Roma, Angelino no-stop: dopo De Rossi e Juric anche Ranieri ha scelto lo spagnolo
La storia di Angelino con la Roma è iniziata appena un anno fa, ma lo spagnolo si è già affermato come uno dei punti fermi della squadra. Arrivato nella Capitale su richiesta dell’ex mister Daniele De Rossi, lo spagnolo si è guadagnato subito un posto da titolare, scalzando un veterano come Leonardo Spinazzola. Il numero 3 ha dimostrato grande affidabilità, abbinando corsa instancabile, un piede sinistro invidiabile e una resistenza fisica che gli consente di essere praticamente sempre disponibile. Non è un caso, infatti, che Angelino sia uno dei giocatori con più minuti giocati nella rosa giallorossa: ben 1980 in questa stagione (dietro solo a Svilar e Ndicka). I suoi numeri lo raccontano come un elemento prezioso sia in fase di costruzione che di interdizione. Con una media di 2,8 palloni recuperati a partita, si conferma efficace anche in fase difensiva, ma è soprattutto con il pallone tra i piedi che riesce a fare la differenza. Lo spagnolo eccelle infatti nel portare palla, riuscendo a spingere la manovra in avanti con continuità e precisione, e nei passaggi progressivi, ovvero quelli che superano le linee avversarie e permettono alla squadra di guadagnare metri. I dati parlano chiaro: ha un’accuratezza dell’88,6% nel trasportare palla e dell’86,9% nei passaggi che creano avanzamenti decisivi. Questo lo rende una risorsa fondamentale per costruire il gioco e dare alternative all’azione giallorossa. Un altro aspetto che spicca è la sua capacità di adattarsi a diversi contesti tattici e allenatori. In un anno ha saputo conquistare la fiducia di ben tre tecnici molto diversi tra loro: prima De Rossi, poi Juric e ora Ranieri. Nonostante la concorrenza, è sempre stato preferito per la sua solidità e la sua capacità di incidere in entrambe le fasi. Non sorprende, quindi, che Ghisolfi abbia deciso di riscattarlo quest’estate per soli 5 milioni di euro dopo sei mesi di prestito. A soli 27 anni, Angelino può rappresentare una pedina fondamentale su cui costruire il futuro. Valentino Poggio