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Gisèle Pelicot, grazie per il grande coraggio: sei la donna dell’anno

Oggi, dopo tre mesi di udienze è giunto il verdetto tutti condannati i 50 uomini che hanno abusato della donna quando era in stato di incoscienza, attraverso l’utilizzo di psicofarmaci che il “marito” somministrava a Gisele per farla poi stuprare da altri uomini. 

Un Aberrante vicenda.

In tribunale le sentenze di condanna è come un fiume in piena, (metto i nomi per identificare questi esseri immondi che devono essere messi in un anfratto di terra e abbandonati, ma mai dimenticati):

Charly Arbo: “colpevole” Florian Rocca:  “colpevole”  Cyrille Delville:  “colpevole” Christian Lescole:  “colpevole” Lionel Rodriguez:  “colpevole” Nicolas Francois:  “colpevole” Jacques Cubeau:  “colpevole” Patrice Nicolle:  “colpevole” Thierry Parisis: “colpevole” Simoné Mekenese: “colpevole”

Didier Sambuchi: “colpevole” Jerome Vilela: “colpevole” Dominique Davies: “colpevole” Boris Moulin: “colpevole” Nizar Hamida: “colpevole” Philippe Leleu: “colpevole” Cyril Beaubis: “colpevole” QuentinHennebert: “colpevole” Mathieu Dartus: “colpevole” Cyprien Culieras: “colpevole” Redouane Azougagh: “colpevole” Joan Kawai: “colpevole” Karim Sebaoui: “colpevole” Fabien Sotton: “colpevole” Jean-Luc LA: “colpevole” Hughes Malago: “colpevole” Adrien Longeron: “colpevole” Vincent Coullet: “colpevole” Andy Rodriguez: “colpevole” Jean-Marc LeLoup: “colpevole” Romain Vandevelde: “colpevole” Husamettin Dogan: “colpevole” Omar Douiri: “colpevole” Paul-Koikoi Grovogui: “colpevole” Ahmed Tbarik: “colpevole” Jean Tirano: “colpevole” Saifeddine Ghabi: “colpevole” Redouane El Farihi: “colpevole” Hassan Ouamou: “colpevole” Joseph Cocco: “colpevole” Cendric Venzin: “colpevole” Cedric Grassot: “colpevole” Grégory Serviol: “colpevole” Abdelali Dallal: “colpevole” Patrick Aron: “colpevole” Ludovick Blemeur: “colpevole” Mohamed Rafaa: “colpevole” Jean-Pierre Marechal: “colpevole” 

Dominique Pelicot: “colpevole”.

Grazie di nuovo Gisèle,

A poche ore dal verdetto di questo processo a Dominique Pelicot e MAZAN, voglio esprimere tutta la mia ammirazione e rispetto.

Sei indiscutibilmente la donna dell’anno.

Il coraggio, la dignità e la forza che hai dimostrato durante questa prova sono eccezionali.

Non solo hai dovuto affrontare l’orrore delle azioni del tuo ex marito, ma anche l’orrore di 51 uomini comparsi al bar alternandosi per anni.

Il tuo viaggio non si limita ai tuoi affari personali. Sei stata vittima di una cultura dello stupro, una cultura patriarcale profondamente radicata che banalizza e perpetua la violenza sulle donne e ne sei stata vittima.

Un atto forte il Tuo.

Avete spianato la strada a un’inversione di colpa, evidenziando questo sistema di violenza che urge denunciare e combattere.

Grazie a te femminista ci hai risparmiato tempo. La vostra azione ha accelerato la consapevolezza collettiva, obbligando a mettere in discussione lo status quo.

In questa lotta, siete nella linea di grandi personaggi dei diritti delle donne, come Gisèle Halimi, che, attraverso il processo di Bobigny, ha fatto un grande passo avanti per il diritto all’aborto in Francia.

Tu sei, a modo tuo, un’altra Gisele!

Come Simone Veil, che ha segnato una pietra miliare storica nella conquista dei diritti delle donne con la sua lotta per il diritto IVG, anche tu hai fatto una scelta coraggiosa: sfidando l’ordine stabilito e partecipare attivamente ad una rivoluzione.

A poche ore dal verdetto, non dimenticherò anche la solidarietà delle tante donne che hanno viaggiato per arrivare ad Avignone per sostenerti durante tutto questo processo. La loro presenza è la testimonianza dell’unità e della forza del movimento contro la violenza sulle donne. Insieme, avete portato un potente messaggio di resistenza e lotta.

Due cause legali faranno la storia nel nostro Paese e nell’avanzamento dei diritti delle donne. Bobigny’s nell’ottobre 1972 che aprirà una strada nella legalizzazione dell’aborto e di Mazan che romperà i tabù e dovrà cambiare, spero, per sempre, lo sguardo su stupro e consenso

Volto eroico di queste donne violentate, mutilate, chimicamente sottomesse, distrutte da una società patriarcale terrena che ammette che la donna rimanga un oggetto nelle mani del padrone

Gisel Pelicot è un esempio per chi ancora teme di denunciare il proprio carnefice, non abbiate paura, dovete smettere di aver paura, ancor prima che essere femmine siamo PERSONE e come tali vogliamo, anzi pretendiamo, di essere trattate.

Non dovete dimostrare a nessuno nulla in più di ciò che siete come esseri umani, la questione di genere vige nella vostra intimità ed è solo retorica per maschi privati di neuroni, ecco cominciate a vederli così.

Altrettanto importante il nostro compito genitoriale: educhiamo i nostri figli al SENTIMENTO.

Non è compito della scuola, no, non laviamoci le mani che così è troppo facile, siamo noi coi nostri valori, con la nostra morale ad avviare i nostri figli in questo mondo disastrato.

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