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La Russia bombarda Kiev con missili ipersonici e droni: una vittima, colpite anche sei ambasciate straniere

La vendetta di Mosca si è consumata. L’aveva promessa dopo l’autorizzazione americana all’uso dei missili Atacms in territorio russo e gli attentati ucraini a personaggi considerati vicini a Vladimir Putin. Poi nel corso della conferenza stampa di fine anno, giovedì, il presidente aveva lanciato una sfida agli Stati Uniti: “Scommettiamo che se lanciamo i nostri nuovi missili ipersonici non riuscirete a intercettarli?”. Detto fatto: nella mattinata di venerdì la Federazione ha effettuato un potente raid con 5 missili ipersonici Iskander e una cinquantina di droni contro la capitale ucraina Kiev. Pesanti i danni riportati in quattro diversi quartieri, con una vittima, nove feriti e sei ambasciate straniere danneggiate.

Le sedi diplomatiche colpite sono quelle di Albania, Argentina, Autorità Palestinese, Macedonia del Nord, Portogallo e Montenegro. Un fatto, questo, che alza la tensione anche con l’Europa che ha immediatamente risposto sia per bocca del governo di Lisbona che con i rappresentanti delle istituzioni Ue. “Qualunque attacco all’Ucraina e alla città di Kiev merita la nostra condanna più decisa, ma è assolutamente inaccettabile che ci siano attacchi che abbiano un impatto o prendano di mira le sedi diplomatiche”, ha dichiarato il ministro degli Esteri portoghese, Paulo Rangel. I danni, ha detto, sono “relativamente leggeri”, come finestre e porte danneggiate. Anche il presidente del Consiglio Ue, Antonio Costa, anche lui portoghese, è intervenuto su X: “Continuano gli attacchi ai civili a Kiev. Questa volta anche diverse missioni diplomatiche, tra cui l’ambasciata di uno Stato membro dell’Ue, il Portogallo, sono state vittime di attacchi russi. È inaccettabile. La mia solidarietà a tutte le persone colpite, compreso il personale diplomatico”.

L’attacco a edifici diplomatici potrebbe anche essere interpretato dai Paesi coinvolti come un atto di guerra, seppur non identificato come tale dal diritto internazionale, e provocare anche reazioni militari. Anche l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Kaja Kallas, ha voluto ribadire che “nessuna rappresentanza diplomatica dovrebbe mai essere presa di mira o anche solo colpita. Questo è un altro barbaro attacco della Russia contro obiettivi civili che non dimostra alcuna volontà di pace. Estendo la mia piena solidarietà al personale diplomatico”. “Un altro efferato attacco russo contro Kiev – ha invece detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen – Questa volta contro un edificio che ospita l’ambasciata del Portogallo e diversi altri servizi diplomatici. Il disprezzo di Putin per il diritto internazionale raggiunge nuove vette”.

La Russia sostiene che l’attacco deve essere considerato una reazione a un bombardamento delle forze di Kiev con missili americani Atacms e britannici Storm Shadow sulla regione russa di Rostov sul Don. Il ministero della Difesa russo sostiene di aver colpito un centro di comando dei sevizi di sicurezza ucraini, un ufficio di progettazione di missili e posizioni dei sistemi di difesa aerea Patriot.

Anche nel Kursk, stando alle informazioni che arrivano da Kiev, sono piovuti razzi dell’esercito fedele a Volodymyr Zelensky. La città di Rylsk è stata sottoposta a un massiccio attacco missilistico, come dichiarato dal capo del distretto, Andrei Belousov, parlando di persone coinvolte: “Non sappiamo ancora esattamente quante”, ha affermato parlando di 15 razzi. Il governatore della regione russa di Kursk, Aleksandr Khinshtein, ha detto che sono morte sei persone.

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