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Giorgia Meloni e le cronache di basso impero

Domani, vuoi mai, scopriremo che dalla lampada di questo viaggio lampo della Ducia a Mar-a-Lago per rendere omaggio al presidente Usa entrante Trump, a pochi giorni dalla visita ufficiale in Italia di quello uscente Biden (quindi con uno sgarbo istituzionale piuttosto clamoroso), è uscita la genialata per liberare Cecilia Sala dalle carceri iraniane.

Ma al momento, di questo riservatissimo e anomalo blitz, a quanto pare suggerito e organizzato da Elon Musk e all’insaputa del ministro degli Esteri Tajani, sappiamo soltanto che Giorgia è arrivata in Florida poco dopo le 19, alle 19.30 è entrata nella grande sala da ballo della villa dove è stata presentata da The Donald agli altri ospiti come “una donna fantastica, un primo ministro che ha davvero preso d’assalto l’Europa”.

Poi ha cenato con Trump e poco dopo le 21 americane ha partecipato all’evento ufficiale della serata: la proiezione di un documentario complottista che sostiene la tesi dei brogli anti-Trump alle elezioni presidenziali del 2020 legittimando di conseguenza – si suppone – il tentativo di colpo di stato con l’assalto a Capitol Hill.

Dopo di che, verso le 23, è ripartita per l’Italia, da dove un referente di Musk postava su X una foto di Giorgia, Elon e Donald in posa e abiti da impero romano. Tra il silenzio stampa sulla vicenda di Cecilia Sala, il silenzio imbarazzato del Paese e della democrazia e il silenzio politico dell’opposizione.

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