Dietrofront del Tar sulla sospensione del tariffario del Ssn. FdI: scelta per il bene dei cittadini
Revocato il decreto con il quale ieri il Tar del Lazio aveva sospeso il Tariffario delle Prestazioni di Specialistica ambulatoriale e protesica, ovvero le cure e le prestazioni garantite ai cittadini dal Ssn. A chiedere la revoca l’Avvocatura dello stato per conto del Ministero della Salute. “Preso atto della dichiarata gravità delle conseguenze della sospensione del decreto che determinerebbero il blocco del sistema di prenotazione ed erogazione” dei servizi “con un impatto sulla salute dei pazienti”, il Tar ha deciso di revocare il decreto confermando l’udienza in camera di consiglio per il 28 gennaio.
“La sospensione del tariffario da parte del Tar avrebbe paralizzato il Ssn”
“Grande soddisfazione per la decisione del Tar di revocare la sospensiva del tariffario delle Prestazioni di Specialistica ambulatoriale e protesica, ossia le cure garantite ai cittadini dal nostro Ssn, entrato in vigore proprio ieri. Un dietrofront senza il quale, come dichiarato dallo stesso Tribunale amministrativo, ‘avrebbe determinato il blocco del sistema, con un impatto significativo sulla salute dei pazienti’, esattamente quello che questo governo sta tentando di preservare. E sono anche soddisfatto che le stesse strutture sanitarie che avevano chiesto lo stop del decreto tariffe, abbiano fatto retromarcia proprio per evitare la paralisi delle prestazioni. Dunque, il tariffario da applicare ritorna quello di ieri in attesa dell’udienza del tribunale amministrativo in camera di consiglio prevista per il 28 gennaio, dove sono certo che i giudici sapranno decidere per il bene dei cittadini”. Così il senatore Francesco Zaffini, presidente della commissione Sanità e Lavoro di Palazzo Madama.
Accolta l’istanza dell’Avvocatura dello Stato, si decide il 28 gennaio
La sezione terza quater del Tar del Lazio ha infatti accolto l’istanza depositata oggi dall’Avvocatura dello Stato con la quale “si rappresenta l’estrema difficoltà di attivare il sistema tariffario del giugno 2023, con i relativi nomenclatori e cataloghi regionali, il che presuppone una necessaria pianificazione e valutazione di impatti organizzativi, tecnologici ed economici, con il coinvolgimento di tutti i fornitori di applicativi” che determinerebbe “un blocco del sistema di prescrizione, prenotazione ed erogazione, con conseguente disservizio all’utenza e ritardi nell’erogazione delle prestazioni e, in ultima analisi, con un impatto sulla salute dei pazienti”. Il giudice, “preso atto della dichiarata gravità delle conseguenze della sospensione del decreto”, considerato “non si ravvisano evidentemente i presupposti per un’audizione anche informale delle parti”, ha accolto l’istanza di revoca confermando la fissazione alla camera di consiglio del 28 gennaio 2025.
Che cosa prevede il nuovo tariffario del ministero della Salute
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