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Claire Obscure: Expedition 33 – a Milan Games Week abbiamo incontrato le voci di Monoko ed Esquie – intervista

Il 2025 dal punto di vista video ludico sarà sicuramente ricordato come l’anno di Clair Obscure: Expedition 33, il gioco di ruolo a turni, opera prima dello studio indipendente francese Sandfall Interactive, capace di catturare il cuore di tanti appassionati, così come di far man bassa di premi, tra cui i 9 ottenuti ai “Game Awards” – record per la manifestazione che viene considerata l’Oscar del videogioco – che includono l’ambitissimo Game of the Year.

Durante la Milan Games Week 2025 abbiamo avuto l’opportunità di incontrare e porre alcune domande a due degli attori coinvolti nel progetto guidato da Guillaume Broche – CEO e fondatore di Sandafall, che verrà citato più volte dagli intervistati -, in particolare il britannico Rich Keeble, voce di Monoko oltre ad altri personaggi secondari, ed il francesce Maxence Cazorla, voce di Esquie e attore “Mocap” per Gustav, Renoir e Verso.

Negli anni sempre più attori, anche di grosso calibro, hanno dato la loro voce o il loro volto a personaggi dei videogiochi. Quando avete iniziato a studiare recitazione avevate mai pensato al media “videoludico” come sbocco per la vostra arte?
Keeble: Penso che per me sia un po’ successo in un certo senso. Ho iniziato a recitare un po’ più tardi nella vita perché pensavo di diventare una rock star, ma non ha funzionato.

Quindi mi sono avvicinato alla recitazione quando ero un po’ più grande, ma ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto fare del doppiaggio oltre alla recitazione televisiva. Pensavo che sarei finito a doppiare animazioni e cose del genere.

Ad un certo punto, probabilmente circa 10 anni fa, ho pensato che mi sarebbe davvero piaciuto entrare nel mondo dei videogiochi perché sembravano davvero interessanti, molte persone lo stavano facendo, puoi interpretare una gamma molto più ampia di personaggi di quanto tu possa fare davanti ad una telecamera.

Ho chiesto attivamente al mio agente di doppiaggio di cercare di farmi entrare nei videogiochi, ho bussato a molte porte, ho fatto molto networking, sono andato a panel e ho incontrato altri attori che si occupavano doppiaggio nei videogiochi.

Sono stato piuttosto fortunato a prendere parte ad alcuni giochi di livello come Warhammer. Poi, come per la mia carriera televisiva, ottieni una parte importante, ottieni una parte piccola, ottieni una parte importante, ottieni una parte piccola, hai una pausa. É sempre stato così.

Sono arrivato al punto in cui, facendo l’audizione per Monoko in Expedition 33, avevo molta esperienza sia nella commedia dal vivo che davanti alla telecamera nel Regno Unito, avevo lavorato su molti videogiochi, quindi ero abituato.

Tutta quell’esperienza ha aiutato davvero, adoro lavorare sui videogiochi e mi piacerebbe farne di più. E sto già lavorando su altri come risultato di quanto fatto su Expedition 33.

Cazorla: Non avevo idea che fosse una cosa che si potesse fare. Volevo essere un attore e fare film ed ero molto concentrato su quello, ho iniziato a dirigere i miei cortometraggi, andando a festival del cinema, andando anche a provini.

Per me, è stato davvero casuale: Estelle Darneau, un’amica che è anche l’attrice mocap – motion capture, ndr- per Sophie, Luna e Ciel, un giorno, mi ha mandato questo link di Instagram dicendomi “c’è questo studio, stanno cercando attori anglofoni con base a Parigi per questo nuovo videogioco indipendente”.

Ci sono andato come attore, non avevo idea di cosa fosse la motion capture, o anche il doppiaggio lo conoscevo per l’animazione perché in francese, penso sia lo stesso per voi, doppiamo tutto. Quindi sapevo del doppiaggio francese, ma non avevo mai pensato davvero alle voci originali nella crezione di personaggi per i videogiochi.

Ho fatto l’audizione, ho ottenuto la parte, e dopo aver lavorato al gioco per un anno alle performance capture per Gustav, Verso e Renoir, Guillaume mi ha chiesto se fossi interessato a doppiare Esquie, e ora sto semplicemente cavalcando l’onda, immagino.

Come hai già accennato su Claire Obscure: Expedition 33 hai interpretato per il motion capture tre dei personaggi maschili più riconosciuti (Gustav, Renoir e Verso). è stata la tua prima esperienza? Come hai gestito la differenziazione tra i tre?
Cazorla: Inizialmente dovevo essere solo Gustav, ma terminato il lavoro pensavo fosse tutto finito, poi invece Guillaume mi ha richiamato e ha detto “vorremmo che tu fossi Verso”. Ma come per Gustav, non dovevo pensare a nulla di particolare.

Stavo solo recitando. Ma poi pensavo “se ora devo essere Verso, devo essere davvero consapevole di tutto ciò che faccio con il mio corpo, il modo in cui cammino, il modo in cui guardo le persone, il modo in cui mi comporto. Sapevo già che degli attori inglesi li avrebbero doppiati, e non volevo dare l’impressione che entrambi fossero lo stesso personaggio.

Era già complicato perché i modelli dei volti si assomigliano. Da quello che ho capito, in Unreal, quando fanno i metaumani, penso si chiami così, hai la stessa base e poi la riaggiustano in modo che non si assomigliano, ma sono simili. Quindi dovevo assicurarmi che in termini di fisicità ed espressioni, si vedessero personaggi diversi.

E poi, per Renoir, era ancora diverso perché non ha la stessa età, non emana la stessa aura, e devi cercare di far catturare quella che è l’essenza del personaggio.

Nel gioco dai la voce ad Esquie, una delle creature che affianca i protagonisti nella loro “spedizione”, com’è stato calarsi in un personaggio “non umano”?
Cazorla: Guillaume, il direttore del gioco, aveva un’idea abbastanza precisa su cosa fosse Esquie. Hai mai visto Mulan? C’è un personaggio chiamato Shan Yu. Mi ha mostrato un filmato, “uh, yeah” -imitando il tono di voce del personaggio, ndr- dove trasmetteva questo tipo di energia.

Dal mio punto di vista invece Esquie era più come Baymax -con voce robotica imitando il personaggio-.”Ciao, sono Baymax, il tuo compagno di salute personale”. Alla fine abbiamo trovato qualcosa nel mezzo, in modo di avere l’essere più potente dell’universo che sia pigro, mentre perfeziona l’arte del sonnellino.

Quindi è stato interessante perché penso che abbiamo avuto un’esperienza simile a Rich. I nostri personaggi non hanno una faccia, quindi non ho dovuto fare nessuna motion capture per lui, non devi adattarti a ciò che un attore ha già fatto.

Quindi ero libero di provare cose diverse.

Rich, hai una lunga carriera alle spalle come doppiatore di videogiochi, e guardando alle tue esperienze passate ho notato che in più occasioni, come su Expedition 33, hai doppiato più personaggi nello stesso gioco. Quanto è difficile tenere traccia dei diversi tipi di personaggio, ma che hanno personalità diverse quando stai attraversando il gioco?
Keeble: Buona domanda. In alcuni giochi, escludendo Expedition, può diventare un po’ complicato perché se stai saltando da personaggio a personaggio di sessione in sessione, devi ricordare come doppi un certo personaggio.

Su Expedition è stato diverso perché Monoko era il mio personaggio principale e sono andato a registrare in multiple occasioni. Tra le sessioni capitava che mi dicessero “prova a fare questo personaggio”

Gli altri personaggi che ho fatto sono relativamente minori, come il “trash can man” o il custode delle maschere o François. Se non ricordo male sono stati registrati ciascuno in una singola sessione. Quindi non è stato così difficile perché, sai, una volta che l’avevi fatto, l’avevi completato.

Sapevo che sarei potuto tornare per fare ancora un po’ di lavoro su Monoko, ma non necessariamente su quei personaggi, dunque è stato gestibile. É stato anche molto piacevole perché Guillaume e la sua squadra erano aperti alle mie proposte ed idee, quindi potevo entrare in sessione e dire “perché non provare a fare questo con questo personaggio” e loro dicevano, sì, facciamolo. Quindi è stato davvero un lavoro collaborativo e interessante.

Solitamente, nel caso in cui mi dovessi occuppare di più personaggi, il mio metodo è prendere appunti per ciascun personaggio durante le sessioni e poi ricordarmi prima della successiva “stavo facendo la sua voce in questo modo”, poi basta cercare di essere coerente con quello. Ma in generale non è stato troppo complicato.

Quando stavate registrando, sapevate di che tipo di gioco si trattasse? Vi era stato dato accesso a rappresentazioni delle location, alle illustrazioni o un ad un po’ di lore per comprendere in che tipo di mondo vi stavate immergendo con la vostra recitazione?
Keeble: Sì, voglio dire, ho sicuramente visto il materiale visivo mentre registravamo, mi è stato chiesto di tenere segreto il progetto. Non ne abbiamo davvero parlato con nessuno finché ovviamente non è stata rilasciata la demo. Ma sì, era molto chiaro che tipo di gioco fosse.

Penso che sia diventato più chiaro man mano che procedevamo perché, sai, man mano che il gioco si è sviluppato, puoi iniziare a vederne di più. Abbiamo visto molto materiale artistico, schizzi e design dei personaggi. Sandfall aveva grandi ambizioni per questo titolo, penso che sperassero e pregassero che sarebbe stato accolto bene, e penso che sia Guillaume che l’intero team abbiano fatto qualcosa di molto speciale.

Quindi penso che avessimo tutti la sensazione che sarebbe stato qualcosa di buono, ci speravamo davvero. Ma non penso che nessuno avrebbe potuto prevedere quanto sia diventato enorme. Voglio dire, è sicuramente un gioco polarizzante, molte persone lo adoreranno, ma sono sicuro che ad alcune persone non piacerà. Ma non penso che nessuno avrebbe potuto indovinare quanto sia diventato enorme.

Cazorla: È pazzesco perché tutti quelli che sono stati coinvolti nel gioco, tutti a un certo punto abbiamo avuto la sensazione che fosse speciale. Non parlando del successo, ma tutti, a un certo punto, eravamo tipo, oh, questo è diverso dal solito.

Gli ultimi due anni della mia vita, sono stati dedicati a Clair Obscur Expedition 33, e mi sono innamorato dei personaggi prima di tutto. Sono stato introdotto a quel mondo con Gustav, mi sono innamorato del personaggio e poi di tutti loro.

Potrei definirlo “un regalo che continua a dare”. Ero solo grato di farne parte e non avevo idea che sarebbe esploso nel modo in cui ha fatto. Ricordo Guillaume che diceva che voleva fare il miglior gioco per una nicchia di giocatori.

Diceva che per le persone che amano questo tipo di gioco sarà il miglior gioco di sempre, perché ci stiamo mettendo cuore e anima e stiamo facendo tutto il possibile per dare loro quel gioco. E alla fine, èil gioco a cui lui voleva giocare.

Ho visto così tante persone dire che non erano molto familiari o non gli piacevano l’RPG a turni, ma l’hanno comunque giocato e si sono divertiti per la storia, per come è stato fatto il gioco. Guardando indietro, questi risultati hanno senso quando qualcosa viene fatto in questo modo, ma nessuno avrebbe potuto prevederli.

Anche in Kepler e Sandfall speravamo che alla gente piacesse, ma come la community che si è creata, i cosplay, il modo in cui i giocatori hanno reagito, è un sogno.

Avete provato a giocare giocato voi stessi ad Expedition 33?
Cazorla: Non ho avuto tempo perché, come ho detto, tutto riguarda Expedition 33 in questo momento per me. Sappiamo tutto sulla storia, abbiamo guardato altre persone giocare, parliamo del gioco tutto il tempo.

Forse è un po’ ingenuo, ma mi ma mi piacerebbe lasciare passare un po’ di tempo e cercare di giocarci tra qualche mese. Spero che a un certo punto ci siano cose che posso dimenticare ed essere tipo “oh, bello!”, voglio solo viverlo nel modo in cui l’hanno vissuto i giocatori.

In questo momento non ho tempo comunque, quindi preferirei non farlo. Forse potrei farlo in streaming, non sono uno streamer, ma molte persone mi hanno detto che sarebbe bello vedere Esquie giocare al gioco e quindi vedremo.

Keeble: Lo stesso vale per me. Voglio dire, sono stato impegnato anche io, nel sto girando una serie TV e lavorando su altri giochi, nel mentre stiamo partecipando ad iniziative come questa, mi sento molto fortunato.

Inoltre, ho due figli sotto i 10 anni, quindi non ho molto tempo per giocare al gioco. Ma lo farò, ci hanno gentilmente regalato delle Xbox per giocarci, ma devo prendere uno schermo per collegarlo perché in realtà non ho una TV, il che sembra ridicolo per il lavoro che faccio, ma è un dato di fatto.

Come Maxence, conosco molto bene il gioco, ho guardato ore e ore di persone che lo trasmettono in streaming su Twitch, ho guardato video YouTube on-demand. Leggiamo e conosciamo la sceneggiatura, ne siamo stati molto assorbiti. Ma sì, ci giocherò a un certo punto.

É stato chiesto anche a me di farlo in streaming, e se qualcuno vuole vederlo, – rivolgendosi a Cazorla, ndr – forse potremmo fare qualcosa insieme. Se qualcuno vuole vedere qualcuno giocare al gioco molto male, sapranno dove venire.

L'articolo Claire Obscure: Expedition 33 – a Milan Games Week abbiamo incontrato le voci di Monoko ed Esquie – intervista proviene da Il Fatto Quotidiano.

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