Danilo Faso termina i mondiali di Helsingborg con un argento scintillante

Fitet 

I Campionati Mondiali Giovanili di Helsingborg si sono conclusi per l’Italia con il fantastico bilancio di una medaglia d’argento e una di bronzo. Al terzo posto conquistato dalla squadra Under 15, questa sera si è aggiunto il secondo ottenuto da Danilo Faso, che nel doppio maschile con il colombiano Emanuel Otalvaro è stato battuto in finale per 3-0 (0-11, 8-11, 7-11) dai favoriti cinesi Li Hechen e Tang Yiren. Mai nessun azzurro prima era salito sul secondo gradino del podio in una manifestazione iridata assoluta o giovanile.

Nel primo set la coppia italo-colombiana, complice anche una comprensibile emozione, non è riuscita a entrare in partita ed è rimasta a secco. Nel secondo parziale Faso e Otalvaro hanno reagito e dall’1-2 sono passati a condurre (4-2). Hanno subìto un break di 4-0 (4-6) e sono rimasti a contatto (8-9), per poi cedere gli ultimi due scambi. Nella terza frazione Li e Tang dal 2-2 sono saliti sul 6-2, dal 7-3 sono stati riagganciati (7-7) e hanno messo a segno i quattro punti conclusivi.

Terzo posto per i giapponesi Lee Seungsoo e Ma Yeongmin e per i francesi Sandro Cavaille e Noah Vitel.

«Abbiamo disputato una bellissima gara - commenta Faso - vincendo molto bene nel primo turno per 3-0 contro due iraniani (Benyamin Faraji e Faraz Shakiba, ndr), uno dei quali è molto bravo ed è in semifinale nel singolare. Nei quarti abbiamo superato per 3-1 due atleti di Hong Kong (Lau Eden e Lo Ka Kit, ndr) e anche in questo caso la prestazione è stata ottima. La semifinale è stata difficile contri francesi Cavaille e Vitel, una grande battaglia, nella quale abbiamo rimontato da 1-2 e abbiamo vinto per 11-9 al quinto set. In finale siamo partiti male nel primo set contro i cinesi, mentre nel secondo e nel terzo ce la siamo giocata e siamo rimasti vicini, ma nel finale di entrambi loro sono stati più bravi di noi. Dispiace un po’ per com’è andata, la finale a un mondiale è comunque un grandissimo risultato e sono felicissimo anche del bronzo a squadre con i miei compagni».

In panchina ha seguito il 14enne palermitano il tecnico Lorenzo Nannoni. «Siamo veramente contenti  - spiega - di aver centrato questa storica medaglia d’argento. L’andamento della finale dispiace un po’, immaginavamo e sapevamo che i cinesi sarebbero partiti a mille all’ora, da parte nostra ci sarebbe voluto un altro tipo di inizio, molto più aggressivo e consapevole e meno timoroso. Danilo fin dal primo punto è subito pronto, mentre Emanuel ha sempre un po’ faticato in avvio, poi quando ingrana le cose cambiano. Era già accaduto contro i francesi, che però non sono i cinesi e l’esito complessivo è stato diverso. Il secondo e il terzo parziale sono stati buoni, per conquistarli avremmo dovuto fare qualcosa in più e mettere maggiormente i cinesi sotto pressione. Come doppio fra atleti di nazioni di diverse è arrivato un ottimo risultato, anche perché il successo in semifinale contro i francesi, che sono abituati a giocare il doppio insieme, è stato molto significativo. Anche quello nei quarti contro gli hongkonghesi era stato molto convincente. C’è un po’ di rammarico per non aver potuto schierare il nostro doppio naturale, composto da Faso e Francesco Trevisan, che avevano sconfitto i de cinesi della finale per 3-1 nella sfida decisiva del WTT Youth Star Contender Skopje, a inizio settembre».

Nannoni si sofferma anche sul bronzo raggiunto dal team: «La gara ha confermato la grande compattezza del nostro gruppo. Faso ha chiuso imbattuto, portando a casa un punto contro l’Australia, due contro Porto Rico e altrettanti contro la Polonia, battendo anche il campione europeo in carica Patryk Zyworonek. Erik Paulina si è aggiudicato due singolari su tre e contro i polacchi era in vantaggio per 2-0 su Aleks Pakula e ha perso per 11-9 al quinto set. Peccato per Trevisan, che ha disputato delle partite molto combattute e credo di poter dire che meritasse la vittoria sia contro il portoricano Rios sia contro Zyworonek, che gli ha annullato un match-point. Sul 2-2 della semifinale la sfida contro Samuel Michna era molto difficile, per caratteristiche e situazioni di gioco, e ne avevamo parlato. La Polonia ha qualcosa più di noi, ma abbiamo dimostrato di poterla battere, non è una nazione fuori portata per noi. Questa medaglia ha ribadito la forza di un gruppo che era già stato capace di vincere gli Europei. È anche ovvio che questa manifestazione ci abbia proposto spunti interessanti sui quali lavorare, per migliorare e rimanere agganciati alla concorrenza».

Risultati come quelli conseguiti in Svezia sono stati raggiunti attraverso il lavoro di molti. «Se questi ragazzi sono così competitivi - afferma Nannoni - c’è molto merito da parte di tutti e quindi dell’allenatore dei cadetti Emmanuele Delsante e dello staff del Centro Tecnico di Terni, guidato da Eric Angles. È stata fondamentale la collaborazione che si è instaurata fra la Federazione, le società dei ragazzi e le famiglie, che hanno fatto notevoli sacrifici per seguirli. Anch’io ci sono passato e so quanto si debba faticare, quando si è molto giovani, per continuare a impegnarsi tutti i giorni per tenere il passo degli altri Paesi europei e anche dell’Asia».

Nel doppio femminile Under 15 si sono imposte le taipeane Wu Yng-Syan e Chen Min-Hsin per 3-0 (12-10, 11-7, 11-4) sulle coreane Choi Seoyeon e Heo Yerim. Bronzo a pari merito per la portoghese Julia Leal e la polacca Katarzyna Rajkowska e per le cinesi Yao Ruixuan e Hu Yi.

Nel doppio maschile Under 19 si sono laureati campioni i cinesi Huang Youzheng e Wen Ruibo, per 3-2 (11-2, 7-11, 5-11, 11-7, 11-9) sui coreani Kim Gaon e Kazuki Yoshiyama. Terzo gradino del podio per i francesi Flavien Coton e Nathan Lam e per il brasiliano Leonardo Iizuka e il portoghese Tiago Abiodun.

Il doppio femminile Under 19 è andato alle cinesi Qin Yuxuan e Zong German, per 3-1 (11-8, 12-10, 11-13, 11-4) sulle giapponesi Rin Mende e Mao Takamori.  Terze la tedesca Annett Kaufmann e la gallese Anna Hursey e le coreane Yoo Yerin e Park Gahyeon.

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