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Gli auguri di Ubaldo Scanagatta e Ubitennis

Cari amici di Ubitennis

Scrivo questa letterina di Auguri di Buone Feste e di Felice Anno Nuovo, sebbene io abbia già pubblicato un video di auguri, perchè immagino che molti lettori non amino guardare i video.

Infatti rispetto ai tanti lettori quotidiani di Ubitennis gli iscritti al canale YouTube di Ubitennis sono meno di 20.000 sebbene ad iscriversi si avrebbe il vantaggio di ricevere una notifica tempestiva di quando io registri un video nei pochi minuti successivi alla conclusione di un incontro importante e dall’esito magari sorprendente, oppure quando i nostri Vanni Gibertini e Luca Baldissera iniziano una delle loro apprezzatissime dirette nelle quali rispondono a tutte le domande degli spettatori.

Le belle sorprese procurate dal tennis italiano in questi ultimi anni non sono davvero mancate, ma certamente il 2024 ha surclassato tutti gli anni precedenti e non solo per il secondo semestre come accadde per il 2023 ma lungo tutto l’anno. Basti ricordare cosa accadde all’Australian Open…

È stato un anno esaltante soprattutto grazie a Jannik Sinner e a Jasmine Paolini principalmente, ma anche a tanti altri tennisti azzurri. Sei piazzatisi fra gli uomini nei primi 46 del mondo, nove fra i primi 100, ma al di là del ranking non c’è stata quasi settimana in cui non sia accaduto un exploit dei nostri giocatori. E l’anno si è concluso con il duplice trionfo italiano in Coppa Davis e in Billie Jean King Cup. Dopo essere cominciato bene, benissimo, è finito ancor meglio.

Non ci sarebbe bisogno di dire che la parte del leone l’ha fatta Sinner, diventando n.1 del mondo grazie ad un’annata straordinaria, al trionfo in due Slam (quando l’ultimo vittorioso era stato di Adriano Panatta a Parigi nel lontano 1976…e poichè anche Pietrangeli aveva vinto i suoi 2 Slam al Roland Garros, sono stati i primi della storia italiana vinti a Melbourne e a New York), poi in 3 Masters 1000, quindi nelle finali ATP, più Rotterdam e Halle. Otto tornei trionfali. Una sola finale persa, a Pechino con Alcaraz, una di sole sei sconfitte patite nell’anno in 79 duelli. E quasi tutte sconfitte non prive di giustificazioni. Come quella di Montecarlo con Tsitsipas…e l’indimenticabile furto arbitrale.

Un anno fa, nel farvi i miei auguri, avevo confessato di sognare Sinner capace di vincere uno Slam. Beh, Jannik è andato ben oltre. E lo ha fatto, da aprile in poi, nelle condizioni psicologiche più diabolicamente difficili, con quella maledetta spada di Damocle sulla testa, dal nome Clostebol.

Nessuno, tranne quel pagliaccio esibizionista di Kyrgios, crede che Jannik abbia barato per vincere. Anche perchè quello spray per vincere non poteva servire davvero con quelle quantità infinitesimali. Da aprile in poi Jannik ha vinto ancora più e meglio di prima, pur essendo stato testato innumerevoli volte. 

Ora si aspetta, non senza apprensione, il verdetto del TAS, dopo che la WADA ha nominato il suo giudice e gli avvocati di Sinner hanno fatto altrettanto. Ma manca il terzo giudice, forse quello più determinante. Anche gli altri due giudici sono persone super preparate, competenti e rispettabili al punto che non è detto che debbano dare necessariamente ragione alla parte che li ha nominati.

Io non mi stupirei, per esser chiaro, che si arrivasse a un giudizio unanime, tre giudici su tre, di non colpevolezza. Un giudizio basato sul fatto che sebbene la WADA abbia dichiarato per bocca del suo più alto dirigente, che “un atleta è e resta responsabile della condotta dei componenti del suo team” – ed è giusto che sia così – gli avvocati di Sinner dovrebbero riuscire a dimostrare che Jannik non è stato umanamente e significativamente negligente nel controllare i loro comportamenti. Aveva preso tutte le precauzioni possibili e si era anche raccomandato, perfino contrattualmente, perchè non ci fossero leggerezze. Anche se quelle condotte dei suoi collaboratori non sono state esemplari, per aver acquistato quel prodotto cicatrizzante e dopante. Ma non per lui. Bensì per il massaggiatore. Ciò anche se esso è stato acquistato in una farmacia italiana da Ferrara prima che Naldi si ferisse al dito. La ricostruzione della contaminazione è un punto debole della difesa di Sinner, ma non può nemmeno essere esclusa al 100 per 100 la sua veridicità. E nel caso di un minimo dubbio,  constatata che a) la quantità delle tracce di Clostebol rintracciate nel corpo di Sinner è minima in un momento storico in cui nell’ambito della stessa WADA emerge ufficialmente la tendenza a non considerare più dopati e passibili di squalifica coloro che vengano trovati così poco “positivi” b) addirittura nel 2027 quella tendenza troverà addirittura trattazione normativa…

Beh se è vero che ad oggi la legge regolatrice delle vicende doping non può essere quella che ancora non c’è, al tempo stesso sarebbe davvero paradossale che Sinner venisse condannato a un anno (è la sanzione minima, stando alla legge che regola la responsabilità oggettiva), visto che quel ragionevole dubbio sulla sua negligenza non può essere escluso. 

Insomma, anche se nel corso di questi 10 mesi, ci sono stati momenti in cui la condanna appariva molto probabile e e altri invece improbabile, voci contrastanti si accavallavano di continuo, io sono piuttosto ottimista e spero di non sbagliarmi. 

Certo è che la credibilità dell’organo giudicante indipendente dell’ITIA (individuato da ATP, ITF, Wta) che ha svolto a tempo record la sua indagine assolvendo Sinner ne uscirebbe frantumata. Non so se la WADA ha questo come obiettivo, ma non credo proprio. Se se lo prefiggesse metterebbe in crisi tutto il sistema. 

Vedremo dopo l’Australian Open dove Jannik si presenta da grande favorito, anche se le chances di Alcaraz e Djokovic non possono certo venir trascurate.

Non so francamente se Djokovic, rimasto a digiuno di Slam nel 2024 riuscirà a raggiungere lo Slam n.25. Io credo che se non ci riuscirà in Australia potrà avere l’ultima chance a Wimbledon. Vedremo. 

Credo che Sinner, battuto tre volte da Alcaraz nel 2024 senza mai riuscire a batterlo, quest’anno si prenderà le sue rivincite. Come ho sempre sostenuto il tennis di Alcaraz è più vario, più talentuoso, più piacevole a vedersi, ma Jannik è più costante, più solido, ha meno alti e bassi e difficilmente perde da avversari di secondo piano, a differenza di Carlitos. 

Sono molto curioso di vedere che cosa combineranno quest’anno Musetti e Berrettini. Per certi versi sono entrambi un po’ un’incognita. Io credo che Lorenzo sottoscriverebbe un’altra annata fra i primi 20. Francamente non riesco ad immaginarmelo capace di salire fra i primi 10. Avrà la pesante cambiale della semifinale di Wimbledon da onorare. Il suo tennis brillante gli consentirà nuovi exploit ai danni di giocatori anche molto forti, ma il problema sarà quello della continuità. Berrettini potrebbe giocarsela alla pari con Musetti, quanto a ranking. Io lo vedo capace di rientrare fra i top-20. Ma non di risalire fra i primi 10. Mentre scrivo non so ancora chi sarà il suo coach. Il solo Bega?

Per quanto riguarda gli altri azzurri compresi fra i primi 50 mi è sembrato in maggior progresso Cobolli rispetto a Arnaldi e Darderi, ma i tre dovrebbero restare nei paraggi del ranking attuale, che è ranking tutt’altro che disprezzabile. Potrebbero tutti e tre fare qualche piccolo passo avanti. Nel 2024 i tornei vinti dagli azzurri sono stati 13, le finali 19, senza contare il tennis femminile. Sarebbe bello che fra i vincitori ci fosse anche qualcuno di loro.

Se fossi Jasmine Paolini firmerei un 2025 da top-ten. Faccio ancora fatica, nonostante le straordinarie imprese, vittoria a Dubai, finale a Parigi e Wimbledon – che incredibile tris – a credere che possa ripetersi su quei livelli. Vero peraltro che nel tennis femminile, salvo la Swiatek quando si gioca sulla terra rossa, non ci sono più le Williams ma nemmeno le Sharapova o le Barty. Mi aspetto ancora progressi da Coco Gauff, che sembra abbia 25 anni tanto è il tempo che, enfant prodige, la vede fra le migliori, ma in realtà ha poco più di 20 anni.    

Sono orgoglioso dei risultati dei tennisti italiani, ma lo sono anche di quelli di Ubitennis, grazie al fortissimo team di collaboratori che si sono rodati nel tempo e riescono a fornire concenti di gran qualità e in straordinaria, imbattibile quantità. Quindici contenuti al giorno di media. Ecco perché siamo arrivati ad avere 40 milioni di visite in un anno, 10 milioni più di un anno fa, un numero impressionante, per 60 milioni di pagine visualizzate. Lo scorso anno chiudemmo a 53 milioni.

I tennisti azzurri non si monteranno la testa, resteranno con i piedi per terra. Così faremo noi di Ubitennis, cercando quando possibile di arrivare primi sulle notizie, cercando gli approfondimenti, nutrendosi di giornalismo indipendente, anche se la nostra autonomia spesso ce la fanno pagare cara coloro che hanno il potere di…non accettare le critiche e di distribuire accrediti stampa. Tutti i tornei dovrebbero avere interesse alla miglior copertura possibile, eppure quando si chiedono accrediti per i collaboratori di Ubitennis sembra sempre che ci facciano la grazia e non che sia anche loro interesse. Quando mi dicono diamo un accredito per sito, senza distinguere la diversa caratura dei siti, mi fanno impazzire. Sarebbe come se il Corriere della Sera e l’Urlo di Gallarate, Repubblica o lo Strillo di Canicattì dovessero essere messi sullo stesso piano. Pazzesco. Bisogna pregarli in ginocchio. E non basta. Il fatto che da Ubitennis siano usciti negli anni fior di giornalisti, e alcuni siano diventati telecronisti, capi servizio in FITP e Supertennis, in altri siti, sembra non avere alcun peso. Spesso mi sono trovato da solo sul campo d’azione e meno male che posso contare ormai su una redazione agile ed efficiente. Perchè quando ci sono anche quindici italiani che giocano in uno stesso giorno, “coprire” tutte le loro interviste è dura, durissima.

Sono contento che la Coppa Davis tenti di avvicinarsi un po’ di più a quella che era ripristinando per settembre a livello di ottavi di finale, quei duelli che si giocano come una volta in match a casa di una nazione per rivivere quelle atmosfere che in match fra Paesi entrambi in trasferta e davanti a pochi tifosi erano impossibili da vivere.

Si giocheranno in due giornate e sulla distanza dei due set su tre anzichè in 3 e tre set su cinque come la vecchia storica Coppa Davis, ma saranno incontri almeno più vivi. Un paio d’anni fa proprio nella mia letterina dì auguri natalizi avevo auspicato che si arrivasse a giocare match di almeno due giorni, con 4 singolari e un doppio da giocarsi dopo i primi due. Nella finale di queste ultime edizioni di Coppa Davis il doppio non si è nemmeno giocato. Ridicolo.

Io spero anche che prima o poi si riesca a giocare una fase finale di Davis nell’arco di due settimane. Andrea Gaudenzi che da anni proclama il suo concetto di One Vision dovrebbe capire che – anche se è manifestazione che si gioca sotto l’egida della Federazione Internazionale(ITF) e non ATP – una Coppa Davis che tornasse a essere una sorta di Campionato mondiale a squadre e che riflettesse in maggior profondità il livello tennistico delle nazioni che competono per aggiudicarsela gioverebbe all’immagine ONE Vision di tutto il tennis. E quattro, cinque tennisti per nazione diventerebbero importanti, non solo due o tre. Soprattutto se a giocare i singolari dovessero essere tre o quattro tennisti diversi. Ora poi che l’Italia ha conquistato la certezza di ospitare la fase finale di Coppa Davis per i prossimi tre anni -ne va dato atto e merito al presidente Binaghi per questa “conquista”, chi mi legge sa che non ho mai risparmiato critiche al presidente (perchè se le è spesso più che meritate) però in questo caso va dato a Cesare quel che è di Cesare (anche se Binaghi si chiama Angelo…) – sarebbe ancora più bello che questa manifestazione nata nel 1900 diventasse sempre più avvincente, sempre più evento mondiale e di grandissima caratura tecnica. Come era una volta.

Vorrei che vedeste il quanto scrissi negli auguri fatti un anno fa. Tutta la parte finale la riscriverei pari pari anche oggi.

Ma come al solito mi sono dilungato fin troppo. Ringrazio tutti i lettori per la assiduità con la quale continuano a seguirci, sul sito come sui social, Instagram (cresciuto tantissimo come qualità…andate a vederlo, iscrivetevi), YouTube (idem), porteremo avanti il nostro gioco dei pronostici UbiContest con importanti novità, premi e cotillon…,  e continuate a scriverci, a mandarci i vostri commenti, con suggerimenti e consigli perchè Ubitennis diventi sempre migliore.

Riceviate i nostri migliori auguri, Natale e Anno Nuovo, grazie, grazie e grazie 

Ubaldo

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