Lorenzo Musetti: “Lavoro sui dettagli per provare a colmare la distanza da Sinner e Alcaraz”
Lorenzo Musetti ha disputato nel 2025 la miglior stagione della carriera, diventando a tutti gli effetti la terza o quarta forza in campo sulla terra battuta ed entrando finalmente nella top10 del ranking ATP. Il 23enne carrarino ha chiuso l’anno da numero 7 al mondo, vincendo anche una bellissima partita alle Finals di Torino ed effettuando dei progressi notevoli sul cemento come dimostrano i quarti di finale raggiunti a Flushing Meadows.
Il livello di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, i due dominatori del circuito, sembra però ancora molto lontano e Musetti ne è perfettamente consapevole: “Contro Jannik ho giocato una volta sola nel 2025, agli US Open, ed è stata una sconfitta molto dura perché non ho potuto affatto esprimermi. Ero ben al di sotto del suo livello. Contro Alcaraz penso di aver giocato un buon tennis, soprattutto sulla terra battuta, e alcune volte mi sono anche ritrovato in vantaggio come a Montecarlo o al Roland Garros. Per mantenere questo livello finivo però sempre col farmi male“.
In un’intervista concessa su Youtube a Gill Gross, il numero 2 d’Italia ha parlato anche dell’ingresso di José Perlas nel suo team verso il 2026: “Per raggiungerli devo lavorare molto duramente dal punto di vista fisico, cosa che sto facendo, ho bisogno di più tempo per prepararmi. Ho un nuovo coach nel mio team, José Perlas, che potrà portare più esperienza e consigli. Stiamo lavorando duramente per partire bene fin dall’Australia. Il servizio? Non ho cambiato movimento, quello visto agli US Open mi dà sicurezza anche sul cemento e credo sia importante per me e per il mio gioco se voglio essere aggressivo fin dal primo colpo. Continuerò a lavorarci, è il primo obiettivo“.
Sulle motivazioni dell’ingaggio di Perlas: “Ho avvertito il bisogno di qualcosa in più per vedere cosa avrebbe potuto portare di nuovo qualcun altro. La relazione con Simone Tartarini va al di là del tennis, ma penso che aggiungere una figura nel team come Perlas sia un qualcosa che volevo da tempo senza avere o il coraggio o il vero bisogno che ho avvertito quest’anno per compiere questo passo avanti per tentare di colmare la distanza con i due leader del circuito. Non c’è niente di garantito ma ci sto provando: lavoro sui dettagli, sulla parte mentale, l’alimentazione, anche solo per riuscire a migliorare magari dell’1%“.