Nascita e crescita dell’enoturismo in Italia
Il boom del “turismo del vino” in Italia
Vento, sole e…vino! È da un po’ di tempo che l’industria dei viaggi si occupa del concetto di “turismo del vino” e l’Italia è tra i leader indiscussi di questo settore. Il cibo, l’arte, la cultura e le bellezze paesaggistiche sono le ragioni principali per cui milioni di viaggiatori visitano l’Italia ogni anno, ma l’enoturismo gode di una popolarità particolare perché è in grado di combinare tutte queste risorse e molto altro ancora per creare un’esperienza unica.
Il 93% dei turisti oggi si reca in Italia con l’obiettivo principale di assaggiare cibi memorabili accompagnati da vini semplici o pregiati, mentre l’84% degli enoturisti aggiunge al proprio itinerario di viaggio attività ed esperienze legate alla cultura, alla storia e persino al gioco! Pensiamo ad esempio al successo di un titolo alla moda come plinko xy, ma anche alle slot machine più classiche da bar.
E anche se per alcune località ci sono ancora margini di miglioramento in settori come i trasporti, la comunicazione e i servizi di alberghi e ristoranti, i livelli attuali sono considerati se non discreti, molto buoni e in rapida crescita.
Il boom dell’enoturismo in Italia
L’enoturismo, noto anche come “turismo del vino”, è un viaggio di esplorazione attraverso regioni con un ricco patrimonio enologico. Si tratta di degustare i vini e le specialità gastronomiche locali, di partecipare a visite guidate alle cantine e ai vigneti e di immergersi nelle tradizioni e nella cultura della regione.
Il territorio italiano ben soddisfa alcune caratteristiche fondamentali di questo fenomeno: le cantine, infatti, sono spesso situate in incantevoli villaggi abbracciati da colline soleggiate e vigneti infiniti, creando un ambiente affascinante e quasi fiabesco che diventa parte integrante dell’esperienza di degustazione stessa.
Le destinazioni più ambite dagli appassionati di vino si trovano principalmente nelle rinomate regioni vinicole della Toscana, dove l’intraprendenza e la calorosa ospitalità della popolazione locale hanno giocato un ruolo importante sin da subito. Le aziende vinicole locali hanno ridato vita a piccoli borghi e città medievali, trasformandoli in musei, bed and breakfast o resort di lusso dove abbandonarsi al relax, all’arte, al benessere, ai giochi da casinò e al piacere del palato!
Nascita e sviluppo dell’enoturismo in Italia
Il legame tra vino e turismo è antico, ma l’enoturismo in Italia è relativamente recente. È nato all’inizio degli anni Novanta grazie alle iniziative di diverse associazioni che hanno organizzato importanti eventi come “Calici sotto le stelle”. Anche la legislazione è di conseguenza abbastanza nuova e ha portato all’istituzione delle Strade del Vino, ovvero percorsi protetti in cui si valorizzano natura, cultura e ambiente. Sono state anche introdotte delle linee guida che regolamentano attività, operatori e visite alle varie strutture (cantine, vigneti, ecc).
La diversità dei palati
Il Bel Paese, con 29 milioni di appassionati di vino che rappresentano il 58% della popolazione adulta, presenta una situazione demografica molto variegata. Secondo alcuni studi recenti, il consumo significativo si concentra nella fascia d’età compresa tra i 45 e i 64 anni e gli uomini rappresentano il 58% dei consumatori. Dal punto di vista geografico, è la Lombardia a dominare, con il 17% del totale dei bevitori di vino, mentre l’Emilia-Romagna vanta un tasso di penetrazione del 62%. L’indagine rivela i vini preferiti: dai classici come il Barolo alle varietà emergenti come la Ribolla.
Circa la metà della produzione di vino in Italia è costituita da vino rosso, l’altra metà da vino bianco. I vini italiani sono popolari anche perché incontrano i gusti e le attitudini di molte persone e sono così meravigliosamente legati alla cucina mediterranea che è apprezzata in tutto il mondo e che gli italiani sanno celebrare con maestria. Le regioni vinicole italiane sono diverse e autentiche e rappresentano tradizioni e patrimoni vitivinicoli diversi e unici.
Ma l’interesse non si ferma qui: cresce la voglia di sostenibilità, di vini biologici con un packaging in linea con l’impegno del settore verso la responsabilità ambientale.
Nello specifico, i visitatori delle cantine italiane si dividono in quattro categorie generali:
- Turisti occasionali o spontanei, che si fermano in una cantina per caso
- Enofili convinti
- Esploratori e reporter del vino
- Amanti del lusso
Il business del “turismo del vino” e non solo
Gli enoturisti non sono gli unici acquirenti diretti di questo prodotto. Un italiano su tre acquista il vino dove viene prodotto, con una naturale preferenza per i vini della propria regione, statistica di importanza decisiva per le cantine cooperative.
Un segmento crescente del business, tuttavia, è rappresentato dalla vendita diretta di vini biologici o biodinamici.
Il turismo del vino genera, però, anche altri punti di profitto oltre alla vendita di bottiglie o casse. Secondo una recente indagine, per ogni 50€ spesi per il vino, l’enoturista ne spende altrettanti per altri prodotti legati al vino, pasti in abbinamento, souvenir e servizi, mangiare, fare shopping, visitare musei e in generale per qualsiasi altra attrazione offerta dal territorio.
Un boom che non si ferma!
Il futuro dell’enoturismo in Italia è roseo almeno quanto quello dei giochi da casinò e il settore continuerà a crescere nei prossimi anni, diventando una tendenza turistica consolidata. Di conseguenza, l’offerta di esperienze enogastronomiche in Italia subirà un aumento che interesserà ogni tipo di turista, appassionato di vino e non solo. Anche la produzione e l’esportazione di vino italiano nel mondo, con benefici per i produttori locali e per i consumatori d’oltreoceano, avrà le sue gratifiche perché vino e turismo sono sicuramente una sinergia vincente!