Coates saluta. Lo psicologo non convince
IL TEMPO (M.CIRULLI) – E' durata poco meno di un mese l'esperienza di Tim Coates nella Roma. Arrivato nella Capitale con il ruolo di «mental coach», essendo uno psicologo specializzato nello sport, aveva il compito di coordinare e gestire il team già presente a Trigoria. Per Coates era infatti pronto un contratto fino al 30 giugno 2026 , ma la società, dopo il periodo di prova, ha deciso di non confermarlo (come anticipato da Manà Manà Sport Roma), interrompendo la collaborazione. Di origini inglesi (e tifosissimo del Manchester City), ma con una buona conoscenza dell'italiano, aveva già lavorato nel calcio in passato, in particolare con il West Ham . Ha avuto tempo di seguire la squadra solo per poche partite, anche a causa della sosta per le nazionali. Nelle scorse settimane una sua foto sulla panchina della Roma è diventata virale: molti tifosi hanno infatti condiviso la sua espressione durante la gara con il Bologna all'Olimpico, match che ha poi portato all'esonero di Juric. A consigliare il suo arrivo è stato Mark Sertori. l'«Head of Performance», arrivato a inizio ottobre e più volte menzionato da Ghisolfi . Solamente qualche giorni fa aveva parlato del suo rapporto con Coates , sottolineando anche l'importanza di un ruolo del genere nel calcio moderno. «L'ho portato io qui perché avevo già avuto modo di lavorare con lui - ha affermato Sertori a Il Romanista - è un tipo molto riservato. Anche lo psicologo serve per costruire una mentalità vincente e il calcio sta cambiando in questo senso, come il mondo».