Ranieri l’anticrisi sfida tutti i tabù

In un momento come questo la cosa più importante è non pensare al passato ma nemmeno avere paura del presente. Bisogna semplicemente ripartire. Proprio questa sembra essere la missione che si è dato Ranieri . Dal primo giorno, con quel sorriso contagioso che rasserena soltanto ad ascoltarlo, Claudio sta provando a riportare la normalità. Quella che più di qualcuno a Trigoria ha smarrito, tra pressioni e paure. E così, il richiamo al bambino che è in noi di pascoliana memoria effettuato venerdì in conferenza stampa, è stata una trovata che ha fatto centro. Nella squadra, basta vedere i video degli allenamenti (si è passati dalla tribù dei musi lunghi ad un gruppo che dà l’idea di divertirsi). (...) È chiaro che nel pomeriggio al Maradona non basteranno le parole per uscire indenni da Napoli (campo dove la Roma non vince dal 2018 con Di Francesco in panchina), sfatare il tabù-trasferta (i giallorossi, comprese le coppe, non vincono lontano dall’Olimpico ormai dal recupero di Udinese-Roma , datato 25 aprile), invertire la rotta dei confronti diretti con Conte (dopo i primi due successi, 8 ko consecutivi di Sir Claudio) che tra l’altro non perde due partite consecutive in casa addirittura dal 2009 (curiosità: il secondo ko fu proprio contro la Roma). Ma il tentativo di riportare tutto all’importanza che ha, va comunque apprezzato. Come la volontà di proteggere un po’ di più una squadra che ultimamente s’è trasformata nella banda del buco. Cinque gol presi a Firenze, tre a Verona, altrettanti con il Bologna in casa per un totale di 11 schiaffoni che sono costati la panchina a Juric . Claudio riparte da qui, schierando due linee più basse che per gli amanti dei numeri dovrebbero prevedere un 4-5-1 in fase difensiva con Pellegrini pronto a supportare Dovbyk quando la Roma avrà il pallone tra i piedi. (...)

(Il Messaggero)

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