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Ivrea, nella chiesa di San Bernardo domenica arrivano i Re Magi

IVREA.Come da almeno 40 anni a questa parte, le Comunità neocatecumenali di Ivrea hanno organizzato il loro ormai tradizionale arrivo dei Re Magi, che si terrà domenica 5, alle 15, nella chiesa parrocchiale di San Bernardo. A presiedere l’incontro, come di consueto, sarà l’amministratore apostolico, monsignor Edoardo Aldo Cerrato, già vescovo di Ivrea, che poche settimane ha, con la nomina del successore ha terminato il suo servizio alla guida della diocesi eporediese.

Quella di domenica 5 è una tradizione molto antica della Chiesa che attribuiva ai Re Magi l’elargizione dei doni ai bambini, e non già, come poi modificatosi ed assunto per tradizione in seguito, Gesù Bambino. «I Magi – spiega Enzo Rognoni, uno dei responsabili del Cammino neocatecumenale – arriveranno su una carrozza trainata da cavalli e saranno vestiti con gli abiti tradizionali delle loro regioni di provenienza. La celebrazione vedrà monsignor Cerrato proclamare il Vangelo dell’arrivo dei Magi e spiegare ai bambini il significato della festa, quindi i Magi entreranno in chiesa, uno a uno, cantando una canzone: il primo dirà di venire dall’Oriente lontano, dal Paese dei fiori e dei profumi, il secondo si dirà proveniente dal Paese dell’oro e dell’argento e il terzo dal Paese del buio e della notte, e tutt’e tre racconteranno di non poter dormire per aver visto la stella nel cielo. I bambini risponderanno con un ritornello chiedendo cosa siano venuti a fare». A seguire, i Magi recheranno a Gesù Bambino i tradizionali doni e si disporranno a rispondere alle domande dei bambini sul significato della loro visita. Ogni bimbo consegnerà al Mago preferito una letterina con la richiesta dei doni desiderati e tutti riceveranno caramelle dai tre Re. «Ogni anno – sottolinea Rognoni – sono molti i bambini presenti, accompagnati da genitori e nonni».

Il Cammino neocatecumenale in diocesi è nato nel 1970, a Ivrea, per opera dei fondatori Kiko Arguello e Carmen Hernandez, accompagnati dal presbitero don Francesco Cuppini, di Bologna. Fu l’allora parrocchia di San Salvatore ad accogliere la prima catechesi grazie al parroco, don Antonio Dematteis, che, insieme a Paola Presbitero, si recò a Roma ad incontrare Kiko che, a quel tempo, aveva iniziavato le prime esperienze catechetiche nelle parrocchie dei Martiri Canadesi e di Santa Francesca Cabrini. Da allora questa esperienza, per mezzo di catechisti formatisi nelle prime Comunità, si allargò in altre parrocchie diocesane, a Castellamonte, Chivasso, Strambino e altre ancora». «Oggi – continua –questa esperienza è presente in Diocesi in due parrocchie cittadine, San Bernardo e Duomo, con 5 Comunità, in tutto circa 180 fratelli, e a Castellamonte, con 5 Comunità e 150 fratelli. Se si aggiungono i figli delle varie coppie, che sono educati alla fede in seno alle loro famiglie ed in Comunità, si può affermare che il numero possa incrementarsi di 50 unità sia a Ivrea che a Castellamonte. Il Cammino ha espresso vari carismi e, oltre a catechisti locali che hanno catechizzato anche fuori diocesi, ha dato alla Chiesa 7 presbiteri e 2 suore di clausura, oltre a catechisti itineranti che hanno operato in Scandinavia, Sud Africa, Egitto, Burkina Faso, Malesia, Giappone, Singapore, Iraq, Perù, Ucraina, e altri Paesii ancora…), famiglie in missione, attualmente in Scandinavia e in Sud Africa, e fratelli impiegati nelle varie parrocchie in supporto al parroco per la pastorale di mediazione, per preparazione battesimi, matrimoni, post cresima, collaborazione in uffici parrocchiali, eccetera».

Da segnalare che, grazie a catechisti itineranti delle prime Comunità di Ivrea, si sono aperti, in accordo e collaborazione con i vescovi locali, seminari Redemptoris Mater a Copenhagen, Helsinki, Lugano e Pinerolo, che ospitano rispettivamente una ventina di seminaristi ciascuno, i quali si stanno preparando al sacerdozio, con la prerogativa della missionarietà. Nel 2000 è stata inaugurata, per opera del Cammino, una nuova parrocchia nel nord della Finlandia, ad Oulu, dedicata alla Santa famiglia di Nazareth, zona dove non c’era ancora la presenza di chiese cattoliche. La parrocchia, presieduta da un parroco del Cammino, è oggi frequentata da una comunità di cattolici multietnici: lì, come ad Helsinki sono presenti famiglie del Cammino in missione. Sempre in Finlandia si è iniziata una interessante collaborazione con la chiesa luterana.

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