Palermo, Carlo Osti è il nuovo ds: l’identikit
Carlo Osti è ufficialmente il nuovo ds del Palermo. Dopo l'esonero di De Sanctis, all'ex Atalanta il compito di risollevare le sorti del campionato rosanero. trent'anni di esperienza e tante avventure: l'identikit del nuovo ds. Osti comincia la sua carriera da DS con la Triestina nella stagione 95/96, portando la squadra al quinto posto di Serie C2 da neo promossa. L'anno dopo la Ternana si affida a lui per la Serie C1 e in tre anni sale in Serie B, rimanendoci l'anno dopo. A lui il merito di portare Miccoli in Umbria. Una parentesi alla Virtus Bergamo appena salito in B, per due stagioni. Dal 2001 comincia una lunga parentesi al Treviso: la squadra veneta, reduce da una retrocessione in Serie C1, in 4 anni targato Osti arriva in Serie A, grazie alla quarta posizione in cadetteria nel campionato 2004/05. L'anno dopo la grande occasione Lazio, affiancato da Sabatini: la stagione non va male, arrivando sesti in campo, ma i biancocelesti vengono condannati colpevoli nel caso Calciopoli. La squadra chiude al sedicesimo posto in virtù dei trenta punti di penalizzazione. L'anno seguente viene ingaggiato dall'Atalanta, in cui lavorerà per ben quattro anni. I bergamaschi arrivano costantemente nella parte medio alta della classifica, tranne l'ultimo anno del dirigente in lombardia, nella stagione 2009/10, che si chiude con la retrocessione in Serie B. Breve parentesi al Lecce l'anno successivo, che si chiuderà con la retrocessione dei salentini. Al termine dell'anno in puglia, Osti comincia quella che sarà la sua esperienza più longeva e, per gran parte, migliore. Approda in Liguria sponda blucerchiata nel dicembre 2012, con la squadra a ridosso della zona retrocessione in Serie A. La stagione si concluderà senza affanni per la Samp, che si salverà con 10 punti di vantaggio sul Palermo terzultimo. L'anno dopo il rendimento sarà simile e porterà i liguri al dodicesimo posto. L'anno migliore del corso Osti in blucerchiato è rappresentato dalla stagione 2014/15, in cui la squadra la squadra di Mihajlovic arriverà al settimo posto, conquistandosi l'Europa League. Un "rammarico", paradossalmente, dopo il girone d'andata chiuso al terzo posto. Da quel momento il club si stabilizzerà a metà classifica, raggiungendo un posizionamento massimo corrispondente al nono posto in campionato. Il dirigente lascerà il posto di ds nel 2021, salvo poi tornare con un nuovo ruolo da direttore tecnico per altri due anni. Il Ds ha certamente portato in Italia e rilanciato tanti calciatori che adesso calcano palcoscenici importantissimi: tra i più importanti Bruno Fernandes, venduto allo Sporting Lisbona per 10 milioni, o Skriniar, venduto all'Inter per circa 35 milioni a fronte di una spesa di 5 milioni. Ma anche tanti colpi illuminanti come Torreira, acquistato per un milione e mezzo e rivenduto per ben 29 milioni all'Arsenal, ma anche Mauro Icardi, acquistato per 300 mila euro e rivenduto a 13 milioni all'Inter. Adesso al dirigente tocca un compito complicato: rilanciare i rosanero. Sarà fondamentale far ritrovare entusiasmo all'ambiente capendo dove agire in chiave mercato, sia in entrata che in uscita.