“A 70 anni faccio la mia ultima Dakar. Dormo in tenda, senza assistenza: montiamo tutto da soli, lavoro vero”: l’annuncio di Fabrizia Pons
C’è un triplice motivo per dire basta. La stanchezza che deriva dall’età. Il richiamo dei nipoti. E poi la scelta del luogo, l’Arabia Saudita. Compiuti 70 anni, ora Fabrizia Pons, figura iconica del rally a livello italiano e globale, ha deciso che quella al via il prossimo 3 gennaio sarà la sua ultima Dakar: “Questa sarà l’ultima. Continuo solo perché corro con un pilota simpaticissimo, Luciano Carcheri. Insieme ci facciamo grandi risate e, alla fine, è questo che rende tutto bello”, racconta in un’intervista a La Stampa.
Pons in realtà definisce la Dakar “non nelle sue corde”. L’ha corsa 5 volte in Africa, poi anche la versione in Medio Oriente: “Questa sarà l’ottava. Basta però, davvero“. Ma è stata soprattutto la prima donna a vincere il Rally di Sanremo nel 1981 insieme a Michéle Mouton e tre volte campionessa italiana femminile di rally internazionali. Ha disputato oltre 220 gare, 88 nel mondiale, cinque vinte.
Al ruolo di pilota preferisce quello di navigatrice. Ed è pronta, anche alla sua età, ad affrontare la vera Dakar: “È stancante. Oggi tanti hanno motorhome e assistenze super organizzate. Noi no”, racconta riferendosi appunto a lei e Carcheri, che guiderà una vecchi Isuzu. “Siamo tra i pochissimi senza assistenza. Dormiamo in tenda, montiamo tutto da soli, prendiamo la sacca dal camion e cerchiamo un posto nel bivacco. Lavoro vero. E con un’auto vecchia il lavoro raddoppia”, sottolinea Pons.
Sarà l’ultima volta: “Parto stanca, ho avuto una stagione intensissima, sono rientrata da poco dal mondiale e quando torno a casa ho due nipoti che vogliono la nonna. Però si parte”. Oltre al peso dell’età e all’amore per i piccoli nipoti, c’è però come detto anche un’altra motivazione che spinge Pons a dire basta con la Dakar: “Quest’anno per me tornare per la quarta volta in Arabia Saudita è stato troppo. Io sono una che, se sente di non essere voluta, non va. Le condizioni delle donne lì le conosciamo. Il mondo è grande, ci sono tanti paesi interessanti”. Anche se, riconosce dopo decenni di conquiste, oggi il mondo dei motori è meno maschile: “Ci sono equipaggi femminili, navigatrici, donne pilota”. Pons è tra coloro che hanno aperto la strada.
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