Le ambizioni di Jannik Sinner: “Ci sono ancora due Slam che non ho mai vinto, lavoro per restare al top”
Jannik Sinner è pronto per affrontare una stagione. Il 2024 gli ha riservato tante soddisfazioni, tra vittorie negli Slam, nei Master1000, nelle ATP Finals e in Coppa Davis. Riscontri che gli hanno permesso di concludere l’anno da n.1 della classifica mondiale e quindi di essersi trasformato da cacciatore a preda particolarmente ambita.
La rivista francese Tennis Magazine ha dedicato a Jannik la propria copertina, titolando: “Il primo della classe“. All’interno, c’è una lunga intervista nella quale si vanno a condensare tutti i pensieri dell’altoatesino su quanto è accaduto in quest’annata e su cosa ci si aspetta dalla prossima. Il primo tema approfondito è stato quello della preparazione e del duro lavoro.
Jannik Sinner in prima pagina su “Tennis Magazine” Francia pic.twitter.com/rlvdRyJsTf
— LEONARDO (@Leonard40959202) December 22, 2024
“I risultati non sono arrivati all’improvviso. Ho lavorato duro negli ultimi anni per essere efficace nei momenti importanti. Tutti i successi che ho ottenuto quest’anno sono il risultato di quanto fatto negli anni passati“, ha sottolineato il pusterese. Un percorso nel quale non sono mancati i momenti di difficoltà e in cui è stata significativa la scelta di cambiare tecnico, lasciando all’inizio del 2022 Riccardo Piatti e optando per Simone Vagnozzi, che mesi dopo sarebbe stato coadiuvato da Darren Cahill.
“Ho pensato di essere diventato un grande giocatore quando sono entrato in top-10 ma non riuscivo a battere i migliori al mondo, per cui dovevo aggiungere qualcosa al mio tennis. Un po’ alla volta siamo riusciti a farlo. Quando Simone Vagnozzi ha iniziato ad allenarmi, ho variato di più il gioco e anche ora ne facciamo tante in allenamento. In partita qualche volta funziona bene, qualche volta no ma nella mia testa so che stiamo andando nella direzione giusta. Da metà 2023 sento che tutti i pezzi hanno iniziato ad andare a posto, soprattutto il servizio che è diventata un’arma importante nei momenti chiave delle partite“, ha raccontato Jannik.
Un’ascesa inesorabile dalla vittoria contro Daniil Medvedev nella finale del torneo di Pechino dell’anno scorso, ricordando che prima di quella circostanza il russo lo aveva sempre sconfitto nei precedenti: “Medvedev mi ha fatto crescere come giocatore. Non riuscivo mai a batterlo poi piano piano ho trovato la soluzione a Pechino e ho vinto il titolo. Poi l’ho battuto a Vienna, ho giocato bene alle Nitto ATP Finals e abbiamo vinto la Coppa Davis“.
In questo modo, ci si trova a commentare una stagione da 73 match vinti in 79 giocati, con 18 successi contro i top-10 e otto titoli: “È stato importante chiudere l’anno con un bilancio positivo contro i migliori. Tre anni fa nei tornei più importanti arrivavo con continuità negli ottavi, nei quarti. L’anno successivo alternavo quarti e semifinali. L’anno scorso ho raggiunto semifinali e finali, andando sempre vicino, quest’anno ho giocato e vinto tante semifinali e tante finali negli Slam e nei Masters1000. Il percorso continua in modo positivo“.
Sinner ha poi ammesso come e quanto Novak Djokovic sia stato una forte di ispirazione nel suo tennis, pur sottolineando delle differenze sostanziali: “In effetti facciamo cose simili sul campo, ma siamo anche molto diversi. Lui è molto flessibile, elastico, costante e solido come giocatore. È sempre riuscito a mantenersi in ottima forma fisica, anche a fine stagione. Quindi provo a fare più drop shot, a fare servizi e volée, ad accorciare i punti. L’obiettivo non è solo giocare un buon tennis a 23-24 anni, ma anche diventare padre a 35 anni“.
Si fa un gran parlare della rivalità con Carlos Alcaraz, che quest’anno ha vinto 2 Slam come lui ed è uscito vittorioso in tutti gli scontri diretti nel massimo circuito: “Carlos è molto forte fisicamente e mentalmente. Dalla linea di fondo sa fare tutto, cambia ritmo, ha le smorzate, capisce molto bene il gioco. Per battere un tennista così devi essere al 100%, ma non siamo solo io e Carlos, ci sono tanti altri giocatori, ci sono i giovani in arrivo. Quindi bisogna sempre lavorare per restare al top“. A conclusione, Sinner ha rivelato le sue ambizioni: “I sogni non si fermano a 23 anni. Ci sono ancora due Major che non ho mai vinto…“