Bosch e Intelligenza Artificiale al CES di Las Vegas: “In Germania scettici, ma è il futuro”
L’intelligenza artificiale, più di una tecnologia, una rivoluzione capace di insinuarsi nel tessuto del futuro. A spiegarcelo è Bosch dal centro congressi del CES di Las Vegas, l’evento che ogni anno detta le regole dell’innovazione. Quest’anno, al centro della scena della kermesse, l’IA che emerge come la stella polare della prossima decade per il pianeta. In un intervista realizzata dalla multinazionale il 72% degli intervistati tedeschi la considera la tecnologia con il maggiore potenziale. Un cambio di rotta evidente: solo due anni fa, la percentuale si fermava al 42%. Crescita esponenziale, come i dati che questa tecnologia elabora.
La percezione è chiara: l’IA non è più un tema per specialisti chiusi nei laboratori. È il motore del cambiamento globale. Eppure, il Tech Compass di Bosch evidenzia un paradosso tutto tedesco. Da un lato, la consapevolezza del potenziale. Dall’altro, la riluttanza a formarsi: un terzo degli intervistati in Germania non ha intenzione di acquisire competenze in materia. Un cortocircuito culturale che stride con la rapidità dell’evoluzione globale, dove in India e Cina il desiderio di formazione supera il 70%.
L’IA come materia scolastica? Nel 57% dei casi, i tedeschi sono favorevoli. Nel resto del mondo, la percentuale sale al 63%. Ecco che Bosch, con la sua AI Academy, ha già formato oltre 65.000 collaboratori, consapevole che la formazione non è un lusso, ma una necessità per reggere l’urto della competizione globale.
Ma il CES non è solo numeri e sondaggi. È l’arena dove visione e innovazione si incontrano. Tanja Rueckert, Chief Digital Officer di Bosch, sottolinea come l’IA generativa non sia un semplice strumento, ma un catalizzatore di cambiamento: “Porterà trasformazioni significative nei flussi di lavoro e nei processi aziendali”. Ridisegnare il lavoro quotidiano, liberando le persone da compiti ripetitivi. È questo il futuro.
E così, mentre a Las Vegas brillano i riflettori sulle meraviglie tecnologiche, la riflessione è chiara. L’intelligenza artificiale è qui per restare. Sarà l’Europa, con la sua cautela, a inseguire, o saprà cogliere l’opportunità di questa rivoluzione? Bosch sembra aver già scelto da che parte stare: al fianco del progresso. Lento, forse, in Germania. Ma inarrestabile.
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