I sacerdoti di Ivrea sul nuovo vescovo: «Sarà capace di portare tante preziose energie»
IVREA. Monsignor Daniele Salera è dal 16 dicembre, il 69° vescovo della diocesi di Ivrea, a partire dal primo, Sant’ Eulogio nel 451, al più noto del passato Beato Varmondo Arborio (10° - dal 969 al 1002) agli ultimi sei del secolo scorso. Monsignor Matteo Filipello ( 63° - dal 1898 al 1939) e Paolo Rostagno (dal 1939 al 1959), Albino Mensa (dal 1960 al 1966); monsignor Luigi Bettazzi (dal 1966 al 1999 scomparso nel 2023 a 99 anni); poi mons Arrigo Miglio, dal 1999 al 2012, nominato cardinale da Papa Francesco nel 2022 e infine monsignor Cerrato, nominato nel 2012 .
«Accolgo con gioia questa nomina – ha commentato il vicario generale della diocesi don Gianmario Cuffia – con un passaggio previsto che ci porta verso una nuova esperienza con il neo vescovo di Ivrea che viene da Roma e vive la dimensione dell’universalità della chiesa di Roma». Reazioni unanimi da parte di alcuni dei decani del clero canavesano, canonici membri del capitolo della cattedrale di Ivrea. «Sono lieto di questa nomina che – ha detto monsignor Arnaldo Bigio – rende omaggio e considerazione alla storia della diocesi di Ivrea (la terza del Piemonte) con l’invio da Roma da parte di Papa Francesco di un giovane vescovo che porterà sicuramente nuove energie alla nostra chiesa. È un dono – ha concluso – che ci fa il Signore nella vita religiosa della nostra diocesi che aumenta per tutti noi, clero e fedeli, esultanza per il Giubileo del 2025». Monsignor Romano Salvarani, per anni custode della cattedrale a partire dal 2002, è con i suoi 82 anni e qualche acciacco fisico, uno dei sette componenti il capitolo diocesano, condivide la scelta papale del nuovo vescovo. «Sono contento dell’arrivo del nuovo giovane vescovo di Ivrea – ha commentato – e gli faccio i miei migliori auguri assicurandogli tutto il nostro aiuto e la collaborazione massima per il bene della chiesa canavesana. Al tempo stesso faccio tanti auguri di buon lavoro a monsignor Cerrato nella sua vecchia e nuova attività tra gli Oratoriani di San Filippo Neri a Roma, nella certezza che sarà ancora molti impegnato anche nella sua futura attività pastorale». Don Piero Agrano, anche lui canonico del capitolo della cattedrale, sottolinea: «Abbiamo la massima fiducia nella scelta di Papa Francesco di una persona e un nuovo pastore che non conosciamo, ma che siamo certi sarà un giovane vescovo quindi in grado di governare la nostra chiesa portando anche delle novità sicuramente positive che noi siamo pronti a condividere offrendo tutta la nostra collaborazione». Molto più cauto nelle sue dichiarazioni il segretario di monsignor Cerrato, don Giuseppe Sciavilla, il primo della dozzina di sacerdoti ordinati a partire dal 2014 nei suoi 12 anni di missione presbiterale ad Ivrea. «Non cambia nulla – ha ricordato don Sciavilla –. Io sono incardinato nella diocesi di Ivrea e sarà il nuovo vescovo, monsignor Daniele Salera, a decidere quale sarà l’incarico pastorale dopo la partenza di monsignor Cerrato».