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Torino Primavera, da Plaia a Gabellini: la top 5 del 2024

Il Torino Primavera ha iniziato ormai quattro mesi fa il proprio percorso in campionato, il primo sotto la guida tecnica di Felice Tufano. Il gruppo granata in estate ha subito diversi cambiamenti. Alcuni leader del biennio precedente hanno salutato, così sono cambiati anche gli equilibri tra nuovi punti fermi che sono emersi, sorprese e giocatori arrivati dal mercato e unitisi alla causa. A due giornate dal giro di boa, il Torino Primavera occupa la settima posizione a un passo dalla zona playoff per cui è stato sempre in lotta. Scopriamo ora i giocatori che meglio si sono comportati in questa prima parte di campionato stilando una top 5. Partiamo dalla porta e da un volto nuovo che si sta rivelando assolutamente decisivo: Francesco Plaia. Ludergnani lo ha prelevato in estate dallo Spezia, scegliendo per il post Abati un profilo di prospettiva e puntando sul portiere classe 2006, attenzionato e nel giro delle nazionali giovanili azzurre ormai da tempo. Plaia arriva a Torino con la formula del prestito biennale con diritto di riscatto e subito si impone come titolare nelle scelte di Tufano. Alto 193 cm, Plaia è un portiere con molta personalità che sa aiutare la difesa ad orientarsi e che tra i pali fa la differenza come ha dimostrato nella prima parte di stagione superandosi in più di un'occasione con le sue parate, al netto di qualche errore che nel corso della campionato va messo in conto. Così nei mesi Plaia è diventato un punto di riferimento imprescindibile per i granata e per Tufano, che di lui ha fatto a meno solo in caso di indisponibilità. Nella seconda parte di stagione ha tutte le carte per confermarsi. Senan Mullen non è un volto nuovo, ma di fatto è come se lo fosse avendo trovato con Tufano non solo più spazio ma anche una nuova veste. Arrivato nella scorsa sessione invernale a titolo definitivo come rinforzo a centrocampo per la Primavera di Scurto, l'irlandese classe 2005 è stato poco impiegato nella seconda parte di campionato per via di problemi fisici risalenti ai tempi del Dundalk. Ripresentatosi ai blocchi di partenza in estate, con Tufano ha avuto finalmente modo di essere protagonista. Il tecnico e lo staff granata gli hanno cucito un nuovo abito addosso, il ruolo da braccetto a sinistra in difesa. L'intuizione sta pagando: Mullen in poco tempo è diventato la prima scelta in quel ruolo, rivelandosi un valore aggiunto per i granata nella prima impostazione, spesso inoltre sale per accompagnare le azioni. La doppia veste consente infine a Tufano di avere un'arma tattica in più e di poterlo spostare tra i centrocampisti in caso di necessità. Il tempo dirà quanti margini di crescita abbia Mullen, quanto fatto vedere finora è di certo uno stimolo per continuare su una strada fin qui positiva. Alla voce certezza, parlando di Primavera granata, non si può non menzionare Jakub Krzyzanowski. Prelevato dal Wisla Cracovia in estate come nuovo riferimento per la fascia sinistra dopo i saluti di Antolini, Krzyzanowski è entrato presto nei meccanismi del calcio italiano. Lo dimostrano, prima di tutto, i numeri. Kuba, come viene soprannominato il terzino granata, è il giocatore in assoluto a cui Tufano ha dimostrato di non poter rinunciare. Il Torino ha disputato 17 gare in campionato, in tutte solo Krzyzanowski è partito titolare senza mai riposare; anche il minutaggio complessivo è il maggiore in rosa con 1473' all'attivo. Classico terzino di spinta, Kuba ha gamba e intelligenza, doti che lo portano a essere una risorsa per lo sviluppo dell'azione offensiva sulla fascia sinistra. Non a caso è il miglior assistman del Torino: 5 i suoi suggerimenti che poi si sono tramutati in rete, bottino non male in metà stagione a cui va aggiunto un gol all'attivo. L'utilizzo del 3-5-2 gli sta permettendo anche di migliorarsi a livello difensivo, aspetto su cui sta lavorando per aggiungerlo al proprio bagaglio. Kenny Liema Olinga è probabilmente la sorpresa più felice per il Torino Primavera. Nel precampionato non tanti avrebbero pronosticato un ruolo da protagonista per il centrocampista granata, almeno nelle fasi iniziali di stagione, non per difetto di qualità ma tenendo in conto che Liema è un sottoleva (classe 2007) alla prima esperienza in Primavera 1 e che in mediana la concorrenza non manca. Gli infortuni di inizio stagione nel reparto, hanno rimesso in palio le gerarchie e Liema lì ha sorpreso tutti. Nel corso delle giornate il giovane centrocampista ha assunto un ruolo centrale, imponendosi in cabina di regia e trovando via via maggior sicurezza sia nella circolazione della palla che nei duelli fisici. Si dice che il lavoro premia, Liema ne è l'esempio. 14 presenze all'attivo, 11 da titolare e 1022' giocati fin qui: sesto giocatore in rosa per presenze e un percorso tutto da scrivere. La crescita è evidente e da monitorare. Altrove si è parlato di sorpresa, qui invece bisogna parlare di conferma e leadership. Che Tommaso Gabellini fosse da attenzionare non è una notizia, aveva stupito l'anno scorso per la naturalezza con cui, pur da sottoleva, aveva preso per mano l'attacco granata nel momento d'emergenza passando da terza a prima scelta nel reparto offensivo. Quando però dall'essere una sorpresa si passa a doversi confermare e a dover assumersi il ruolo di leader, non è scontato che lo scatto sia immediato. Per Gabellini invece lo è stato. L'attaccante granata, classe 2006, è per qualità un riferimento imprescindibile per il Toro. Non è solo per i gol fatti registrare nel bottino personale - che pur vanno presi in considerazione, sono già 7 e lo rendono il miglior marcatore in rosa insieme al compagno di reparto Franzoni - ma è soprattutto per la completezza che sta raggiungendo nel ruolo. Gabellini è imprescindibile non solo perché segna, ma per come sa sacrificarsi a livello difensivo, per come gioca spalle alla porta, per come partecipa all'offensiva senza limitarsi a essere solo il perno d'attacco. Di recente ha rinnovato fino al 2028, per il classe 2006 il futuro è tutto da scrivere.

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