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“Ombre” al teatro Lo Spazio: un autore per tanti personaggi portati in scena da Giuseppe Innocente

In Ombre, spettacolo di e con Giuseppe Innocente, per la regia di Ivano Picciallo, visto a Lo Spazio di Roma, andando a Pirandello potremmo dire che c’è un autore per tanti personaggi.

Personaggi che sono ombre e schizzi che Giuseppe Innocente porta in scena, catturando e affascinando con un racconto che pesca – lui siciliano – anche nella poetica tradizione dei cantastorie.

Lo ricordano i pannelli che lo circondano in scena: ombre e storie in un’isola, Alicudi, che si presta a stranezze e magie.

Ed è magia quella che cresce e che conquista gli spettatori. Visioni, sogni, storie – anche spaventose – che, a piacimento di chi segue in sala, possono essere racconti reali o frutto di quella realtà teatrale che sa ancora essere la Sicilia.

Ancor più quando l’anima dell’isola è concentrata in uno spazio come quello di un’isoletta dalla quale, a notte, si riesce a cogliere il vomito di fuoco dell’Etna. Una magia spaventosa che cattura.

Il protagonista del racconto disegna le “ombre”, e le ombre si animano, diventano “attori”, si prendono lo spazio e “inquietano”.

Inquietare, in siciliano, più che spaventare significa stuzzicare.

Così, in scena, c’è racconto, c’è carboncino, ci sono occhi, bocche e orecchie. Visioni misteriose “disegnate” dal tratto e dalle parole di Giuseppe Innocente, che sanno attraversare la scena, si insinuano tra l’una e l’altra fila della platea.

Una di loro può venire a sederti accanto, la senti che “ti squieta”.

Le musiche di Angelo Sicurella accompagnano la voce del mare, perché Giuseppe Innocente sa dare voce anche al mare.

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