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Le parole più belle di Jannik Sinner in questo magico 2024

Gli appassionati di tennis lo conoscevano già da anni, ma è indiscutibile che dall’autunno del 2023 Jannik Sinner abbia iniziato a far parlare di sè in maniera sempre più insistente.

I suoi successi hanno dato entusiasmo a tutto il movimento tennistico italiano ed ha avvicinato molti giovani al tennis, che sta avendo una crescita incredibile a livello nazionale.

Ma i successi sportivi di Jannik sono solamente una parte delle ragioni per cui questo ragazzo è amato da tutto il mondo. Il 23enne altoatesino ha vinto infatti il premio di Fan’s Favourite per il secondo anno consecuivo, e ha conquistato i cuori degli appassionati di tennis e anche di chi non aveva molto a che fare con questo sport grazie alla sua umiltà e semplicità.

Mai una parola di troppo, mai sopra le righe. Riesce davvero facile voler bene a Sinner. E allora, per rivivere ancora una volta questo suo meraviglioso 2024, vediamo le parole più belle da gennaio a dicembre.

Il primo Slam e il Sunshine Double

Sin dalle prime conferenze stampa della stagione il numero uno azzurro enfatizza il concetto di squadra che sta dietro alle sue prestazioni, esaltando il lavoro di tutto il suo team e soprattutto sottolineando il lato umano che gli permette di comunicare in maniera sincera ed efficace tra di loro.

La stagione inizia in maniera spettacolare per Jannik, che fa il suo esordio nel circuito nel 2024 vincendo il suo primo Slam in Australia. La rincorsa al titolo è davvero poderosa, con zero set persi fino alla semifinale. Dopo aver superato l’allora numero uno del mondo Novak Djokovic a Melbourne, nella “sua” Rod Laver Arena, la finale con Medvedev è la ciliegina sulla torta. Nonostante lo svantaggio iniziale di due set a zero, infatti, Jannik ribalta il match e porta a casa il suo primo Slam della carriera.

A 22 anni questo è un traguardo che in molti possono solo sognare. Chiunque si sarebbe lasciato prendere (comprensibilmente) dall’entusiasmo e non sarebbe stato in grado probabilmente di metabolizzare nulla. La prima cosa che dice Sinner, invece, è che per tornare a giocare finali di questo livello deve assolutamente migliorare e continuare a lavorare ancora più duramente.

Durante la premiazione dell’Australian Open, poi, arriva una dedica di quelle meravigliose, che ogni genitore vorrebbe sentirsi rivolgere dal proprio figlio. “Vorrei che tutti avessero dei genitori come i miei, perché loro mi hanno sempre lasciato libero di scegliere

La stagione però, come dice lui, è appena iniziata. E allora dopo gli impegni burocratici a Roma e tutte le conferenze a cui partecipa, in cui ribadisce di essere solo un ragazzo semplice che ama fare le cose che piacciono ai ragazzi della sua età, si concede la bellezza di due giorni di riposo prima di mettersi al lavoro per arrivare preparato a Rotterdam.

Tutto ciò senza neanche tornare nella sua Sesto, perché lì in quei giorni una tragedia ha portato via la vita di tre persone e lui non si sente di festeggiare in un clima del genere per non mancare di rispetto a chi soffre. Ennesimo segno di sensibilità sopraffina e di maturità fuori dal comune.

A Rotterdam Jannik riprende da dove aveva lasciato, ovvero asfaltando chiunque gli si pari davanti, e conquistando la semifinale, che gli consente di raggiungere la terza posizione del ranking ATP. Anche questo è un risultato incredibile, raggiunto solo dai migliori giocatori della storia, ma il primo pensiero di Sinner è rivolto alla crescita di tutto il movimento italiano. Chiaramente la missione di Jannik non era compiuta, e quindi ecco arrivare il secondo titolo della stagione battendo De Minaur in finale.

Dopo l’inizio di stagione folgorante di Sinner accompagnato dai risultati straordinari di Paolini nel circuito femminile, il neo numero 3 del mondo non vuole prendersi tutti i meriti della crescita del movimento italiano: “Credo che tutto sia iniziato diversi anni fa, a livello femminile con Schiavone e Pennetta, e poi con Matteo (Berrettini, ndr) che ha raggiunto la finale di uno Slam, ma anche Fognini che ha vinto il Masters 1000 a Monaco. È bello per me essere parte di questo gruppo di giocatori che si spronano a vicenda. Mi sento molto fortunato, e spero di poter aiutare gli altri a raggiungere il loro meglio, ma alla fine ognuno di noi segue la propria strada. Ciò che conta è fare in modo che sempre più ragazzini prendano in mano la racchetta e inizino a giocare a tennis.

A marzo arriva la prima sconfitta stagionale di Jannik contro Alcaraz, che finirà per vincere il torneo di Indian Wells. Nessun dramma per Sinner, che analizza ancora una volta il match in maniera lucida e fa i complimenti al suo avversario. Il lavoro non si ferma ed arriva subito Miami, dove l’altoatesino torna a macinare il suo tennis e vince il torneo concedendo quattro giochi al malcapitato Dimitrov dopo aver superato agevolmente anche Medvedev in semifinale.

Questo trofeo gli consente di superare Carlos Alcaraz in classifica, e di diventare quindi numero 2 del mondo. Ancora una volta ci si aspetterebbe l’estasi totale, e invece queste sono le parole di Jannik in conferenza post-trionfo: “Sappiamo di dover migliorare un paio di cose e speriamo che ciò accada perché gli avversari verranno a cercarmi. Giocheranno più liberamente e colpiranno più forte di prima, dovrò essere pronto. Anche mentalmente dovrò prepararmi.” Insomma, il lavoro non finisce mai.

La stagione sulla terra e il primo posto nel ranking ATP

La stagione sul rosso inizia a Montecarlo, dove Sinner avanza fino alla semifinale, dove esce sconfitto dalla battaglia contro Tsitsipas, non senza polemiche. Quello a prenderla in maniera più diplomatica, neanche a dirlo, è Jannik: “Ognuno di noi fa degli errori, è andata così. Ho perso una partita importante, ma non sempre può andare come si vuole.

Proprio quando la rincorsa al numero 1 della classifica ATP sembra cosa fatta, arriva l’infortunio all’anca, che costringe Jannik a ritirarsi dai quarti di finale a Madrid e soprattutto a non prendere parte al torneo di Roma.

Qualche settimana dopo, a Parigi, va in scena il secondo Slam della stagione, e le aspettative di Sinner sono ridotte a causa della scarsa preparazione fisica, condizionata dagli infortuni. Tuttavia, l’allora 22enne di Sesto migliora partita dopo partita, fino ad arrivare ai quarti di finale.

Il 4 giugno, mentre Sinner era in campo contro Grigor Dimitrov, Novak Djokovic annuncia il ritiro dal torneo causa infortunio, e Jannik Sinner diventa virtualmente il numero uno del mondo.

Al termine del match, vinto in 3 set da Jannik, gli viene annunciato il traguardo raggiunto nell’intervista post partita. Il primo pensiero di Sinner va a Djokovic, manifestando il dispiacere di vederlo ritirarsi dal torneo e di raggiungere la vetta della classifica così. Poi c’è spazio anche per la gioia e la solita profondità di un ragazzo che ormai non stupisce più: “Spero di rimanere il ragazzo che sono, ma non ho dubbi su questo. Il successo non dovrebbe mai cambiarmi di persona perché alla fine è un titolo, un numero, la vita è altro. Sono un ragazzo normale e mi piace fare cose normali con le persone a cui voglio tanto bene“.

Il primo successo sull’erba, la parentesi a Wimbledon e la rinuncia alle Olimpiadi

A giugno arriva un altro momento storico per Jannik, che prima torna a Sesto per la cerimonia in suo onore in quanto numero uno del mondo, e poi vola ad Halle dove ottiene il suo primo titolo sull’erba.

A margine di un’intervista rilasciata per L’Equipe, Sinner afferma: “Spero che le persone non mi vedano solo per i miei risultati sportivi, ma anche per quello che sono come persona. In Italia, in particolare, sempre più persone mi riconoscono ed è bello. Ma non mi interessa essere conosciuto per il gusto di esserlo. Voglio essere una fonte di ispirazione, voglio ispirare sempre più giovani a prendere in mano una racchetta e ad andare a giocare, perché il tennis è un grande sport. Più bambini giocano, meglio sarà per il futuro del tennis italiano“.

Nella presentazione a Wimbledon, il suo primo da numero 1 del mondo, quando gli viene chiesto delle cose che gli piacciono di più del tennis, Sinner risponde: “Sentirsi onorato di scendere in campo e divertirsi: penso che questa sia la cosa più importante.”

Il suo torneo si ferma ai quarti di finale contro Medvedev dopo una grande battaglia, ma con un malessere fisico che lo costringe a ritirarsi prima da Bastad e poi, a causa di una tonsillite, anche dalle Olimpiadi di Parigi, uno degli appuntamenti più attesi dell’anno.

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