Next Gen ATP Finals, Fonseca: “Spero di diventare come Sinner e Alcaraz”
La sera di domenica 22 dicembre si è definitivamente chiuso il Tour ATP 2024 con la finale “Next Gen” che va appunto ascritta a quella che solo adesso si può ufficialmente chiamare la passata stagione. In un simpatico cortocircuito, tuttavia, è ormai iniziata da un mese la Race to Turin 2025, che vede in testa il giocatore libanese Hady Habib. A proposito di simpatia, il vincitore del torneo di Gedda Joao Fonseca è stato particolarmente brillante a conquistare quella del pubblico aprendo il discorso della premiazione con un saluto in arabo, “salam aleikum”.
Come ricordato dall’intervistatrice, il classe 2006 di Rio de Janeiro è il secondo tennista più giovane a vincere il titolo (non che l’ATP lo consideri un titolo), dietro Jannik Sinner che lo batte di un paio di mesi e di altrettanto davanti a Carlos Alcaraz. È vero che i due attuali fenomeni del tennis mondiale hanno trionfato quando l’evento era under 21 mentre ora è under 20, ma i loro nomi nell’albo d’oro non possono non suggerire un futuro radioso per Joao, che in ogni caso si stava già distinguendo da ben prima di questo torneo. “Sono molto orgoglioso di me stesso” ha continuato imbracciando il trofeo. “Ringrazio il mio team, i miei genitori che sono qui. Sono orgoglioso di come ho giocato questa settimana, battendo ottimi tennisti. È stato un torneo fantastico, grazie al pubblico e agli organizzatori. Mi hanno fatto sentire come se giocassi a Rio” continua commosso. “Un po’ rumorosi, c’erano anche alcuni tifosi brasiliani, mi piace giocare con il pubblico”.
Gli viene domandato come lo faccia sentire ricevere il premio di oltre mezzo milione di dollari a diciotto anni. “Beh, non suona male” risponde. “Sono giovane, ma per fortuna ci sono i miei genitori che mi aiuteranno con tutti questi soldi”. Come detto, il suo nome va ad aggiungersi a un albo d’oro d’eccezione. “Spero in futuro di ottenere qualcuno dei loro risultati, di essere come loro. Naturalmente voglio ringraziare Rafa Nadal per essere qui, è una leggenda di questo sport, quindi ha un grosso significato per noi giovani essere qui sotto i suoi occhi“.