Mercedes-Benz Italia, fine anno agrodolce. E la Stella rispolvera l’offerta diesel
Dal tutto elettrico al 2030 annunciato nel 2021, alla “Diesel offensive” di fine 2024, è un attimo, lungo quasi quattro anni in casa Mercedes. Non la vogliamo chiamare retromarcia perché sotto le feste siamo tutti più buoni? Va bene, non è un delitto. Lo diceva anche Einstein quando sosteneva che “la misura dell’intelligenza è data dalla capacità di cambiare quando è necessario”.
Però non si può far nemmeno finta di niente. E alla fine è tutta una questione di strategie. Nel 2021 si era nel pieno del delirio onirico del tutto e solo elettrico con le quali i costruttori, tutti i costruttori, senza distinzione, si sono fatti del male da soli seguendo la poco equilibrata politica dell’UE. Oggi i numeri di vendita dell’elettrico in Europa e soprattutto in Italia consigliano una revisione ispirata alla realpolitik tanto cara a Von Bimarck. Che se proprio non vogliamo definire retromarcia elettrica, è sicuramente una bella frenata. Testimoniata dallo stesso cambio di strategia stabilito dal quartier generale della Stella a Stoccarda, che ha tagliato del 50% la quota elettrica delle sue vendite previste sempre al 2030 (ibride comprese, peraltro), spostando al 2039 l’obiettivo delle vetture della Stella tutte a emissioni zero.
E qui le affermazioni del numero uno di Mercedes Ola Kallenius (“il futuro è elettrico senza se e senza ma”) utili a giustificare – ma non a coprire – l’abbaglio del 2021, confermano un percorso ma diventano comprensibili solo quando aggiungono che “per raggiungere l’obiettivo del 2039 abbiamo impostato una produzione flessibile in cui i motori Diesel di ultima generazione costituiscono ancora oggi una tecnologia di trazione importante per accompagnare la transizione”.
Un tributo dovuto non solo alla storia di Mercedes che nel 1936 fu la prima a portare il Diesel sul mercato. Ma soprattutto sono sintomo di coerenza con la quantità di investimenti fatti da Stoccarda sui motori tradizionali come l’OM654 e l’OM656, qualcosa come 3 miliardi di euro, che non solo rispettano le normative più stringenti in fatto di inquinamento ma si integrano molto bene con soluzioni ibride.
Un discorso che se spostato nella realtà italiana vede i contorni di quel futuro ancor più lontani e sfumati. E non lo diciamo noi, ma i numeri inequivocabili presentati dalla stessa filiale italiana in occasione della conferenza di fine anno: il Diesel per la Mercedes tricolore rappresenta il 74% delle vendite dei clienti delle vetture (comprese ibride e ibride plug-in) e addirittura il 90% per chi sceglie i Van della Stella. Del resto, rientra in una logica di offerta se il Diesel è disponibile su 34 modelli tra autovetture e Van e in tutti segmenti.
Tanta roba in un mercato complesso come il nostro, nel quale Mercedes ha chiuso i primi 11 mesi del 2024 con 47.302 immatricolazioni (-0,46% rispetto al 2023) e con una quota del 3.3%, nella speranza di arrivare ad una sostanziale parità a fine anno.
Numeri nei quali cresce il contributo dei veicoli alla spina, con l’ibrido plug-in vicino alle 6.000 unità (+14%) e l’elettrico che ha superato quota 2.450 unità (+24%). Volano le vendite riservate al segmento delle alte prestazioni AMG vicina all’obiettivo delle 3.000 unità vendute (3%). Ma la performance che stupisce è quella del mondo Van dove Mercedes ha superato le 11.157 immatricolazioni, quota del 10.5% (+3,7% di elettrico), quasi +50% di usato e fatturato al top. Ma l’altro motivo di orgoglio di Casa Mercedes in Italia è essere il primo mercato come quota di clienti privati che rappresentano oltre il 50% sul totale delle vendite autovetture.
Numeri che rendono ottimista Marc Langenbrinck, presidente e amministratore delegato Mercedes-Benz Italia: “In un anno abbastanza complesso, nel quale è in atto la tempesta perfetta, tra cambi di governi, rischi geopolitici, barriere commerciali e rallentamento dell’economia cinese con conseguente riduzione degli acquisti nel mercato del lusso, abbiamo ottenuto risultati importanti consolidando il nostro business. Cresce la nostra quota di vetture con la spina, sia nel segmento delle elettriche pure che in quello delle PHEV, grazie anche alle motorizzazioni ultra-moderne Diesel plug-in, un’unicità nel panorama automobilistico mondiale. Mercedes-AMG conferma la sua crescita costante con prodotti da sogno come la nostra prima Mythos edition, la PureSpeed. Oltre i prodotti, abbiamo a cuore il nostro Customer Services, che ha aumentato del 5% il suo fatturato, conquistando circa 150.000 nuovi clienti Contract Service, a garanzia di una mobilità sicura e senza pensieri. Per rimanere al top ci vogliono pazienza e risorse finanziare. Quelle che stiamo investendo – e siamo ai massimi storici – e che coincideranno con la più grande offensiva di prodotti che vedrete nei prossimi 3-5 anni per aumentare il desiderio di acquisto e senza demonizzare il Diesel”.
A proposito di novità, la nuova Mercedes CLA (nella foto) sarà la punta di diamante dell’offensiva della Stella. Verrà presentata in anteprima mondiale a Roma nel mese di marzo, ed è pronta a stupire da tutti i punti di vista. Non sarà solo elettrica, ma anche ibrida a benzina, con un motore di 1,5 litri che consumerà come un Diesel. Un world engine, sviluppato completamente da Mercedes in Germania in soli cinque anni e prodotto in Cina in una fabbrica modernissima. Perché il futuro sarà anche elettrico senza se e senza ma, eppure al momento non produce né fatturato né utili. In attesa ci riesca, meglio vendere qualche macchina in per aver liquido in cassa da investire.
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