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Capodanno al PalaEur: Tony Effe si “vendica” e Gualtieri raccoglie i cocci. Cortocircuito a sinistra

Il sindaco Gualtieri aveva immaginato un Capodanno di grandi celebrazioni al Circo Massimo, ma il suo concerto di fine anno si è trasformato in uno psicodramma, degno di una commedia degli errori. Un cortocircuito tutto a sinistra. Prima l’annuncio, poi l’imbarazzante retromarcia sull’esclusione di Tony Effe – bollato come “indecente”, sessista, misogino e violento dopo le veementi proteste del mondo femminista e del centrosinistra capitolino.  Poi  la defezione di Mahmood, paladino della sinistra che tuttavia stavolta ha scelto di schierarsi con l’artista censurato, e di Mara Sattei.

Oggi, però, la scena cambia: il trapper torna a far parlare e lo fa con un colpo da maestro, annunciando il concerto l’ultimo dell’anno al PalaEur che in pochi minuti ha mandato in visibilio i fan. E lasciando Gualtieri ad accollarsi gli insulti del suo partito, il Pd e di tanti artisti che sono solidali con il cantante romano.

Tony Effe sfida il sindaco romano e sceglie il PalaEur

«Ci vediamo il 31 dicembre al Palazzo dello Sport», l’annuncio arriva tramite il profilo Instagram di Tony Effe. Biglietti a prezzi calmierati, disponibili dalle 19 di oggi su Ticketone. Un’iniziativa che Tony Effe ha descritto come un “regalo al mio pubblico”, che in realtà suona tanto di frecciatina al Campidoglio. La stessa arena che lo aveva visto trionfare con un sold-out a ottobre torna a riempirsi, questa volta per celebrare l’arrivo del 2025.

Un anno d’oro per Tony Effe, nonostante i moralisti politically correct

Il trapper romano, attaccato per i testi delle sue canzoni giudicati “sessisti”, ha chiuso un 2024 trionfale. Il suo album Icon è stato il più venduto nei primi sei mesi dell’anno, e la hit Sesso e Samba ha spopolato con un quadruplo disco di platino. Ora si prepara al debutto sul palco dell’Ariston, dove porterà il brano Damme ‘na mano. Una scalata irresistibile, che neanche le polemiche  sembrano rallentare.

Lo psicodramma del Campidoglio

E mentre Tony Effe si organizza da sé, il sindaco di Roma si trova a fare i conti con un Capodanno che, giorno dopo giorno, crolla a pezzi. Mahmood ha disertato per protesta, definendo l’esclusione del trapper «una forma di censura» che non può condividere. Junior Cally, un altro rapper e produttore discografico, ha parlato di «gap generazionale e ipocrisia».

Tony Effe fa scattare uno psicodramma a sinistra

La gestione di questa crisi da parte del sindaco Gualtieri ha mostrato una spaccatura tra le fila della sinistra – con esponenti Pd che si attaccano reciprocamente –. Mentre Tony Effe, nel frattempo, risponde con i fatti, dimostrando che la musica trova sempre una strada per arrivare al pubblico e prevede già il tutto esaurito. La guerra a Gualtieri prosegue…

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