore, all’ultimo posto, e per distacco, mettiamo il calcio. L’umiliazione subita agli ottavi degli Europei contro la Svizzera va ad aggiungersi alla già lunga lista nera che diventa man mano più lunga dal 2018 in poi, con l’unica ed abbagliante eccezione (casuale?) del trionfo continentale del 2021.

Nel 2026 terminerà l’era Malagò ed a giugno del prossimo anno verrà eletto il nuovo presidente del CONI. L’auspicio è che si tratti di un uomo di sport, che realmente sia in grado di soddisfare le svariate esigenze di un mondo vario, articolato ed in costante evoluzione. Vincere è inebriante, ma rivincere è sempre più difficile e nulla viene regalato. Per questo conoscere la materia rappresenta la condicio sine qua non per cercare di mantenere l’Italia ai vertici. Se la poltrona toccasse invece ad un politico avulso completamente da questa realtà, allora l’orizzonte potrebbe d’improvviso addensarsi di nubi.

IL BILANCIO DEL 2023: VOTO 9

IL BILANCIO DEL 2022: VOTO 9

IL BILANCIO DEL 2021: VOTO 10

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