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Fridays for Future, presidio davanti all’ufficio Eni a Pavia

PAVIA. Oggi 9 gennaio il movimento Fridays For Future Pavia ha organizzato un presidio davanti alla sede Eni Plenitude Store in via XX Settembre con volantini, megafono e cartelli. «Questa multinazionale italiana – hanno denunciato gli attivisti – emette ogni anno 500 milioni di tonnellate di CO2 e ha dunque contribuito in maniera considerevole all’aumento della temperatura media globale che nel 2024 per la prima volta ha superato la soglia di aumento di 1,5°. con le conseguenze disastrose che stiamo già vivendo in questi anni». Alluvioni, eventi meteo catasftrofici, siccità.

Lo scopo dell’azione era anche contrastare il greenwashing: gli attivisti denunciano che per ogni euro che Eni investe in fonti rinnovabili ne investe dai 10 ai 15 in fossile. Gli attivisti sono contrari anche al master MEDEA con l’università di Pavia, percorso di studi finanziato da Eni. «Grazie al finanziamento di questo progetto – spiega Elisa Chechi – Eni avrà la possibilità di reclutare cervelli che collaborino all’ecocidio e al genocidio che sta alimentando. Stiamo parlando dell’azienda che l’anno scorso ha stretto accordi con Israele per l’estrazione del fossile al largo di Gaza e che ha collaborato con le peggiori dittature. Non possiamo stare zitti».

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