Spalletti: “La Roma deve tenere Dybala. Pellegrini non aiutato dalla situazione”
Luciano Spalletti, Commissario Tecnico dell'Italia ed ex allenatore della Roma, ospite a La Domenica Sportiva e ha rilasciato alcune dichiarazioni anche in merito alla vittoria della squadra di Ranieri contro il Parma. Queste le sue parole: Una giornata da top player per Dybala. "Dybala ormai l'hanno visto tutti, è un giocatore che può far girare una squadra intera. Ha questa tecnica e relazionalità con tutta la squadra. Ha qualità ogni qualvolta gli capita la palla sul suo piede, ha confidenza con il gol. Gli manca solo un po' di struttura e fisicità, è un giocatore top". Dybala farebbe bene ad andar via? Farebbe bene la Roma a lasciarlo andar via? "Diventa difficile poterlo dire per me. So che è un calciatore forte. Una squadra che ha da costruire una mentalità forte è bene che si tenga calciatori come lui". Quale è il limite principale di Pellegrini, avrebbe bisogno di cambiare aria per ritrovare tranquillità e sicurezza? "Probabilmente la situazione che sta vivendo la Roma non lo aiuta, è un calciatore che ha qualità e dovrebbe svilupparle bene in un contesto di classifica differente. Ora la Roma deve pensare a fare queste partite in cui riesce a portare a casa dei punti, dove diventa più operaia in tante situazioni per poi poter esibire la qualità di alcuni calciatori. Pellegrini per me è sotto osservazione, ora come lo è stato precedentemente". Come va interpretata la decisione di Ranieri di non fare cambi? "Dipende dalla lettura, da quello che lui decide che sia importante anche come messaggio da mandare alla squadra. Ha bisogno di risultati, è una domanda che va fatta a lui. Avendo cinque sostituzioni sono tanti i giocatori che rimangono senza giocare e che possono creare delle difficoltà di gestione". Ranieri sta facendo cose logiche, mentre Juric aveva escluso Hummels e Paredes: l'errore principale che può commettere un allenatore è considerare la propria idea di calcio superiore rispetto alle caratteristiche dei calciatori a disposizione? "E' una cosa che può succedere, ma l'allenatore non deve essere testardo e portare avanti per forza il suo pensiero. Si deve rendere conto, confrontarsi, conoscere ed essere disponibile a cambiare o modificare le proprie idee".