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Torino-Bologna, perché sì e perché no: Adams e fase difensiva le armi granata

Torna il classico appuntamento con il perché sì e perché no. Oggi, sabato 21 dicembre, inizia ufficialmente l'inverno e il Torino affronta presso lo stadio "Olimpico-Grande Torino" il temibile Bologna. Ecco tre ragioni per cui essere fiduciosi e tre ragioni per cui non esserlo. C'è un dato storico su cui il Torino può far leva. I granata hanno vinto 34 partite casalinghe contro il Bologna in Serie A (22N, 10P) e soltanto contro la Fiorentina ha fatto meglio nella competizione (40 successi interni, ma con 10 sfide in più). La storia difficilmente va in campo e ogni gara è a sé, però in un momento così delicato anche i precedenti del passato possono essere guardati. Un vero cruccio del Torino riguarda la fase offensiva. Nelle ultime sette partite di campionato il Torino ha realizzato solamente due gol, mentre nelle precedenti nove viaggiava a una media di 1.7 reti a incontro (15 gol); i granata infatti non vanno a segno per due gare di fila in Serie A da una serie di cinque tra settembre e ottobre. Nelle ultime giornate qualcosa in più in fase offensiva è stato fatto, però ancora troppo poco per tornare ai numeri di inizio stagione. Il momento del Bologna è particolarmente favorevole: anche questo è perciò un perché no. Il Bologna ha vinto cinque delle ultime sette partite di campionato (1N, 1P), tanti successi quanti quelli ottenuti nelle precedenti 19 (11N, 3P); nel periodo (dall’inizio del 10° turno) solo l’Atalanta (21) ha conquistato più punti dei rossoblù (16, al pari dell’Inter) nella competizione. Numeri importanti e pesanti per la squadra di Vincenzo Italiano.   Tutti abbiamo ancora negli occhi il gol di Ché Adams a Empoli. Adams ha realizzato nel secondo tempo tutti i suoi quattro gol in Serie A con la maglia del Torino, tre dei quali da subentrato; l’ultimo granata a fare meglio in un singolo campionato entrando a gara in corso è stato Andrea Belotti (cinque nel 2021/2022). Lo scozzese scalpita per tornare titolare contro il Bologna. Indipendentemente dalle scelte di Vanoli, Adams rientra nei perché sì della sfida. Il Torino ha palesato diverse difficoltà nel segnare nella prima mezz'ora di gioco. I numeri sono ancora una volta incontrovertibili. Torino e Bologna sono tra le sette squadre che hanno segnato meno nei primi 15 minuti di gioco in questo campionato (una sola rete), con i granata che hanno segnato solo due reti nella prima mezz'ora, record negativo al pari di Cagliari, Como e Lecce. In effetti, nella fase più acuta della crisi le prestazioni dei primi tempi sono state il vero problema dei granata. L'ultimo perché sì riguarda il ritrovamento della quadratura da parte del Torino. A livello difensivo qualcosa di positivo si è visto. Nel 2024 il Torino ha subito al massimo un gol in 15 delle 17 partite casalinghe disputate, l’88%, percentuale record nel periodo in Serie A alla pari proprio del Bologna avversario di giornata. I granata hanno sempre concesso poco nell'anno solare tra le mura amiche, questo è un dato sul quale si può far leva.

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