LBA UnipolSai 13ª andata 2024-25: la Dinamo Sassari risale dagli inferi e la vince di forza, la Vanoli Cremona spegne la luce nel quarto periodo e Demis Cavina viene esonerato
Cremona, 28 dicembre 2024 – La Dinamo Sassari risorge dagli inferi, dopo un avvio shock in cui sprofonda fino al -15 senza mai lottare, la vince in rimonta annichilendo col punteggio di 65-80 una Vanoli Cremona sempre più crisi, con in più il successivo esonero di coach Demis Cavina.
Fatal Sassari, ancora una volta, per l’allenatore emiliano, l’ultimo suo esonero in carriera, infatti, è datato novembre 2021 proprio quando era alla Dinamo, dopo un’avvio fortemente negativo nella sua seconda parentesi in Sardegna.
Dopo di allora il fortunato approdo a Cremona, che raccoglie in A2 e porta al primo anno al triplete di categoria, con la Supercoppa, Coppa Italia e promozione in LBA nella serie con Forlì. Dopo l’annata scorsa, in cui porta la Vanoli ad una salvezza tutto sommato tranquilla, paga il brutto avvio di questa stagione e una posizione in classifica parecchio deficitaria, con appena 2 vittorie in 13 gare.
Al suo posto gli succederà il suo assistente Pierluigi Brotto.
Facendo un passo indietro e tornando alla ultima gara che ha visto Cavina come head coach della Vanoli, sembrava impensabile questo epilogo dopo un avvio clamoroso dei suoi volati sul 22-7, annichilendo una Dinamo Sassari stordita e in balia degli avversari.
Sugli scudi un ottimo Dario Dreznjak, autore del suo carrer high in LBA con 22 punti, la metà nel solo primo periodo, con Cremona che con la sua difesa ha sigillato l’aerea e spesso ha trovato tiri facili e aperti in contropiede.
Una gara a senso unico che sembra ormai già finita con tre periodi d’anticipo, perché Sassari non è pervenuta sul parquet, fino all’ingresso dell’ultimo arrivato Erten Gazi, autore di un’ottima gara con 6 punti realizzati, che con due rubate in pochi secondi scuote i suoi nuovi compagni dall’incantesimo e dà quella scarica d’adrenalina che serviva alla Dinamo per entrare finalmente in partita.
Ci pensa il capitano Eimantas Bendzius a ricucire lo strappo già nel secondo periodo, segnando in serie 11 dei suoi 13 punti finali e andando negli spogliatoi solamente sotto sul 44-40.
Nel terzo periodo la qualità della gara ha un crollo verticale verso il basso, con le due squadre che come in Space Jam perdono il proprio talento e commettono entrambe una serie spaventosa di perse, che neanche al mini basket.
Dopo il lungo sprazzo horror degno di Dario Argento, la gara torna sul filo dell’equilibrio, ma si vede fin da subito che coach Nenad Markovic ha smosso le corde giuste in difesa, perché i sardi hanno un’altra aggressività e un’altra attenzione, con Cremona che fatica sempre di più a restare attaccata nel punteggio.
Se poi le tue bocche da fuoco più importanti come il grande ex di giornata Trevor Lacey, Payton Willis e Tariq Owens arrivano ad 11 punti segnati in tre, non basta il miglior Dreznjak dell’anno, che però si è fermato offensivamente, e un Corey Davis da 11 punti.
Sassari ha avuto il merito di azzannare la gara nel momento giusto, con la Vanoli alle corde e con le pile scariche negli ultimi 10′, sigillando l’aerea con il miglior Nate Renfro della stagione, da 9 punti, 7 rimbalzi e soprattutto 4 stoppate, un prestazione da rim protector che non si vedeva da tempo nelle file della squadra sarda.
Insieme all’ex Paok fondamentale l’apporto del play Justin Bibbins, MVP di serata con 18 punti e 7 assist, autore di due triple che hanno scavato un solco incolmabile tra le due squadre, con il Banco di Sardegna che può finalmente festeggiare il suo secondo successo esterno, dopo lo scalpo preso al Taliercio.
Per la Vanoli l’ennesima sconfitta, l’undicesima della sua stagione, e che con il cambio in panchina passerà giorni turbolenti nella settimana di Capodanno, nella speranza che il 2025 possa finalmente aprirsi con un sorriso, ma il compito sarà bello arduo, perché proprio domenica si dovrà andare nella tana della capolista Trento.
Una mission quasi impossibile!
Per la Dinamo Sassari un successo che le permette di lasciare andare via i cattivi pensieri, con i bassifondi della classifica ora lontani 8 punti, con la testa decisamente più sgombra e un gruppo che sta dimostrando di aver trovato un minimo di amalgama e di chimica, ma soprattutto quella continuità di risultati che l’è sempre mancata in questi primi mesi.
Test probante è il prossimo lunch match contro l’insidiosa Varese, in caso di successo, oltre alla conferma di essere sulla via definitiva verso la guarigione, permetterebbe ai sardi di fare qualcosa in più di un pensierino in vista della Final Eight di Torino, agganciando proprio in extremis quell’ottavo posto occupato da Trieste, l’unica di quella zona di classifica con cui avrebbe lo scontro diretto a favore.
Perciò, perché non provarci?
Vanoli Basket Cremona – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 65-80
Parziali: 24-15; 20-25; 10-14; 11-26.
Progressione: 24-15; 44-40; 54-54; 65-80.
Sala Stampa
Demis Cavina
Nenad Markovic nel post partita:
Credo che dopo i primi 5 minuti nessuno avrebbe creduto ad un punteggio finale come quello di oggi. Penso che abbiamo rigirato la partita nel terzo quarto: Cremona ha sentito la pressione, la nostra difesa ha iniziato a crescere e abbiamo iniziato a cercare diverse soluzioni in entrambi i lati del campo. Penso che la difesa nel secondo tempo sia andata decisamente meglio, abbiamo avuto più controllo del ritmo e, quando abbiamo iniziato a sentirci bene in campo soprattutto nell’ultimo quarto, abbiamo iniziato a muovere meglio la palla. Cremona, come ho detto anche nella conferenza di presentazione, ha delle statistiche falsate per me è un’ottima squadra e non era una partita semplice.
Justin Bibbins nel post partita:
È stata una vittoria di squadra, nel terzo quarto abbiamo iniziato a segnare maggiormente ma la cosa più importante era giocare una buona difesa, abbiamo preso ritmo ed è lì che abbiamo chiuso la sfida.
Le Pagelle
Vanoli Basket Cremona
Payton Willis 4: irriconoscibile in tutti i 21′ giocati, segnando appena 2 punti, perdendo 2 palloni e tirando 0/5 dall’arco. Se non è stato capace di iscriversi alla gara neanche nei 10 minuti in cui ha giocato nel primo tempo, con una Cremona che macinava gioco e punti, allora c’è un grosso problema.
Tajion Jones 5.5: parte bene come tutta la squadra, trovando la retina con grade facilità anche dall’arco. Ma una volta entrato Gazi patisce la difesa del turco e si autoesclude dalla gara nella ripresa, in cui non segna neanche un punto, dopo i 7 del primo tempo.
Corey Davis 6: va a corrente alternata, alternando grandi giocate a regali inspiegabili per gli avversari. Gioca anche un discreto primo tempo, nella ripresa però ha un blackout totale, perdendo 7 palloni. Chiude in doppia cifra ad 11 punti, ma a Cremona serve un Corey Davis più continuo.
Luca Conti 7: gioca una gara clamorosa su Bibbins, cancellandolo ogni qualvolta entra in campo, permettendo a Cremona di fare sempre un break importante. Segna anche 5 punti, ma la cosa inspiegabile sono i soli 11′ in campo per uno che aveva trovato le armi per disinnescare quello che poi risulterà essere l’MVP di serata.
Federico Zampini 6: ottimo lavoro, specialmente in difesa nel primo tempo, imbavagliando ottimamente gli esterni sassaresi che non sanno mai che pesci prendere. Mette a segno anche 3 punti, nonostante non sia quello il suo compito principale.
Stefan Nikolic 5: certamente la gara peggiore della sua stagione. Se non è riuscito ad esaltarsi nel primo tempo, con i compagni che non sbagliavo una scelta in attacco e in difesa aggredivano chiunque, lui è stato certamente l’anello debole della catena. Chiude la sua serataccia con appena 2 punti e 2 rimbalzi.
Federico Poser 6: appena 7′ sul parquet, ma la maggior parte nel primo tempo in cui Cremona fa le fiamme. Segna anche 4 punti, anche se a rimbalzo è praticamente nullo.
Trevor Lacey 4: dopo i 20 punti realizzati contro Scafati è da due mesi in gravi crisi d’identità. Anche oggi entra molle, segnando appena 5 punti, senza quel mordente e quella aggressività che l’hanno sempre contraddistinto durante la proprio carriera, come in quel fantastico 2016/17 proprio in maglia Sassari. Senza il suo capitano Cremona faticherà sempre a vincere le partite e il grosso rammarico è che anche con un Lacey normale alcune delle ultime partite, compresa quella di oggi, poteva portarsele a casa.
Dario Dreznjak 7: non è caldo in avvio, è incandescente! Nel primo periodo è letteralmente infermabile, realizzando in qualsiasi modo, sia dall’arco che dalla media, permettendo alla Vanoli di scappare sul 22-7 iniziale. Continua a martellare per tutto il primo tempo, andando negli spogliatoi già con 17 punti a referto. Nel secondo si dà alla macchia, riuscendo comunque a ritoccare il suo massimo stagionale a 22 punti, ma decisamente un altro giocatore rispetto all’inizio e anche per questo Cremona si è spenta.
Tariq Owens 5: in una gara in cui avrebbe potuto fare pentole e coperchi, contro dei rivali non certo ermetici nel pitturato, eppure Cremona non gioca un pick and roll che sia uno per scatenare la sua clamorosa verticalità, per cui non è del tutto colpa sua. Se poi ha la sfortuna di beccare una delle migliori serate da intimidatore della stagione di Renfro, allora la sua è anche sfortuna. Chiude con 5 rimbalzi e 4 punti a gara ormai compromessa.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 7: applicato come sempre nei due lati del campo. Decisivo con un 3/4 da tre nel momento in cui la Dinamo cercava disperatamente di impattare la partita, tutti canestri creati dal palleggio. Chiude con 11 punti, 3 assist, 2 rubate e 3 rimbalzi.
Justin Bibbins 7.5: soffre la marcatura asfissiante di Conti, ma quando l’ex Trento esce torna ad accendersi. Fondamentale nell’allungo dell’ultimo periodo con 8 punti segnati e due triple che sono state autentiche mazzate per il morale della Vanoli. MVP con 18 punti segnati e 7 assist.
Miralem Halilovic 6.5: paga anche lui l’avvio sonnolento della Dinamo, riuscendo comunque a non pagare dazio visto che la Vanoli punisce quasi esclusivamente dalla media o da tre. Nella ripresa si scuote come tutti i sassaresi e sfiora una doppia doppia da 9 punti e 8 rimbalzi.
Brian Fobbs 5: con la Dinamo in disperata ricerca di punti nel primo tempo, lui avrebbe dovuto prendere di petto la situazione e mettersi in proprio, invece è rimasto spettatore per gran parte della gare. Chissà che l’arrivo di un’altra guardia come Gazi non abbia destabilizzato le sue certezze.
Matteo Tambone 6.5: non c’è nulla da fare, quando entra il rendimento della squadra cambia. La Dinamo torna a difendere forte e se dall’angolo è libero, stai sicuro che la palla gli arriverà e lui eseguirà, sempre. Ormai è la più grande certezza di Markovic, autore di 8 punti, grazie ad 2/3 dall’arco.
Giovanni Veronesi 6: più utile in difesa che in attacco, spesso è costretto a marcare un avversario più alto di lui, ma quasi mai paga dazio, rubando anche due palloni. Al tiro non è esattamente la sua serata, 1/4 da tre, ma proprio quell’unica tripla mandata a bersaglio nell’ultimo quarto, di un peso specifico non indifferente.
Eimantas Bendzius 7: l’uomo della riscossa nel secondo periodo, senza il suo capitano rischiava di andare negli spogliatori con un passivo pesantissimo. Invece il lituano si accende e a suon di triple ricuce il pesante strappo creato dalla Vanoli, mettendo a segno 11 punti in fila, al termine saranno 13 i suoi punti, un 3/4 dai 6 e 75 nella sola seconda frazione. Nella ripresa cala vistosamente, ma lo sforzo del primo tempo risulterà decisivo ai fini della gara e del risultato finale.
Nate Renfro 7.5: per gran parte dell’incontro pare il Renfro di sempre, voglioso di spaccare tutto, ma poco efficace, evidenziando ancora una volta i propri limiti offensivi. Poi nell’ultima frazione il miracolo. Gioca 10′ clamorosi, alla Dikembe Mutombo, con 4 stoppate, 9 punti e 7 rimbalzi, 4 dei quali in attacco. Mette il lucchetto al canestro con delle stoppate che risulteranno delle picconate al morale di una Vanoli disarmata davanti a questo Renfro. Bibbins è l’MVP, ma per l’economia dell’incontro l’ex Paok è quello che l’ha decisa.
Erten Gazi 7: alla faccia del ripiego! Il turco-cipriota, che per mesi ha visto il parquet con il binocolo al Fener, entra con una fame spaventosa. Subito ruba due palloni, segnando un canestro in contropiede. Grazie a lui scatta il click nella testa di una Dinamo tramortita dall’avvio shock. Anche nella ripresa tiene altissima l’intensità difensiva, con giocate di altissimo spessore, chiudendo con anche 6 punti realizzati e non è un caso se chiude con il miglior plus/minus (+23). Dopo tutto allenarsi per anni con squadre che giocano nella fascia alta dell’Eurolega, qualcosa di dovrà lasciare. Esordio da incorniciare.
Giovanni Olmeo
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