World News in Italian

Al Jazeera bandita in Cisgiordania per decisione dell'Autorità Nazionale Palestinese

I media palestinesi riferiscono che Fatah ha vietato al canale satellitare Al Jazeera di operare in Cisgiordania, a causa della sua copertura dei recenti scontri tra le forze dell'Autorità Nazionale Palestinese e gli agenti terroristici a Jenin.Secondo quanto riferito, Fatah, che domina l'Autorità Nazionale Palestinese, accusa la rete qatariota «di descrivere gli agenti terroristici di Hamas e della Jihad Islamica come combattenti della resistenza e di promuovere l'estremismo come fa lo Stato islamico». Si tratta di una decisione clamorosa dato che Israele, insieme ad Arabia Saudita, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Bahrein ed Egitto, hanno messo al bando Al Jazeera a causa delle stesse accuse. Abbiamo chiesto a Irina Tsukerman avvocato per la sicurezza nazionale e i diritti umani, giornalista e analista geopolitica e ricercatrice presso l'Arabian Peninsula Institute e presso il Jerusalem Center for Public Affairs, di spiegarci cosa sta succedendo. «Al Jazeera Arabic si è rivelata per quello che è sempre stata - lo strumento di politica estera del regime del Qatar - quando ha coperto l'operazione di sicurezza dell'Autorità Palestinese a Jenin. Fino a poco tempo fa, i governi arabi erano propensi a mantenere i legami con AJ grazie alla sua ampia popolarità. Durante la crisi del Golfo del 2017, diversi Stati noti come “Quartetto antiterrorismo” hanno bandito Al Jazeera, ma la copertura è stata ripresa al momento dell'accordo di Al Ula, quando l’Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto e Bahrein hanno ristabilito le relazioni diplomatiche con il Qatar. Sebbene per un certo periodo Doha si sia astenuta dall'attaccarli direttamente attraverso il suo conglomerato mediatico, Al Jazeera ha mantenuto le caratteristiche che l'hanno resa iconica e maligna: produzione di alta qualità, apparenza superficiale di opinioni diverse, ma anche manipolazione e fughe di notizie nelle zone di conflitto, messa in piazza di organizzazioni terroristiche e copertura strategica incendiaria e provocatoria di questioni mirate».

La macchina della propaganda qatariota ha rivelato di essere molto più preoccupata di ottenere il sostegno dell'Iran che di tutelare la sicurezza o altri interessi del popolo palestinese.

«Si, la controversia è scoppiata a causa dell'operazione di sicurezza dell'Autorità palestinese per far sloggiare la Jihad islamica palestinese da Jenin. L'organizzazione terroristica, sostenuta dall'Iran, aveva trasformato Jenin in una zona vietata persino a Fatah, tanto meno agli israeliani. La situazione così grave che il governo statunitense chiese a Israele di fornire all'Autorità palestinese armi e altre forme di assistenza per la sicurezza. Al Jazeera, tuttavia, si è schierata in questo conflitto fornendo apparentemente alla Jihad islamica (PIJ) informazioni strategiche sul piano dell'operazione dell'Autorità Palestinese (AP) e schierandosi con PIJ nella sua copertura dell'operazione, attaccando essenzialmente l'AP per queste misure».

La conseguenza qual è stata?

«Questo sviluppo ha portato la leadership dell'Autorità palestinese a vietare Al Jazeera in alcune parti della Cisgiordania, perché i media sono visti come un'operazione politica impegnata nella guerra dell'informazione e nel favorire i terroristi sostenuti dall'Iran e i loro simpatizzanti attraverso l'uso della loro piattaforma. Fino a poco tempo fa, quando gli interessi si sono allineati, Fatah trascurava il fatto che Al Jazeera avesse un ruolo favorevole nei confronti della Fratellanza Musulmana e persino di Hamas, ma le azioni ostili della Jihad islamica hanno oltrepassato la soglia dell'alleanza temporanea contro Israele e hanno trasformato le differenze politiche in una legittima minaccia alla stabilità politica in Cisgiordania».

E gli iraniani cosa stanno facendo?

«Dopo i pesanti colpi inferti da Israele ai proxy dell'Iran, la Repubblica islamica ha concentrato la sua attenzione sul riallineamento delle sue milizie e dei suoi gruppi armati verso la Giordania e la Cisgiordania, allo scopo di contrabbandare armi e combattenti e di accrescere l'influenza ideologica e politica nelle aree vulnerabili. Questo episodio sottolinea che Al Jazeera è un'arma avversaria molto più che un semplice divulgatore di notizie in stile BBC per il Medio Oriente, e che il Qatar la usa costantemente per promuovere i propri interessi geopolitici e ideologici che il più delle volte si scontrano con le priorità e le preoccupazioni politiche e di sicurezza nazionale delle altre potenze regionali. Inoltre, questo incidente dimostra che il Qatar e i suoi media sono dei sicari al servizio degli interessi dell'Iran, anche a costo di altre priorità regionali, compreso il loro presunto e ristretto sostegno alla causa palestinese. I palestinesi e tutti gli altri dovrebbero prendere esempio e smettere di usare la piattaforma del nemico per scopi informativi nella regione. Anche gli Stati Uniti, in particolare, dovrebbero essere consapevoli che, lungi dall'essere un mediatore regionale neutrale, il Qatar è un incendiario filo-iraniano, che utilizza i numerosi e ben finanziati strumenti a sua disposizione per seminare il caos e radicare gli interessi iraniani nella regione. Anche se il regime iraniano è sotto forte pressione a causa di una serie di problemi interni ed esterni autoinflitti, il Qatar sta dando ai suoi proxy un'ancora di salvezza con una propaganda favorevole».

Читайте на 123ru.net