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Scambi e cambi marcia: la Fiorentina spariglia le carte per rimanere in alto

"L’inclinazione allo scambio, al baratto, alla permuta di un oggetto con un altro, è comune a tutti gli uomini e non si trova in nessun’altra razza di animali". Questo lo diceva il padre del capitalismo Adam Smith, che era un economista oltre che un filosofo, e quindi di mercato se ne intendeva. E se Adam Smith vivesse oggi, si chiamasse Adamo Fabbri e facesse il direttore sportivo della Fiorentina, si divertirebbe come un pazzo con gli scambi da intavolare nel mercato di gennaio. Si rischia davvero di strapagare certi giocatori. Ricordate il Napoli con Ngonge poco meno di un anno fa? Era interessata anche la Fiorentina, checché ne dicesse Barone, ma a circa 20 milioni era davvero troppo. Non li è valsi, il belga. E rischia di non valerli nemmeno Morten Frendrup, centrocampista del Genoa che sì, sembrerebbe un sostituto ideale di Bove, ma costa il doppio e non c'è la certezza che renda quantomeno la metà. Per questo motivo, mentre si valuta con attenzione dove investire i soldi che Rocco Commisso metterà a disposizione, è cosa buona e giusta guardarsi intorno e approfittare delle contingenze per mandare via giocatori che sono o saranno fuori dal progetto e accoglierne altri che possono dare un apporto maggiore, indipendentemente dal loro utilizzo nella seconda parte di stagione. N.B. non si tratta di scambi conclusi, ma di trattative che sono emerse come possibilità in vista dell'apertura del mercato il 2 gennaio. Sarà nostra cura darvi conto nel momento in cui gli affari saranno fatti.  Un po' come è successo nel 2022/23 con Sirigu per Gollini, sperando che, nel caso, vada meglio dato che poco dopo il suo arrivo in viola Sirigu si è infortunato in maniera seria e ha detto addio alla stagione. Martinelli cresce e impara con De Gea, Terracciano gioca solo in coppa e chissà se lo farà poi dagli ottavi. Dall'altra parte Scuffet ha perso il posto e Sherri non convince, quindi serve un nuovo numero uno. Riserva per riserva, meglio Fiorentina che Cagliari, dunque il movimento, circa la possibilità del quale vi abbiamo informato nei giorni scorsi, avrebbe senso per tutti. Idea freschissima, ma non fresco l'interesse delle due squadre nei confronti del giocatore dell'altra. I viola vorrebbero Folorunsho e gli azzurri Quarta da tempo, ma ora che Bove è indisponibile, Buongiorno ne avrà per un mesetto, Marin non convince Conte e Quarta è scivolato nelle gerarchie di Palladino, il terreno sembra più fertile per intavolare un baratto. Magari aggiungendo uno o due elementi all'equazione... A Conte serve un vice Olivera d'esperienza, Biraghi lo ha avuto all'Inter e lo riabbraccerebbe volentieri ora che la rottura del capitano viola con Palladino è conclamata. L'agente di Biraghi e Parisi, Mario Giuffredi, ha assicurato che porterà via entrambi da Firenze, ma le mediazioni con l'ex Empoli proseguono con l'obiettivo di ricucire almeno con lui. Il numero 3 invece potrebbe essere scambiato con Spinazzola, che certo dopo l'infortunio di Euro 2021 non è più devastante, ma come vice Gosens, se accettasse la destinazione e la conferma del ruolo di riserva, andrebbe benissimo. Su Ikoné per il momento non sono emerse piste, ma il francese è stato oggetto di trattative del genere più di una volta nel recente passato, sia con la Roma per Belotti, poi arrivato separatamente, sia col Bologna in un possibile scambio con Karlsson, che Italiano ha sempre voluto e che adesso allena. Non sarebbe strano, quindi, se anche l'ex Lille fosse coinvolto nel giro di carte di cui la Fiorentina ha bisogno per far sì che Palladino continui a disporre di una mano vincente.

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