EFC | Domani la ripresa. Con il Genoa il terzo KO beffardo
Riprenderà domani la preparazione degli azzurri in vista della prossima sfida di campionato, quella di Venezia che chiuderà il girone di andata. Un girone di andata che, comunque sia, va considerato soddisfacente poichè nessuno avrebbe preventivato un minino di 19 punti al giro di boa. Va da se che dal “Penzo” l’Empoli deve cercare di portar via punti, una quarta sconfitta consecutiva – contro una squadra poi oggettivamente più debole – potrebbe iniziare ad innescare pensieri negativi in vista di un girone di ritorno che non si attende come facile. Purtroppo la gara di ieri ha portato la terza sconfitta consecutiva, dopo Torino ed Atalanta, una sconfitta che somiglia un pò alle due precedenti citate. Una sconfitta non meritata, con l’Empoli a fare una discreta figura dal punto di vista prestazione e di organico, ed a rammaricarsi per almeno un punto che poteva essere messo in cascina. Soprattutto nel primo tempo gli azzurri hanno fatto qualcosa in più dei grifoni, basti pensare che gli unici due pericoli sono proprio arrivati dalle parti di Leali con Anjorin e Cacace. Una partita, quella di ieri dove si sono pagati a caro prezzo quattro errori individuali che sono costati i due gol presi, e due gol non segnati. Goglichidze e Grassi hanno indubbiamente sulla coscienza le due reti subite, con due errori (il capitano lo ammette apertamente nel dopo gara per quanto riguarda il secondo) da matita blu che non si devono commettere. Da dire che sul primo gol preso, oltre ai due errori del georgiano, c’è una rimessa laterale completamente sbagliata sulla quale si arrabbia non poco D’Aversa. ci sono poi due errori marchiani anche in attacco, con il rigore sbagliato da Esposito ma, soprattutto, uno stop incredibilmente sbagliato da Colombo dentro l’area piccola avversaria. Una partita che se gli episodi fossero girati per il verso giusto avrebbe addirittura visto un risultato diametralmente opposto. Nessuno pretende di raccontare però che questa gara doveva essere vinta, per quanto visto complessivamente in campo, ma ribadire che la sconfitta non è certo meritata lo si deve fare. Ammirevole, ancora una volta, anche lo spirito con cui la squadra ha lottato, un’anima che si è vista molto bene subito dopo aver preso i due gol. Non c’è mai stato abbattimento ma lotta e ricerca dell’offensiva, con la possibilità di riaprire la partita e poi trovare un pareggio che avrebbe mandato in estati il Castellani. Ed a proposito di Castellani va detto che fin qui – anche se gli avversi visti sono stati di tutto rispetto – il nostro stadio non si è dimostrato certo amico. Guardando alle partite giocate in casa dobbiamo evidenziare che in nove incontri l’Empoli ha racimolato soltanto sette punti; peggio di noi hanno fatto solo Genoa e Monza. Sicuramente questo è uno dei dati che nel girone di ritorno dovrà essere migliorato, anche perchè sarà principalmente dalle gare interne che ci si aspettano quei 15/17 punti per arrivare tranquilli alla salvezza. Tornando a parlare della gara giocata con il Genoa, c’è da evidenziare una partita davvero ben giocata da parte di due elementi che sono Gyasi ed Anjorin. Sicuramente loro i migliori tra i nostri, con l’ex Spezia ad essere ogni presente sia in fase offensiva che di ripiego. Anjorin, oltre al perfetto assist per il gol di Esposito palesa un’esplosività davvero importante ed anche nei momenti di difficoltà della squadra è tra quelli che riesce sempre a tenere la barra dritta. Al di là dei già citati Grassi e Goglichidze, non si puà raccontare una grande soddisfazione nemmeno nello scampolo di partita di Fazzini (che sembra davvero vicino a porter salutare a gennaio): Il suo ingresso dovrebbe conferire qualità e imprevedibilità alla manovra, ma si intestardisce in tante giocate individuali del tutto infruttuose. Una gara che va agli archivi con quel pizzico di rabbia che, come detto, si è vissuto anche nelle precedenti due gare con l’insegnamento odierno che è quello che quando concedi certi gol, soprattutto il primo, diventa difficile recuperare e può non bastare l’impegno profuso. Non dimentichiamoci, e non per voler portare alibi, che si continua a parlare di una squadra con non poche assenze, e chi va dentro fa in linea di massima sempre la sua figura. C’è da lavorare su quegli errori che si sono visti, su un pizzico di malizia in più che ci vuole in determinate interpretazioni della gara. Come dice D’Aversa nel dopo gara, questo Empoli rischia di essere fonte di troppi complimenti e pochi punti in proporzione a questi, servirebbe cominciare a portare a casa qualche risultato anche in maniera più “sporca”. ll girone d’andata resta tutto sommato positivo, il bottino di 19 punti è notevole se rapportato al valore della rosa che in estate era iper criticata. Anche oggi forse ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato, ed allora si deve andare avanti senza perdersi d’animo.
Dopo la buona prestazione di Bergamo, D’Aversa decide di schierare lo stesso undici. La prima mezz’ora, a parte qualche timida offensiva del Genoa, regala pochissime emozioni. Il primo vero squillo della gara si registra al 30′, bello lo scambio nello stretto tra Zanoli e Thorsby, con l’ex Salernitana che stava per presentarsi a tu per tu con Vasquez. Decisivo il salvataggio in scivolata di Ismajli, bravissimo e coraggioso nella scelta di tempo e nella lettura anticipata dello sviluppo dell’azione. Un minuto dopo risponde l’Empoli con Anjorin, l’inglese si accentra e col destro calcia forte in porta chiamando all’intervento Leali che respinge in tuffo. Nel finale di primo tempo gli azzurri crescono e sfiorano il gol: show tra due avversari di Esposito, bella apertura no-look di Henderson per Cacace e tiro potentissimo che scheggia il palo dopo l’intervento di Leali. L’inizio di ripresa è decisamente diverso dal primo tempo. Dopo 40 secondi infatti il Genoa sblocca la partita approfittando di un errore in disimpegno: passaggio troppo corto di Vasquez per Goglichidze che si fa anticipare da Vitinha, il portoghese mette il pallone in mezzo dove arriva di cattiveria Badelj che col piattone buca il portiere dell’Empoli per lo 0-1. La reazione dell’Empoli però arriva subito. Al 51′ gli azzurri ripartono in contropiedi con Gyasi, che serve in area Esposito. Il numero 99, nell’attimo in cui cerca di servire Colombo, viene steso da Vasquez. Inizialmente Rapuano lascia proseguire poi, richiamato al Var, concede il calcio di rigore agli azzurri. Dal dischetto si presenta Esposito, che calcia centralmente, Leali tocca e la manda sul palo, bloccandola successivamente. L’Empoli non si abbatte e al 58′ ha un’altra grande occasione per il pareggio, con lo sponda di Gyasi in area per Colombo, che a due metri dalla porta sbaglia il controllo perdendo il tempo per calciare. Le occasioni sbagliate iniziano a diventare tante per l’Empoli, che al 68′ viene punito da un Genoa che invece si dimostra cinico. Errore in impostazione da parte di Grassi e immediata ripartenza di Thorsby, bravo ad allargare per Miretti. Traversone per Ekuban che, con velocità, brucia sul tempo Ismajili e sigla lo 0-2. Sembra la fine per l’Empoli, che con orgoglio non si arrende e accorcia le distanze al 74′, grazie al cross delizioso di Anjorin che pesca l’inserimento di Esposito, bravo di testa a infilare il pallone all’incrocio dei pali dove stavolta Leali non può arrivare. Nel finale il Genoa soffre, ma con le unghie e con i denti porta a casa un risultato importantissimo che gli permette di agganciare in classifica proprio i nostri.
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