Manovra, il governo mette la fiducia alla Camera. E spunta anche un tesoretto da 100 milioni
Il governo ha posto la fiducia alla Camera sulla legge di Bilancio. Si tratta di una decisione ampiamente attesa: il voto di fiducia si terrà a partire dalle 11 e, come da calendario confermato dalla conferenza dei capigruppo, la votazione finale si terrà in serata, a partire dalle 21. Il ritorno del testo della manovra in Commissione Bilancio, che era stato ipotizzato, è stato fugato dall’emersione di una sovracopertura, un “tesoretto”, di circa 100 milioni di euro al maxi-emendamento sia per il 2025 che per il 2026. Dunque, non solo i soldi per portare in approvazione il testo ci sono, ma ce ne sono più del previsto. Si tratta della prima volta che succede nella storia repubblicana.
In manovra spunta un tesoretto da 100 milioni
I fondi del “tesoretto”, è trapelato, confluiranno nel conto di controllo, strumento previsto dal Piano strutturale di bilancio, per abbattere il deficit. I tempi di approvazione della manovra, che dopo la Camera dovrà approdare in Senato tra Natale e Capodanno, sono stati confermati nonostante la seduta di oggi sia stata segnata dalle proteste dell’opposizione a causa della mancanza di membri del governo in apertura di giornata, che ha fatto slittare l’inizio della discussione.
Il governo arriva tardi in Aula, Ciriani si scusa: “Non faccio lo scaricabarile”
Una circostanza sulla quale l’esecutivo ha fatto mea culpa, con il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha ammesso che le proteste dell’opposizione “sono legittime, anche io protestavo quando ero all’opposizione”, e il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, che si è scusato “a nome mio e del governo”. “Si sa bene che stanchezza, inconvenienti, incomprensioni possono capitare soprattutto in queste ore molto frenetiche, però – ha sottolineato – so anche che alla fine le giustificazioni stanno a zero e non intendo ricorrere alla pratica dello scaricabarile come pure potrei”.
L’errata corrige al testo licenziato dalla Commissione Bilancio
Il testo licenziato dalla commissione Bilancio è stato affiancato da una errata corrige, con tre correzioni contenute nell’allegato, tra le quali una sul requisito per accedere all’Ires premiale: mancava il riferimento alla percentuale minima del 24% degli utili del 2023 accantonati destinata agli investimenti. Le altre due correzioni hanno riguardato le coperture di una norma in materia di giustizia per accelerare lo smaltimento delle istanze di equa riparazione, che di fatto risultava finanziata due volte.
Il voto “fuorisacco” sulle dimissioni di Enrico Letta da deputato
Nel corso della lunga seduta di domani, che si aprirà alle 9.30 con le dichiarazioni di voto sulla fiducia e la cui conclusione è prevista per le 22.30 con la chiusura del voto finale, è previsto anche un “fuorisacco” rispetto alla legge di Bilancio: alle 12 si voteranno le dimissioni da deputato che Enrico Letta ha annunciato a inizio ottobre a seguito della sua nomina a decano della IE School of Politics, Economics and Global Affairs di Madrid. Al posto di Letta subentrerà la dem veneta Rosanna Filippin.
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