Luigi Mangione, incriminato per l’uccisione dell’a.d. di UnitedHealth, rischia la pena di morte
Luigi Mangione, incriminato per l’uccisione a colpi di pistola di Brian Thompson, amministratore delegato del colosso delle assicurazioni sanitarie UnitedHealthcare, potrebbe, in teoria, essere condannato a morte. L’ipotesi è piuttosto remota ma non inesistente. I procuratori hanno infatti imbastito l’impianto accusatorio, con quattro capi di imputazione, per far sì che sia possibile anche questo esito processuale. Al giovane è stato contestato anche l’omicidio di primo grado con l’aggravante del terrorismo, un reato che comporta una pena obbligatoria di ergastolo senza possibilità di libertà condizionale.
Il processo si svolgerà nello Stato della città di new York, dove la pena di morte è stata sospesa dal 2004. Tuttavia i procuratori federali hanno la possibilità di richiederla. Le accuse contro il 26enne includono anche il reato di stalking. “Siamo pronti a combattere le accuse in qualsiasi corte. Quelle federali vanno ad aggiungersi a quelle già eccessive” di omicidio di primo grado, ha detto l’avvocata di Mangione, Karen Friedman Agnifilo.
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