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Puppo: “Berrettini come Sofia Goggia. Paolini con Kyrgios? Non mi è piaciuto, ma forse neanche a lei”

La preparazione di Carlos Alcaraz, l’approccio di Matteo Berrettini e le prime impressioni sul vincitore delle Next Gen ATP Final Joao Fonseca sono stati solo tre dei numerosi argomenti trattati durante l’ultima puntata del 2024 di Tennismania, trasmissione in onda sul canale YouTube di OA Sport.

Dario Puppo, voce storica di Eurosport, si è infatti concentrato in prima battuta sul lavoro del tennista spagnolo, il quale si sta preparando all’appuntamento clou dell’inizio di questa annata sportiva, l’Australian Open, unico slam ancora non aggiunto al suo palmarès. Non è mancata, in tal senso, una similitudine con Matteo Berrettini, altro profilo per cui sarà importante intavolare la giusta pianificazione: “Alcaraz e Berrettini in questo momento sembrano un po’ i compagni di ‘Una poltrona per due’. Sono due dei protagonisti principali di questa programmazione. Credo sia un fattore molto importante per entrambi la questione calendario. Ci sono queste due situazioni in comune”.

Puppo ha poi proseguito, sottolineando come la competitività di Alcaraz possa fare bene anche a Jannik Sinner: “Tu puoi avere tutti i soldi che vuoi. Ma alla fine Sinner non ha fatto una vacanza lunga, così come l’anno scorso che si è concesso pochissimi giorni. Alcaraz ha invece fatto delle scelte diverse, ha fatto delle esibizioni. Questo non significa che il suo programma sia inficiato. Credo che sia una questione di testa. Lui non ha detto che l’anno prossimo vuole vincere l’Australian Open, ha detto che prima o poi lo vince. Io ci leggo che lo vuole vincere subito. Questo mi fa piacere per lui, per il tennis e per il fatto che più è coinvolto e più riesce ad essere competitivo. Credo sia un vantaggio. Sinner potrà anche perderci. E’ passato tanto tempo dalla Finale esibizione in Arabia Saudita. Quel match ha dato qualcosa a Sinner e forse tolto o fatto venire dubbi in più ad Alcaraz. Io spero ci siano sempre partite tra loro e che succeda sempre più spesso in Finale. Ma è anche importante avere varietà in alto. Sarei contento se ci fosse una bella edizione dell’Australian Open con loro protagonisti”. 

In ultimo il commentatore ha aggiunto: “Sono curioso di capire come gestirà Alcaraz dopo Miami, perché sono convinto che lui ha sempre fatto un po’ di fatica nel passaggio ultimamente. Più di due anni fa c’è stata la stagione in cui ha battuto Djokovic e Nadal a Madrid, è diventato numero 1, ha vinto a Miami contro Ruud, ha vinto a New York sempre contro Casper. Quella non è stata una stagione troppo diversa da quella di quest’anno, dove però ha vinto Roland Garros e Wimbledon. Alcaraz ha questa sua natura di essere precoce. E’ stato il numero 1 più veloce di sempre, ha vinto tre Slam diversi, gli manca l’Australian Open, può fare Career Grand Slam da più giovane di qualsiasi altro. Nadal lo ha ottenuto nel 2009 e non era così giovane”.

Successivamente si è parlato dell’atteggiamento mentale di Matteo Berrettini; Dario Puppo in questo caso ha rimarcato una similitudine con Sofia Goggia: “Matteo deve cercare di mordere il freno. Meglio preservarsi. Lui fece una grande partita con Sinner a Wimbledon quest’anno, l’anno prima fece lo stesso con Alcaraz. Io voglio vederlo protagonista nella stagione sull’erba. Lui si è tolto una grande scimmia dalla spalla per il fatto di aver vinto una Coppa Davis, che era un suo sogno. A questo punto goditela. Mi ricorda un po’ Sofia Goggia. Io auspicherei che, come Sofia, Matteo fosse libero da questi retropensieri, questi obblighi che l’atleta si mette per forza addosso perché ha ottenuto quel grande risultato. La Goggia non ha svolto la preparazione estiva e si è presentata sugli sci ad ottobre. Anche Matteo ha fatto rientri clamorosi. Adesso però cerchiamo di standardizzare l’approccio alle cose. Sofia ora vuole fare i giganti, ma all’inizio prima della stagione diceva che non la faceva. Ma come fai a tenere a freno una così?”.

Non è mancata poi una riflessione sul tanto discusso doppio di Jasmine Paolini con Nick Kyrgios, oggi conosciuto per le sue sparate a zero contro Jannik Sinner, in occasione della World Tennis League. “Non mi piace, forse non è piaciuto neanche a lei. Ma in quella circostanza tu hai accettato di venire, sapevi che c’era quella possibilità, pace. Amen. Non succede niente, cerchiamo di non trascendere dalle cose. Vi faccio una previsione: tra qualche tempo, quando non potrà più dire ‘Voglio tornare al tennis’ perché non sarà più in grado di farlo, Kyrgios si pentirà amaramente di quello che ha detto verso Sinner, perché capirà che ha detto delle ca..ate gigantesche per ‘gelosia’ o per seguire una narrazione. Ora ha perso completamente credibilità, io non so se tornerà mai a commentare. Quando va in campo, ancora la gente comprerà i biglietti per vederlo, ma questa cosa scemerà“.

Un altro paragone con lo sci alpino è poi arrivato parlando di Lorenzo Musetti, anche in questo caso il focus è stato più che altro a livello mentale, prendendo come riferimento Mattia Casse: “Su Musetti io dico terra, terra, tanta terra. Mi va bene, ma con un però. Non voglio nella maniera più assoluta vederlo fare la vittima perché è testa di serie numero 1 dicendo che tutti giocano bene con lui. Quel discorso lì basta, vai lì con l’atteggiamento giusto. A Salotto Bianco Mattia Casse, che ha appena vinto il SuperG in Val Gardena, ha detto: ‘Se fossi stato ventenne avrei spaccato tutto vincendo una gara del genere. Oggi a 35 anni penso a Bormio, me la godrò a fine stagione la vittoria’. Lorenzo Musetti deve avere un obiettivo: il Roland Garros, poi chiaro che se incontri sulla tua strada Alcaraz, Sinner o altri big è un’altra cosa. Non parlo di programmare, ma di tenerlo a mente. Un Musetti dello sci deve essere uno che è forte anche in gigante, parlo di un velocista con le qualità del tecnico”. 

In ultimo Puppo ha commentato il trionfo di Fonseca alla Next Gen ATP Finals: “Vorrei sapere quanto è esattamente alto, perché è dato 1.85. Ha un fisico un po’ diverso, più massiccio e se dovesse diventare un po’ più alto temo per il suo fisico. Sa fare più cose di quello che sapeva fare Sinner quando ha vinto la Next Gen. Ma c’è un dato: Sinner quando faceva le cose che faceva nelle Next Gen le sapeva fare molto bene. Quello che ho visto mi è piaciuto, vorrei avere più dettagli sulla sua altezza e capire se mi sono fatto un’impressione sbagliata. Al di là di questo abbiamo bisogno di protagonisti così. Sinner ci sta facendo godere del tennis, ma è importante non dimenticare che non esiste solo lui. Il tennis più vario è, meglio è”.

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