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Riapre il Corridoio Vasariano: Uffizi e Palazzo Pitti di nuovo uniti. Le novità, quanto costa il biglietto e cosa non ci sarà (i celebri Autoritratti)

Il Corridoio Vasariano che unisce gli Uffizi a Palazzo Pitti, a Firenze, riapre al pubblico. Era chiuso dal dicembre 2016, cioè da quando un esposto ai vigili del fuoco relativo alle condizioni di sicurezza al suo interno, aveva costretto l’allora direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, a prendere la drastica decisione. Quindi la seconda notizia: per ora il Corridore resterà “nudo“, cioè senza dipinti e sculture che dal 1973 l’avevano caratterizzato facendone uno dei luoghi più esclusivi dei percorsi d’arte della città.

Durante il primo anno di lavoro del nuovo direttore degli Uffizi, Simone Verde, ha premuto molto sulle ditte impegnate nei lavori di rifunzionalizzazione degli impianti all’interno del percorso areo commissionato da Cosimo I de’ Medici a Giorgio Vasari, in occasione delle nozze del figlio Francesco con Giovanna d’Austria nel 1565, e realizzato in pochi mesi. Già lo scorso maggio ilfattoquotidiano.it si era occupato del Vasariano e allora non era ancora prevedibile quando sarebbe stato riaperto. Adesso invece riapre, ma sarà molto diverso da come se lo può ricordare chi l’ha visitato fino a otto anni fa.

Innanzitutto sarà completamente accessibile alle persone con disabilità motoria, potrà contare sulla presenza di servizi igienici, su un’illuminazione a led a basso consumo energetico, sarà altresì dotato di un nuovo impianto di videosorveglianza e uno di riscaldamento. Il Corridoio garantirà ben cinque uscite di emergenza, alcune realizzate di sana pianta.

Chi l’ha già visitato, tuttavia, parla di un cambio di prospettiva, perché il pavimento è più alto di alcune decine di centimetri rispetto a quello originale, per cui gli oblò da cui si può ammirare l’esterno – per il momento unico motivo d’appeal, considerato che si tratterà di un lungo corridoio vuoto – risultano a un’altezza più bassa rispetto a quella che ci si potrebbe aspettare. Tutto ciò perché tra il vecchio e il nuovo pavimento corrono tutti i sottoservizi (tubi, cavi e quant’altro).

Insomma si tratterà di una prospettiva diversa da cui sbirciare qualche palazzo storico di Firenze, fare le foto alla fuga dei ponti sull’Arno, al brulicare dei turisti sul Ponte Vecchio, al verde dei giardini privati dell’Oltrarno.

Tutto questo può bastare al visitatore medio? Forse sì. Ma se uno vi ritorna e si ricorda com’era una volta, forse sarà meno contento di pagare ben 43 euro per visitare la Galleria degli Uffizi e percorrere il Vasariano fino al piccolo portoncino sul lato sinistro della Grotta del Buontalenti, nel Giardino di Boboli, ma senza la possibilità di visitare quest’ultimo. In pratica, il solo accesso al Corridoio Vasariano costa 31 euro, una cifra molto alta da chiedere al visitatore per un percorso di 760 metri ormai privato delle tante opere d’arte che vi erano esposte, tra cui una parte considerevole della collezione degli Autoritratti, unica al mondo e che tutti ci invidiano.

Fino al dicembre 2016 l’intero percorso – che abbandonando la Galleria degli Uffizi, scendeva verso l’Arno e poi si avviava lungo il percorso aereo prima parallelo e poi perpendicolare al fiume, per giungere quindi al complesso di Boboli-Pitti – ospitava ben 700 dipinti e alcune sculture. Dei primi, ben 520 erano Autoritratti di artisti che da Giorgio Vasari (ma ve ne erano anche alcuni antecedenti, come quello di Taddeo Gaddi, e dei suoi fratelli, che aveva progettato il Ponte Vecchio a metà Trecento) giungevano fino a quelli dei nostri giorni, da Pistoletto a Ceroli, attraversando ben cinque secoli d’arte, di sorprese e di emozioni.

Oggi della straordinaria collezione degli Autoritratti degli Uffizi se ne può ammirare sono una piccola parte255 dipinti in tutto, su un totale di quasi 2mila opere – in alcune sale del piano nobile degli Uffizi, ma non nel Vasariano, dove di tutto ciò non ve n’è più traccia ma, come già scrivemmo lo scorso maggio, non è detto che la situazione non possa cambiare di nuovo.

La presenza di un impianto di riscaldamento all’intero di Corridoio potrebbe contribuire a correggere quelle pessime condizioni microclimatiche che otto anni fa furono tra i motivi della decisione di rimuovere i dipinti dal percorso. Lo stesso direttore Verde ha già annunciato di lavorare a un nuovo progetto di riallestimento del Corridore che noi pensiamo possa comprendere anche il ritorno dei dipinti. Molti lo sperano e probabilmente i sopraindicati 43 euro del biglietto Uffizi+Vasariano sarebbero spesi più a cuor leggero.

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