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Magdeburgo, 2 morti e 60 feriti: l’attentatore un medico saudita che però ce l’aveva con i jihadisti


È di almeno due morti, tra cui un bambino, e oltre sessanta feriti il bilancio provvisorio dell’attentato terroristico avvenuto nella città tedesca di Magdeburgo, nel Land della Sassonia-Anhalt, dove un’auto si è lanciata contro un gruppo di persone in un mercatino di Natale. Come apparso chiaro sin dai primi momenti, e confermato ufficialmente dalle autorità locali e dal governo federale tedesco, si è trattato di un attentato terroristico. Il presunto responsabile è stato fermato immediatamente: si tratterebbe di Tabel Jawad Hussein Al Abdulmohsen, un medico saudita nato il 5 novembre 1974.

“Ha guidato per 400 metri in mezzo alla folla”

La polizia ha riferito che l’auto utilizzata per l’attacco ha attraversato “per almeno 400 metri il mercatino di Natale”, abbattendosi sulla folla presente sul posto.

Attentatore un saudita classe ’74: “È un lupo solitario”

Secondo quanto riferito dalla polizia, l’uomo avrebbe agito da solo, come “lupo solitario” ma non era un jihadista. L’auto usata per l’attentato era stata noleggiata poco prima; al suo interno è stata trovata una valigia, inizialmente ritenuta sospetta, ma che, dopo un attento esame, si è rivelata priva di esplosivi.

Certamente! Ecco una versione riformulata del testo:


In un video pubblicato circa otto giorni fa su un blog statunitense noto per i suoi contenuti islamofobici, il presunto autore dell’attacco al mercatino di Natale di Magdeburgo ha parlato per oltre 45 minuti, esprimendo teorie complottiste contro il governo tedesco. Secondo quanto riportato da “Der Spiegel”, il sospettato ha accusato la Germania di portare avanti una “operazione segreta” per individuare e “distruggere le vite” degli ex-musulmani sauditi in tutto il mondo, mentre, a suo dire, ai jihadisti siriani viene concesso asilo nel Paese.

L’uomo, stando alle informazioni disponibili, è stato per anni un attivista impegnato nell’aiutare le donne saudite a fuggire dal proprio Paese. Era molto attivo su X (ex Twitter) e gestiva un sito web dedicato a fornire informazioni sul sistema di asilo tedesco. Tuttavia, negli ultimi tempi, i suoi interventi pubblici si sono fatti più radicali.

A novembre aveva diffuso su X quattro “richieste dell’opposizione liberale saudita”, tra cui il primo punto chiedeva che “la Germania protegga i propri confini dall’immigrazione illegale”, sostenendo che la politica delle frontiere aperte fosse un presunto piano orchestrato dall’ex cancelliera Angela Merkel per “islamizzare l’Europa”. Tra le altre richieste, aveva anche sollecitato la persecuzione di chiunque attaccasse i rifugiati sauditi.

Le autorità, però, non hanno ancora definito con certezza il movente dell’attacco. Una portavoce della polizia ha dichiarato che “i retroscena del reato non sono ancora chiari” e che tutte le informazioni raccolte sono in fase di valutazione.



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