World News in Italian

Non m’interessa che Salvini venga condannato: restano i fatti (e Napoli disobbedì)

Il ministro Matteo Salvini è stato assolto dal Tribunale di Palermo perché il fatto non sussiste in ordine ai reati di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. E questo è un fatto. Salvini e l’orgia dei politicanti a lui sodali non perde occasione, questo è indipendente dall’esito del processo, per insultare i magistrati e anche questo è un fatto. Così come è un fatto che l’ufficio del pubblico ministero della Procura della Repubblica abbia ritenuto che vi fossero elementi per una condanna del ministro. È un fatto che le condotte dell’allora ministro dell’Interno e vice presidente del Consiglio del governo giallo-verde fossero in violazione della Costituzione, del diritto internazionale, dell’etica pubblica, del Vangelo e della legge del mare. Questo è un fatto, anche se alla fine del procedimento penale si dovesse ritenere che non ci sia stato alcun reato.

È un fatto che Salvini è colpevole di condotte disumane in violazione degli articoli 2, 3 e 10 della Costituzione.

Così come complice fu l’intero esecutivo giallo-verde che, non posso certo non ricordarlo, ordinò ai sindaci di chiudere i porti per impedire il salvataggio in mare di vite umana da parte delle ong. Anche uno studente del primo anno di giurisprudenza sa che i porti non si possono chiudere. È un fatto che l’ordine era firmato dal ministro Toninelli. Ordine che ritenni, unitamente al sindaco di Palermo Orlando, illegittimo e che non applicai, d’intesa con la giunta e i vertici amministrativi del palazzo comunale, perché in violazione della Costituzione.

Fummo tacciati dal ministro della disumanità Salvini, con il silenzio complice dell’intero esecutivo, di disubbidienza e anche di aver commesso un reato per non aver applicato un ordine del governo. Con coraggio tenemmo la posizione e le sedi giudiziarie ci hanno poi dato ragione su tutta la linea. E questo è un fatto. Il porto di Napoli rimase aperto e non fu mai chiuso. Contribuimmo a salvare ed accogliere centinaia di vite umane. Questo è un fatto.

La politica dell’umanità e della Costituzione da una parte, contro la politica del consenso, dei like, dei follower dall’altra parte.

La maggioranza dei napoletani capirono e apprezzarono, ci fu la corsa alla solidarietà. Salvini era ed è il capo di una cordata politica che fa della Costituzione una carta sporca da gettare, ma non ha mai agito da solo. E questo è un fatto. Se oggi è Natale e se questo è un uomo, poniamoci delle domande. Un Salvini di turno che diviene ministro, che porta anche il crocifisso, che indossa pure la felpa della polizia, che inveisce contro i magistrati onesti, che nasce politicamente sputando odio nei confronti dei meridionali, che lascerebbe morire in mare anche dei bambini pur di prendere qualche voto. Se questi sono fatti, a me bastano i fatti, non interessa che Salvini sia condannato.

La storia è sempre la stessa: la magistratura è cattiva quando indaga e processa il potere (sempre più raramente); il paese è insicuro perché ci sono gli immigrati; la politica non risolve i problemi per colpa di chi dissente. Il centro-destra ha governato per anni e nulla ha fatto veramente di concreto per migliorare la sicurezza nel nostro Paese ed affrontare seriamente la tragedia dell’immigrazione.

Così come è un fatto che la Meloni è la figlia politica naturale delle norme Turco-Napolitano, Bossi-Fini, Minniti, Salvini, di tutti i governi e di tutte la maggioranze possibili, esecutivi politici e tecnici. Tutti con lo stesso mantra sull’immigrazione e questo è un fatto. Un fallimento totale di una politica mediocre, spesso disumana e sicuramente con una postura anti-costituzionale. Con questa classe dirigente politica non si va da nessuna parte, si procede verso il baratro di quel fascismo imperante così magistralmente descritto da Pier Paolo Pasolini e Gian Maria Volontè, per citare due intellettuali immensi del ‘900.

Se Natale è la natività, e questo è un fatto, non ci resta che raccogliere il testamento umano di Gesù e lottare per cacciare i mercanti dal tempio e combattere per la giustizia. Il dono della nascita è non farsi mai soffocare dalle tenebre. Ma provare a far prevalere sempre la luce. La luce solare viene dall’alto, ma nasce comunque dal basso, così come il cambiamento per un mondo più umano può venire solo dal basso. E questo deve essere un fatto.

L'articolo Non m’interessa che Salvini venga condannato: restano i fatti (e Napoli disobbedì) proviene da Il Fatto Quotidiano.

Читайте на 123ru.net