Cecilia Sala, l’Iran: “L’arresto non è una ritorsione”. Tajani convoca un vertice a Roma con Blinken
La liberazione di Cecilia Sala arrestata in Iran è in cima alle preoccupazioni del governo che, dopo il viaggio lampo della premier Meloni negli Usa, giovedì farà il punto della situazione in una riunione del Quint sul Medioriente promossa dal ministro Antonio Tajani alla presenza di Blinken. Intanto Teheran ribadisce che l’arresto della giornalista italiana “non è in alcun modo una ritorsione” per quello del cittadino iraniano, Mohammad Abedini Najafabadi, avvenuto in Italia su mandato emesso dagli Usa. Lo ha ribadito la portavoce del governo della Repubblica islamica, Fatemeh Mohajerani, durante un punto stampa. “Ci auguriamo che la questione della giornalista venga risolta rapidamente”, ha aggiunto la portavoce.
Cecilia Sala, l’Iran: l’arresto non è una ritorsione
Già ieri il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, aveva detto che l’arresto di Cecilia Sala per “violazione delle leggi islamiche”, “non ha nulla a che fare” con la detenzione del cittadino iraniano in Italia. Sul caso della giornalista italiana, ha aggiunto, “è stata aperta un’inchiesta”. Poi ha detto di considerare l’arresto di Abedini in Italia “una forma di presa di ostaggio nei confronti dei cittadini iraniani. La loro accusa è infondata. La nostra richiesta è che le relazioni con l’Iran non vengano influenzate dalle volontà di terzi. Abbiamo seguito la questione fin dall’inizio“.
La procura di Milano nega i domiciliari ad Abedini
Intanto la procura generale di Milano ha confermato il parere negativo ai domiciliari per l’ingegnere iraniano arrestato a Malpensa il 16 dicembre scorso. Adedini resterà in carcere ad Opera almeno fino al 15 gennaio, giorno in cui è fissata l’udienza. L’uomo è stato arrestato all’aeroporto milanese su mandato emesso dagli Stati Uniti. Che lo accusano di essere l’”uomo dei droni” di Teheran. Avrebbe fornito droni e materiali elettronici all’Iran aggirando gli embarghi statunitensi.
Tajani convoca riunione a Roma su Siria e Iran con Blinken
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani organizzerà giovedì a Roma una riunione del ‘Quint’ sul Medio Oriente, con particolare riferimento alla situazione in Siria e Iran. Al vertice sarà presente anche il segretario di Stato americano Antony Blinken. Nel corso della riunione, che si terrà nella serata del 9 a Villa Madama, il ministro affronterà con i Paesi amici anche lo stato delle relazioni con l’Iran, anche alla luce dell’arresto di Cecilia Sala. Secondo quanto si legge in una nota del dipartimento di Stato, Blinken – reduce da una missione a Seul, Tokyo e Parigi – a Roma incontrerà i colleghi europei per discutere il sostegno a “una transizione politica pacifica, inclusiva e guidata dai siriani”. Poi, il 10 e 11 gennaio si unirà a Biden per gli incontri con il Papa, il presidente con Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni. Intanto dall’opposizione Matteo Renzi non rinuncia a strumentalizzare il caso in chiave antigovernativa consigliando a Tajani di tacere. “Cecilia Sala è ostaggio di un regime di cui penso tutto il male possibile. Ma quando c’è di mezzo la vita di una cittadina italiana si fanno gli accordi con chiunque. Quando c’è di mezzo una giornalista ancora di più. Gli ostaggi si riportano a casa“.
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