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L’ex sindaco Steffenina querelato da Teknoservice vince la sfida per la libertà di critica

VISTRORIO. Il 4 ottobre 2023 aveva girato un video all’interno del centro di raccolta rifiuti di Castellamonte documentando le buone condizioni dei cassonetti “pensionati”, in seguito alla gara bandita dal Consorzio canavesano ambiente (Cca) che prevedeva l’uso dei cosiddetti “mini bidoni”. Così Teknoservice, tirata in ballo insieme a Cca come responsabile delle «splendide scelte», ha deciso di denunciare l’ex sindaco di Vistrorio, Federico Steffenina, di 52 anni, per diffamazione. L’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti in Alto Canavese e in Valchiusella, però, ha perso. Due volte, in realtà, perché già la procura di Ivrea aveva chiesto l’archiviazione del procedimento «per insussistenza dell’elemento oggettivo e soggettivo della fattispecie in contestazione».

Dopo l’opposizione alla richiesta d’archiviazione il gup Andrea Cavoti ha messo il punto finale sulla vicenda, ribadendo come quel video rientrasse nel legittimo diritto di critica di un cittadino. «Sono molto soddisfatto - spiega l’avvocato Andrea Castelnuovo, che ha difeso Steffenina insieme al collega Alberto Avetta - che il gip abbia accolto tutti i nostri rilievi, si trattava di decidere su un diritto civile primario, quello alla libera espressione del pensiero. Il diritto di critica amministrativa e politica (nei limiti in cui si esprimano fatti veri, con modi civili benché anche aspri) non può essere represso, men che meno a suon di querele».

Torna sulla vicenda anche Steffenina: «Con quel video volevo documentare delle scelte politico-amministrative che hanno un impatto sulla gestione dei rifiuti. I cassonetti che avevo ripreso erano utilizzabili perché erano funzionanti. Una scelta così trasforma un bene utilizzabile e durevole in rifiuto. Ora mi piacerebbe che gli amministratori dei territori serviti da Teknoservice facessero la loro parte».

Teknoservice, dal canto suo, aveva notato alcune imprecisioni nel video di Steffenina: la sostituzione dei bidoni faceva parte del capitolato speciale d’appalto con il Cca, dunque era un obbligo per l’azienda, e i bidoni vecchi non sarebbero finiti in un inceneritore, come ventilato ipoteticamente dall’ex sindaco, ma sarebbero stati riciclati. Elementi davvero troppo deboli per intaccare la libertà di critica di un cittadino, per giunta ex sindaco di un Comune servito proprio da Teknoservice.

«Come detto - scrive il giudice -, il filmato mirava a riprendere i numerosi cassonetti, apparentemente in buono stato, raggruppati nel centro di raccolta in vista di un loro smaltimento. Al di là delle ragioni che hanno richiesto la sostituzione dei cassonetti, la loro presenza in loco, dopo la rimozione dal territorio, è circostanza veritiera che l’indagato, nell’ambito del suo diritto di critica, ha inteso documentare e commentare».

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