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Voghera, partono gli espropri ferroviari tra proteste e preoccupazioni

VOGHERA. Arrivano gli espropri ferroviari e cresce l’agitazione in città: proprietà decurtate, abitazioni e condomini in balìa dei futuri cantieri, con qualche edificio che potrebbe dover essere demolito. I treni andranno più veloci, ma sotto l’albero di Natale di centinaia di famiglie vogheresi, residenti a Voghera Nord e con proprietà che gravitano sul rondò Carducci, ora c’è apprensione.

Cosa accade

Tutto è partito venerdì 20 dicembre con la pubblicazione del pacchetto di procedimenti di esproprio legati al quadruplicamento dei 16 chilometri di binari tra Tortona e Voghera, nell’ottica della velocizzazione della Milano-Genova.

Sono 160 i nuclei di proprietà (compresi i condomini e gli appezzamenti con più titolari) toccati dal provvedimento. Si può ipotizzare che ad essere coinvolti sono quasi un migliaio tra famiglie, aziende, imprese artigiane.

E’ scattato il conto alla rovescia. Entro il 20 gennaio gli interessati possono consultare, nella sede di Italfer in via Scarsellini 14 a Milano, previo appuntamento telefonico (334/6833009) o via email (mazzia@italferr.it) il progetto per capire come la proprietà singola sia interessata.

In molti casi si tratta solo di interventi di mitigazione ambientale (che comporterà, comunque occupazione del suolo). Entro il termine di trenta giorni, i proprietari degli immobili, dei terreni o delle aziende coinvolti dagli interventi ed ogni altro interessato avente diritto, potranno formulare le proprie osservazioni, a mezzo raccomandata A/R (ovvero tramite Pec all’indirizzo proc-aut-espro@legalmail.it) al dirigente della S.O. Permessualistica, espropri e subappalti di Italferr, in via Vito Giuseppe Galati 71, Roma. C’è già fermento. Telefonate, passaparola, incontri (il primo ieri sera al Dlf), contatti con tecnici e legali. C’è clima teso.

«Diteci qualcosa»

Stefano Gagliardi, che ha acceso il caso sui social, osserva: «Ma è normale che, nonostante la delibera di Italferr sia del 13 dicembre, questa venga pubblicata solo il 20 dicembre? E' normale che queste cose non vengano comunicate per raccomandata o Pec a ogni singolo soggetto interessato?»

Lorella Baiardi annota: «Ho mandato la mail alla Pec per fare opposizione, a nome del condominio. Il problema è che il documento parla di esproprio e invece la maggior parte dei condomini saranno soggetti a misure di mitigazione dell’impatto acustico. Gli ho intimato di riscrivere il documento dividendo le cose, entro 30 giorni, altrimenti faremo causa perché con un documento simile nessuno può vendere i propri immobili , ma soprattutto questo causerà un crollo dei valori degli immobili nel quartiere».

Gli amministratori di condomini sono in prima linea. Michele Foresta, presidente del Cao , Comitato amministratori Oltrepo, sta raccogliendo preoccupazioni e indicazioni. «Faremo di certo opposizione – dice – Ma adesso si deve capire nel dettaglio cosa accadrà per ogni singolo condominio».

«Lo sapevamo»

In via Cignoli e in Strada Vassalla i proprietari sono da mesi mobilitati. Il progetto spezzerà le proprietà. E c’è chi aveva fatto mettere a verbale tutti i dubbi del caso, durante i dibattiti pubblici per il quadruplicamento ferroviario. In via Cignoli dovrà essere rifatto e il sovrappasso ferroviario. La zona, dove sono emerse le perplessità più forti, è anche quella di Strada Vassalla. La strada dovrà essere, infatti, completamente ridisegnata. «Si esprimono forti preoccupazioni – si legge nel documento fatto messo a verbale – per la sicura svalutazione delle proprietà e per il disagio che deriverà».

Passi carrai da rivedere, linee idriche e elettriche da spostare, ma sul valore degli immobili pesa anche un altro fattore: quello del passaggio dei treni più frequente. Fatalista il signor Figini: «Ormai la macchina è avviata, vedremo cosa riusciremo ad ottenere».

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