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Stop all’aumento dell’età pensionabile, flat tax per i giovani, crisi idrica in Irpinia e nuove mance: le richieste della maggioranza negli odg alla manovra

Un impegno a valutare misure rimaste fuori dalla manovra o a correggere quelle già approvate. Sono 239 gli ordini del giorno presentati dai gruppi parlamentari e destinati alla discussione nella seduta notturna della Camera, subito dopo il voto di fiducia sulla legge di Bilancio. Si tratta, come di consueto, di sollecitazioni di varia natura: infrastrutture, casa, salari, pensioni, sanità, politiche industriali e sociali. Alcuni chiedono nuovi stanziamenti, altri impegnano il governo a intervenire con successivi provvedimenti normativi. Non manca un’infornata di mance last minute, anche se solo auspicate: micro interventi che vanno dall’esposizione permanente sulle tradizioni rurali di Rocca San Casciano al festival Verdi di Parma e Busseto, dal completamento del nuovo Palazzetto dello Sport polifunzionale di Lucca alla realizzazione di una nuova fermata dei treni ad Alta velocità tra Fidenza e Soragna (Parma).

La maggioranza apre il confronto sui due temi più caldi: pensioni e affitti. Sul fronte previdenziale è la Lega a muoversi per prima. Un ordine del giorno a prima firma del deputato Virginio Caparvi impegna il governo a valutare l’opportunità di sospendere l’aumento dei requisiti pensionistici che scatterà dal 2027 in modo progressivo, compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica. Mancato l’obiettivo in legge di Bilancio, il partito ripropone anche la flat tax per i giovani, con una imposta “sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali ed entro un limite di reddito, nell’ottica di sostenere i giovani under 30 ad avere contratti stabili e salari adeguati e incentivare il rientro in Italia degli under 35”. E chiede di “valutare la possibilità di ripristinare la flat tax incrementale per l’anno d’imposta 2026 sulle dichiarazioni 2027, rendendola strumento opzionale e alternativo rispetto ad aderire al concordato preventivo”.

Da Forza Italia, scrive Repubblica, arriva la richiesta di allentare la stretta sull’iperammortamento che esclude dalla generosa agevolazione i beni prodotti extra Ue. In questo modo si risponderebbe alle preoccupazione del gruppo statunitense Caterpillar, che ha scritto al governo per chiedere di modificare la norma.

Noi Moderati torna a insistere sul nodo delle locazioni. Con un ordine del giorno a prima firma del leader Maurizio Lupi, il partito chiede di incentivare gli affitti stabili intervenendo sulle aliquote fiscali e di rafforzare la disciplina degli sfratti, arrivando a valutare – nei casi di finita locazione – la trasformazione del contratto di locazione ad uso abitativo in titolo esecutivo, ai fini dell’esecuzione forzata.

Fratelli d’Italia presenta inoltre un ordine del giorno che impegna il governo a costituirsi parte civile in tutti i procedimenti penali relativi alle alluvioni del 2023 e 2024 che hanno colpito l’Emilia-Romagna. Nella premessa si richiamano presunte responsabilità politiche delle precedenti amministrazioni regionali, con un riferimento diretto all’attuale segretaria del Pd Elly Schlein, all’epoca vicepresidente della Regione.

Tra gli altri temi sollevati dalla maggioranza, Forza Italia chiede di accompagnare le misure previste in manovra con iniziative, anche normative, per contrastare l’abusivismo nel settore dei parrucchieri. La deputata Marta Fascina sollecita invece interventi urgenti contro la crisi idrica in Irpinia e nel Sannio, ritenuta ormai di rilevanza nazionale. Michela Vittoria Brambilla prova a riaprire il dossier sulla riduzione dell’Iva per gli alimenti per cani e gatti.

Molti gli ordini del giorno che guardano ad interventi sul territorio. In uno firmato da Irene Glori (FdI) si chiedono “adeguati contributi” per i comuni di Prato e di Quarrata destinati al distretto tessile pratese. Uno della Lega, firmato da Andrea Giaccone, chiede ulteriori risorse “in favore dei piccoli comuni, con popolazione inferiore ai 1000 abitanti”. Forza Italia, in un odg di Alessandro Battilocchio, chiede un contributo di 500mila euro in due anni per “il secondo stralcio della pista ciclopedonale” lungo la provinciale 3/A Braccianese Claudia Tolfa-Allumiere. Si spazia poi dalle risorse per l’Istituto italiano di tecnologia di Genova (lo chiedo FdI e Noi Moderati) ai fondi per le associazioni combattentistiche (lo chiede un odg di Forza Italia). Diversi anche gli interventi in materia di trasporti: dalla richiesta (di FdI) di valutare l’estensione delle linee metropolitane di Roma a quella (della Lega) di favorire il completamento degli interventi alle metro di Milano, fino all’odg fi FdI che chiede risorse per convertire da gasolio a elettrici i treni sulla tratta Vicenza-Schio.

È invece bipartisan la richiesta di avviare una campagna nazionale di informazione sulla fertilità femminile, incentrata sui tempi biologici ottimali per la procreazione e sulle tecniche di preservazione della fertilità. Chiaro tentativo di fare qualcosa contro l’inverno demografico che minaccia la sostenibilità del sistema pensionistico, la crescita e la produttività.

Per quanto riguarda le opposizioni il primo ordine del giorno in calendario è firmato dalla capogruppo Pd Chiara Braga ed è dedicato alla casa: si chiede il rifinanziamento del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, assente nelle ultime leggi di Bilancio, e l’integrazione con ulteriori risorse del Fondo per la morosità incolpevole. Sempre dal Pd arriva anche la richiesta di valutare la liberalizzazione della vendita delle infiorescenze di canapa, con un contenuto di THC non superiore allo 0,5 per cento.

Sul fronte dell’uso del denaro pubblico interviene il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che propone di riconsiderare gli stanziamenti previsti nello stato di previsione del Ministero della Difesa e dirottare le risorse verso sanità, competitività, filiere produttive e industriali, occupazione, istruzione, investimenti green e beni pubblici. Nella premessa dell’ordine del giorno si critica la “corsa al riarmo” legata al piano europeo da 800 miliardi e si denuncia l’assenza di misure per la crescita.

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