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Rassegna stampa – Il 2025 di Berrettini

Berrettini: “A Sinner rubo con gli occhi” (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)

«Sta arrivando, sta arrivando». I ragazzi del Circolo Canottieri Aniene sono schierati all`ingresso del club romano, Matteo Berrettini sta per regalare a tutti i presenti un momento indimenticabile. Il tennista azzurro, nel circolo dove è diventato grande, sta portando la Coppa Davis (in miniatura) per gioire insieme a chi lo ha visto crescere: da ragazzino quattordicenne alle prime anni a campione del mondo, passando per la Top 10 ATP, la finale a Wimbledon e tanti altri straordinari successi. […] Ad accogliere Matteo, oltre a decine di bambini festanti, il presidente del Coni Giovanni Malagò, papà Luca Berrettini, il presidente dell`Aniene Massimo Fabbricini nonché l`ex coach (per 13 lunghi e vincenti anni) Vincenzo Santopadre, con cui c`è stato l`abbraccio più bello, sentito, emozionante. «Mi avevi detto che non saresti venuto stasera» ha scherzato Matteo, […] poi, si è fatto serio. «Ogni volta che entro qui
all`Aniene sono emozionato, è come tornare a casa. Mi vengono in mente tante giornate in cui mi sono divertito. Sono arrivato qui la prima volta ben 14 anni fa
». E nel celebre club capitolino ha conquistato tanti successi in Serie A1, al fianco di tennisti come Santopadre, Simone Vagnozzi (attuale coach di Sinner), Flavio Cipolla, Potito Starace, Simone Bolelli, il fratello Jacopo e tanti altri. «Matteo ha cominciato bambino nelle gare a squadre, vincendo, alla fine, quattro scudetti meravigliosi» ha raccontato il presidente Fabbricini. «Quei ragazzi mi hanno aiutato tanto nel percorso. Siamo partiti da lontanissimo, come voi – ha spiegato Berrettini ai ragazzi in piedi, sorridenti, a pochi passi da lui -, sognavamo in grande». Tra (tanti) autografi e (tantissimi) selfie Berrettini ha raccontato ai presenti del proprio 2024. «Un anno importante, in cui ho ritrovato le sensazioni giuste, la voglia di allenarmi, di competere, sia nelle vittorie che nelle sconfitte. Dopo anni un po` bui ho ritrovato il sorriso». Tre titoli ATP (Manakech, Gstaad e Kitzbuhel), la finale a Stoccarda, un record di 36 vittorie e 13 sconfitte e, soprattutto, l`agognata insalatiera. L`anno scorso l`aveva conquistata da tifoso numero 1, in panchina, accanto ai compagni; questa volta è stato protagonista assoluto. «La Davis? L’ho desiderata tantissimo. Avevo molta voglia di giocare sia in singolare che in doppio. Ero pronto e, nonostante fossi al fianco di Sinner, la tensione era tanta. Ho pensato “Se perdo il doppio accanto al numero 1 del mondo daranno la colpa a me”. (ride; ndr) Jannik? E motivo d`orgoglio averlo in squadra, la sua stagione è stata pazzesca, cerco sempre di rubargli qualcosa con gli occhi». Matteo si è allenato due settimane ad Alicante con il suo team, avendo anche la possibilità di dividere il campo con Carlos Alcaraz. «È stato un periodo intenso, mi sono allenato con grande voglia. Non so cosa aspettarmi dal 2025, sicuramente tanto tennis, che mi dia gioia e mi faccia sorridere. Non vedo l`ora di giocare gli Australian Open, Slam che non ho potuto disputare causa infortunio lo scorso anno. Ho voglia di far bene». […]

Berrettini c’è: “Voglio un 2025 a tutto tennis” (Alessandro Cristofori, Il Messaggero)

Giornata di festa e di grandi emozioni, quella vissuta ieri al Circolo Canottieri Aniene: nel pomeriggio infatti, Matteo Berrettini, ha voluto fare un bellissimo “regalo di natale” al centro che lo ha accolto bambino e lo ha visto diventare campione: la coppa Davis. Maglietta nera, contento ma visibilmente emozionato, il tennista ha fatto il suo ingresso intorno alle 19. Nascosto in un borsone, il prestigioso trofeo vinto un mese fa contro l`Olanda insieme all`amico e collega Sinner. Ad aspettarlo, tanti bambini con gli occhi sognanti, che tra le mani stringevano la foto del loro idolo o una pallina da tennis da fargli autografare. Oltre ai tanti giovanissimi, ad accogliere l`azzurro, un comitato di accoglienza del circolo Capitanato dal presidente Massimo Fabbricini: «Matteo ha fatto un fantastico dono a tutti noi – ha detto al microfono – è una persona formidabile e un grande uomo squadra. Questa coppa si è vinta perché lui è uno che sa fare gruppo». Subito dopo le parole del presidente Fabbricini, il microfono è passato nelle mani del protagonista della serata: […] «Mi emoziono sempre quando torno qui, la considero casa anche se purtroppo non ci passo molto tempo. Devo ringraziare tutti i ragazzi che mi hanno aiutato in questi anni. L`Aniene sta crescendo, siamo sempre di più e di questo ne sono veramente felice». Quasi alleggerito dal peso di dover parlare davanti ad una platea così numerosa, il campione ha finalmente mostrato la Davis: alzandola nella sala del circolo e regalando un momento indimenticabile a tutti i presenti. E ha aggiunto poi: «Sono contento di essere riuscito a rilanciarmi. Ora spero di poter vivere un 2025 con molto tennis nella mia vita», ovvero senza gli infortuni che lo hanno fatto tribolare tra il 2023 e il 2024. A margine dell`evento, il numero uno del Coni Giovanni Malagò, che riveste anche la carica di presidente onorario dell`Aniene, ha commentato soddisfatto la serata: «Credo sia stata una bellissima cosa. Non credo si possa parlare di ritorno perché è come se Matteo fosse sempre stato con noi. È stato emozionante vedere almeno cinque generazioni che oggi si sono riunite qui per venirlo a salutare e a ringraziare. Complimenti ancora a lui, al commissario tecnico e alla federazione, è un orgoglio aver vinto la Davis e sarà un onore tenerla qui per un po’». […]

Gli arbitri di Sinner (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Come un mosaico, si va componendo il collegio arbitrale del Tas chiamato a decidere sul caso Sinner. Due arbitri su tre sono stati ufficialmente nominati: si tratta dell`israeliano Ken Lalo, scelto dalla Wada, e dello statunitense Jeffrey Benz, voluto dal team Sinner. Il primo, doppia nazionalità israeliana e statunitense, è uno dei legali più esperti in materia di antidoping e viene considerato particolarmente duro. Il secondo ha un passato da atleta nel pattinaggio di figura. Attuale presidente della federazione israeliana sport equestri, Lalo ha 66 anni e tre figli e fa parte dell`elenco arbitri del Tribunale arbitrale dello Sport dal 2011. Di lui non si ricordano casi mediatici, ma è un giurista sportivo di grande esperienza e valore e, quando si tratta di sostanze proibite, le sue posizioni sono di estrema intransigenza. Jeffrey Benz, il giudice scelto dal team legale del numero 1 al mondo è statunitense, e dal 2000 fa parte dell`elenco degli arbitri del Tas. La sua esperienza è molto vasta ed è stato il giudice nominato da Simona Halep nell`arbitrato che ha visto scendere la sua squalifica per doping, dovuta a un integratore contaminato, da 4 anni a 9 mesi (dopo averne già scontati due). Manca un ultimo tassello per completare il collegio giudicante: l`arbitro che verrà nominato dal Tribunale dello Sport di Losanna. È lecito pensare, dunque, che il team legale di Jannik Sinner non abbia ancora presentato la sua documentazione, tecnicamente la “Answer brief”, in risposta alla memoria di appello, definita “Appeal brief”, dell`agenzia mondiale antidoping che ha chiesto la sospensione da uno a due anni del numero 1 al mondo per negligenza. È utile ricordare che la Wada ha accettato la buona fede del giocatore, ma ritiene che avrebbe dovuto vigilare in maniera più efficiente sul suo staff. Da qui, dunque, il ricorso al Tas. La difesa del giocatore dovrà dimostrare, nel nuovo processo, che Sinner non è stato negligente, azzerando così le possibilità di sanzione. Dovrà dimostrare dunque di aver fatto tutto quanto nelle sue possibilità per evitare che Umberto Ferrara, il preparatore atletico, desse al fisioterapista Giacomo Naldi lo spray a base di Clostebol con cui ha involontariamente contaminato il giocatore durante i trattamenti. Qualora il giocatore venisse considerato negligente, o significativamente negligente, il periodo di ineleggibilità sarebbe minimo di un anno. Con la nomina dei due arbitri si allontana ormai definitivamente l`ipotesi di un accordo stragiudiziale tra Sinner e la Wada. Sarebbe infatti poco sensato da parte dell`Agenzia antidoping nominare un giudice senza voler andare a processo e soprattutto Jannik, per tre volte giudicato senza dolo e negligenza dai tre esperti che hanno esaminato il caso affidato al tribunale indipendente Sports Resolutions, non avrebbe motivo di dichiararsi “colpevole”, salvo emergessero nuovi e gravi elementi a suo carico: «Sono passato attraverso questo procedimento già tre volte, continuerò a collaborare per fare in modo che il nostro sport resti pulito. Io so di non aver fatto niente di sbagliato», ha ripetuto Sinner. La stessa convinzione su cui hanno fatto leva i suoi allenatori, Darren Cahill e Simone Vagnozzi, capaci di sostenerlo e proteggerlo: «Abbiamo fatto in modo che le righe del campo fossero il suo luogo sicuro. Che li potesse sentirsi libero e sereno», ha detto il tecnico australiano a Torino. E lui ha reagito con una seconda parte di stagione straordinaria, con la vittoria di Us Open, Finals e Davis e il trono mondiale sempre più saldo. Considerato il fatto che il collegio arbitrale non è ancora stato completato, è lecito pensare che il processo non si terrà prima di marzo, compatibilmente con le disponibilità dei giudici e dell`atleta. […]

Fonseca-Tien è la finale delle Next Gen (Roberto Bertellino, Tuttosport)

«Sono molto orgoglioso di me stesso e di quello che ho fatto in questa settimana. Ho tenuto alta la concentrazione supportato dalla mia famiglia e dal mio staff». Sarà il brasiliano Joao Fonseca, entrato come ultimo giocatore alle Next Gen Atp Finals di Gedda, l`avversario di oggi (inizio alle 18 italiane) dell`americano Learner Tien che in semifinale ha superato in cinque set (2-4 4-2 1-4 4-0 4-0) il connazionale e amico d`infanzia Alex Michelsen, seconda testa di serie e top 50 Atp. Un bello “scalpo” per il tennista Usa di origine vietnamita, che dopo la vittoria nel girone contro il numero 1 a Gedda, Arthur Fils (20 Atp) ha saputo ripetersi. «Sono soddisfatto del tennis espresso, peccato solo che sia accaduto contro Michelsen – ha detto nell`intervista post match -. Quando gioco contro di lui, non sembra neanche una vera partita. Sarebbe bellissimo poter vincere, è una sensazione stranissima se penso a come era iniziato il torneo, ma a questo punto spero di farcela». Troverà appunto il talento sudamericano al quale gli addetti ai lavori pronosticano ormai da tempo un grande futuro. Fonseca in semifinale ha offerto un`altra dimostrazione di forza contro il francese Luca Van Assche. Si è imposto in un`ora di gioco dominando i tre set (4-2 4-2
4-1) e al paragone con Sinner, vincitore dello stesso torneo cinque anni fa a Milano ha risposto: «Spero di essere sulla strada giusta». […]

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