Federico Di Marco, il sogno che si avvera
E’ uno dei figli di Milano e, al tempo stesso, è uno dei figli calcistici dell’Inter. Interista fin da bambino, si è ritrovato ad essere un punto cardine dell’Inter, soprattutto, di Simone Inzaghi. Federico Di Marco rappresenta il coronamento del sogno che la maggior parte dei tifosi interisti ha inseguito da bambino, un sogno che si avvera.
Una crescita esponenziale negli anni
“Il ragazzo si farà”. Canta così Francesco De Gregori nella celebre canzone “La Leva calcistica del 68”. Si è fatto Di Marco. E’ diventato grande girando l’Italia in prestito, ma con l’ambizione di tornare a giocare in quella che è la sua seconda casa, San Siro. Dalla Curva al campo, cambio di prospettiva, cambio di vita, cambio di sogni.
E’ l’estate del 2021 quando Fede torna finalmente, e definitivamente, a casa. Da lì in poi, il numero 32 ha cominciato a scrivere quella storia che ancora oggi appassiona i tifosi nerazzurri che vedono in lui il loro sogno mai realizzato. In questi anni, Dimash, insieme ai suoi compagni ha attraversato momenti bui dai quali hanno saputo ripartire per arrivare ai traguardi che hanno tagliato da vincitori, ultimo in ordine di tempo, lo scudetto vinto in casa del Milan
In questi anni Federico Di Marco è diventato sempre più un riferimento centrale nello scacchiere inzaghiano. La sua crescita è stata talmente imponente che, finalmente, all’Inter possono vantarsi di aver ritrovato un degno proprietario della fascia sinistra come non accadeva, forse, dai tempi di Roberto Carlos passato da questi lidi e rimastoci troppo poco. Un paragone, probabilmente, ancora troppo ingombrante, visto le gesta del brasiliano, anche lontano da Milano, un paragone con cui, però, Fede vuole convivere il più a lungo possibile vedendo cosa riserverà il futuro.
Un esterno vestito da jolly
La crescita esponenziale del ragazzo della curva è merito, anche, dell’attuale tecnico Simone Inzaghi. Nel suo 3-5-2 camaleontico in cui tutti fanno tutto, o quasi, Di Marco si è riscoperto giocatore in grado di poter migliorare la propria qualità attraverso la possibilità di ricoprire più “ruoli” all’interno della gara
Con i continui movimenti dei diversi giocatori, infatti, capita spesso che il numero 32 si alzi al fianco degli attaccanti per favorire l’attacco delle fasce da parte della mezz’ala sinistra, perlopiù Mkhitaryan, o del braccetto Bastoni. Oltre a portare densità in area di rigore, lo sviluppo guadagna nel fulcro del gioco un giocatore in grado, con la sua qualità di fornire ai compagni l’assist che si può rivelare decisivo.
Qualità appunto. Un aspetto che il ragazzo di Porta Romana sta dimostrando di migliorare giorno dopo giorno e ciò gli permette di diventare uno dei migliori interpreti del ruolo. A giovarne, oltre all’Inter, è anche la Nazionale e, in tal senso, la partita con il Belgio ne è la dimostrazione lampante: palla chirurgica per l’assist a Cambiaso, apertura alla Calhanoglu per attaccare il lato debole in occasione del gol di Retegui. Dimash is on fire
Un po’ di numeri
Un giocatore così importante porta anche nelle statistiche personali e di squadra numeri importanti. Negli ultimi anni, infatti, ha contribuito e non poco alla causa nerazzurra.
La scorsa stagione, culminata con la seconda stella, solo in serie A ha contribuito con 5 gol e 6 assist, a cui vanno aggiunti un gol in Champions League e due assist equamente divisi tra Supercoppa Italiana e Coppa Italia.
In questo primo scorcio di stagione, invece, ha messo a referto un gol e un assist. Numeri che, con il proseguo dell’annata, verranno sicuramente migliorati dal ragazzo che ha avverato il sogno di molti tifosi interisti e, per lui stesso è stato un sogno che s’avvera
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