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Mozambico, 6mila detenuti evasi dal carcere di massima sicurezza: 33 morti. L’opposizione: “C’è un piano dietro le violenze e i saccheggi”

Almeno 6mila detenuti sono fuggiti da una prigione di massima sicurezza a Maputo, capitale del Mozambico, il giorno di Natale in seguito a una rivolta. Trentatré prigionieri sono morti e altri 15 sono rimasti feriti durante uno scontro con le forze di sicurezza. Lo ha dichiarato il capo della polizia del Paese, Bernardino Rafael.

I detenuti sono fuggiti ieri. Nel Paese sono in corso le violente proteste per via delle elezioni del 9 ottobre e la controversa decisione della Corte costituzionale: lunedì i magistrati hanno confermato la vittoria del partito al potere da circa 50 anni, il Fronte di Liberazione del Mozambico (Frelimo).

Violenze e saccheggi dopo il verdetto delle toghe: la vittoria elettorale è del partito al potere da 50 anni – Dopo il verdetto della Corte, sono esplosi gli atti vandalici e la violenza. Barricate, scontri con la polizia, saccheggi di negozi e commissariati hanno provocato decine di morti. Ieri, nel giorno di Natale, si è aggiunta la maxi evasione dal carcere di massima sicurezza di Maputo.

La prigione è a 14 km a sud-ovest della capitale. La fuga è iniziata intorno a mezzogiorno di mercoledì. Stando alle dichiarazioni del capo della polizia, l’evasione è avvenuta dopo l’”agitazione” di un “gruppo di manifestanti sovversivi” vicino al centro di detenzione. Secondo Bernardino Rafael, i detenuti hanno prima sottratto armi agli agenti di custodia poi iniziato a liberare altri detenuti. “In quella prigione avevamo 29 terroristi condannati, che sono stati liberati. Siamo preoccupati, come paese, come mozambicani, come membri delle forze di difesa e sicurezza”, ha detto il capo della Polizia.

L’oppositore Venancio Mondlane allude al golpe: “C’è un piano, la Polizia incoraggia quasi i saccheggi” – Il principale leader dell’opposizione del Mozambico, Venancio Mondlane, ha accusato le forze di sicurezza di aver permesso disordini e saccheggi – rinunciando volontariamente alla repressione – per dare al governo il pretesto di dichiarare lo stato di emergenza e soffocare la protesta.

“Le nostre proteste sono rivolte al Consiglio costituzionale, alla commissione elettorale e allo stesso partito Frelimo, responsabili delle frodi elettorali“, ha affermato il leader d’opposizione in un messaggio sui social network. Di fronte agli attacchi alle aziende e alle infrastrutture nelle principali città, tra cui la capitale Maputo, denuncia Mondlane, “non c’è stata alcuna azione da parte della polizia”, che “quasi incoraggia le persone al saccheggio”. “È più che ovvio che questi atti vandalici sono legati a un piano già elaborato”, ha aggiunto.

Dall’estero, dove dice di essersi rifugiato perché teme per la sua vita – dopo l’assassinio di due suoi parenti avvenuto in ottobre – l’ex presentatore televisivo ha nuovamente affermato che “le forze di sicurezza e di difesa stanno commettendo aggressioni e rapine”.

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