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Osamu Suzuki morto a 94 anni: con lui l’azienda automobilistica divenne competitiva nel mondo

Ha guidato per oltre quarant’anni l’azienda, che è diventata uno dei più grandi produttori di piccole auto al mondo. A 94 anni è morto a causa di un linfoma Osamu Suzuki, leggendario ex presidente e ceo della Suzuki Motor, che ha contribuito a trasformare il produttore giapponese in un’azienda competitiva a livello globale. Suzuki, noto per le sue osservazioni sincere e la sua cordialità, era diventato ceo della Suzuki nel 1978: sotto la sua guida l’azienda diventò la prima casa automobilistica giapponese ad avviare la produzione locale in India, dove le sue auto si rivelarono estremamente popolari. Suzuki si è dimesso da presidente all’età di 85 anni nel 2015, cedendo l’incarico al figlio, Toshihiro Suzuki.

Nato il 30 gennaio 1930 come Osamu Matsuda, Suzuki lavorò in banca dopo essersi laureato alla Chuo University School of Law di Tokyo. Entrò a far parte della Suzuki Motor, che ha sede nella città di Hamamatsu, nel Giappone centrale, nel 1958 quando sposò una figlia dell’allora presidente dell’azienda Shunzo Suzuki, che apparteneva alla famiglia fondatrice. Come a volte è consuetudine in tali situazioni, Matsuda adottò il cognome da nubile della moglie.

Nel 1979, un anno dopo essere diventato il quarto presidente della Suzuki Motor, lanciò una minicar economica, che divenne un grande successo e fu promossa sui mercati mondiali. Sotto la guida di Suzuki, le vendite dell’azienda sono cresciute di oltre dieci volte, raggiungendo i 3 trilioni di yen (19 miliardi di dollari) negli anni 2000. Osamu Suzuki ha anche chiuso accordi commerciali con altri produttori globali come General Motors e Volkswagen negli anni 2000, per poi arrivare, vista la crescente concorrenza, a formare un’alleanza con Toyota nel 2019 per co-sviluppare veicoli a guida autonoma. Mentre altre case automobilistiche giapponesi si sono espanse nei mercati degli Stati Uniti e della Cina, offrendo un’ampia gamma di veicoli, Suzuki è rimasta fedele alle mini e alle auto compatte, principalmente nell’Asia meridionale e sud-orientale. “Produrre prodotti di buona qualità e a basso prezzo è la base della produzione – aveva detto Suzuki una volta in un’intervista con l’emittente televisiva Nhk -. Non possiamo abbassare i costi stando seduti negli uffici del presidente, quindi bisogna stare in fabbrica per capire il lavoro e avere idee”. La cerimonia funebre, nel rispetto delle volontà del tycoon, si è svolta in forma strettamente privata; la società prevede di tenere una cerimonia di addio in data e luogo da definire.

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