Bonus casa, ecco quali detrazioni sono confermate per il 2026 e quali scompariranno
Con l’arrivo dell’ultima settimana dell’anno si chiude anche una stagione di agevolazioni fiscali. Ma, per quanto riguarda i bonus casa, la maggior parte delle detrazioni sono destinate a rimanere in vigore perché la legge di Bilancio per il 2026, in fase di approvazione finale alla Camera, ne prevede la proroga. Ad andare in archivio definitivamente è il Superbonus 110%, con l’eccezione dei cantieri nelle zone colpite dai terremoti del 2009 e del 2016 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza. In questi casi però occorre che la richiesta sia stata presentata entro il 30 marzo 2024 e con opzione per sconto in fattura o cessione del credito.
Il bonus ristrutturazioni resta invece in vigore con detrazione al 50% per gli interventi sull’abitazione principale e al 36% sugli altri immobili. In entrambi i casi, la detrazione si applica su una spesa massima di 96.000 euro per unità immobiliare, da ripartire in dieci quote annuali di pari importo. Rientrano nell’agevolazione gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, oltre ai lavori sugli impianti e su parti strutturali dell’edificio.
Confermata anche la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici legata a una ristrutturazione. Chi ristruttura potrà quindi ancora portare in detrazione frigoriferi, lavatrici o arredi, con un tetto massimo di spesa di 5.000 euro per unità immobiliare. Lo sgravio va spalmato su 10 quote annuali.
Il sismabonus è una sottocategoria del bonus ristrutturazioni e prevede lo stesso tetto di spesa. L’agevolazione per la messa in sicurezza antisismica resta in vigore fino al 31 dicembre 2026 nelle zone sismiche 1, 2 e 3 e non conta più il salto di classe sismica. La detrazione è anche in questo caso del 36%, che sale al 50% nel caso della prima casa.
Nel 2026 resta anche l’ecobonus per gli interventi che potenziano il risparmio energetico nella stessa versione in vigore quest’anno. La detrazione si articola su due livelli: 50% per interventi su abitazioni principali e 36% per tutti gli altri immobili, compresi quelli non abitativi. Confermati i tetti di spesa per tipologia di intervento: 60mila euro per coibentazioni e infissi, 30mila per pompe di calore e generatori, 100mila per la riqualificazione energetica globale.
Per i condomìni, nel 2026 restano le aliquote del 36% o del 50% per ecobonus potenziato ed eco-sismabonus sulle parti comuni, a seconda che l’intervento riguardi o meno l’abitazione principale. Confermati i limiti di spesa di 40mila euro per unità per interventi energetici e 136mila euro per unità per interventi di riduzione del rischio sismico combinati a quelli di efficientamento energetico nelle zone sismiche.
Scompare invece il bonus barriere architettoniche, la detrazione del 75% per interventi che eliminano barriere architettoniche su edifici già esistenti: interventi che prevedono la realizzazione di scale, rampe o per l’installazione di ascensori, servoscale e piattaforme elevatrici che agevolino l’accesso nei edifici alle persone con problemi motori. È stato in vigore per spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025. Il massimale è di 50mila euro per case unifamiliari o unità indipendenti, 40mila euro per ciascuna unità in edifici da 2 a 8 unità e 30mila euro per ciascuna unità oltre le 8.
Non è prevista nemmeno la riproposizione del bonus elettrodomestici green, un contributo del 30% sulla spesa per elettrodomestici ad alta efficienza energetica riservato a chi rottama un apparecchio vecchio. Il contributo ha la forma di uno sconto garantito dal venditore al momento dell’acquisto. Per quest’anno la cifra prevista era di 100 euro (200 nel caso l’Isee fosse sotto i 25mila euro).
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