Fiction 2025, arriva su Rai1 “La bambina con la valigia”, storia di Egea Haffner, simbolo dell’esodo giuliano-dalmata

Nel 2025 la Rai prosegue con le fiction a tema storico mandando in onda La bambina con la valigia, film tv diretto da Gianluca Mazzella e dedicato all’esodo giuliano dalmata. Una produzone molto attesa. La sceneggiatura di Andrea Porporati si basa sulla storia vera di Egea Haffner, la “bambina con la valigia” del titolo divenuta simbolo di tutti quei profughi costretti a lasciare la propria terra dalla fine della Seconda guerra mondiale e nel decennio successivo. Il film sarà trasmesso da Rai1 in occasione della Giornata del Ricordo 2025, raccontando, attraverso gli occhi della piccola Egea, una vicenda di coraggio al centro di un esodo che ha segnato migliaia di famiglie italiane giuliano-dalmate. La produzione ha beneficiato del supporto della Friuli Venezia Giulia Film Commission – PromoTurismoFVG.

La storia di Egea Haffner a febbraio su Rai1: quello “scatto” memorabile e tragico

Prima di abbandonare Pola, lo zio di Egea le fa scattare una fotografia che diventa un’icona: Egea è ritratta con in mano un ombrellino e una valigia su cui compare un cartello che recita “Esule giuliana n° 30001”, numero che si riferiva agli italiani in quel momento residenti a Pola, la maggior parte destinata a lasciarsi ogni cosa alle spalle e a trasferirsi altrove. Proprio come Egea, che da quel momento inizia il suo esodo, prima in Sardegna, poi a Bolzano. Lacrime e sangue in uno “scatto” memorabile e tragico.  La sua storia è stata anche raccontata in un libro, scritto con Gigliola Alvisi e intitolato, appunto,  “La bambina con la valigia. Il mio viaggio tra i ricordi di esule al tempo delle foibe” (Piemme, 2022). Un libro pensato per i ragazzi, affinché i più giovani possano avere coscienza di quei drammatici eventi vissuti da migliaia di italiani.

“La bambina con la valigia” su Rai1: divenne il simbolo dell’esodo giuliano-dalmata

I tragici eventi che segnarono l’Alto Adriatico durante il conflitto e l’ampio processo di migrazione forzata dai territori passati sotto l’amministrazione della Jugoslavia comunista dal 1945 e per tutto il decennio successivo coinvolse migliaia di italiani. La storia di Egea è drammatica. Residente a Pola (oggi in Croazia), nel maggio del 1945, a soli tre anni e mezzo perde il padre Kurt, scomparso per sempre dopo essere stato prelevato dalla sua abitazione dai partigiani di Tito e mai più ritrovato. Probabilmente il suo corpo finisce in una foiba nel Carso. “Nonna ogni sera metteva via un pezzo di pane: Forse el torna, speremo che el torni…. Mia zia Ilse con la bicicletta andò fino a Trieste e a Capodistria, pensando che l’avessero messo in qualche campo di concentramento, ma era come se fosse finito nel nulla”, ha raccontato nel libro.

Il padre di Egea vittima delle foibe. A sei anni l’inizio di una vita drammatica

Da qui inizia la storia che un anno più tardi, nel luglio del 1946, vede Egea costretta con la famiglia a lasciare la propria città come profuga. Non ha ancora compiuto cinque anni in quella foto storica. Da quel momento, la famiglia Haffner lascia Pola, si trasferisce prima Cagliari e poi a Bolzano accudita da una zia che l’ama come una figlia e protetta dalla cura dei nonni, fino ad arrivare a Rovereto dove vive tutt’oggi. Un’avventura drammatica e incredibile, trascorsa a lungo da dimenticati ma sempre con orgoglio, coraggio e determinazione. L’immagine in bianco e nero della bambina con la valigia e la scritta “esule giuliana”, una foto scattata davvero il 6 luglio 1946 poco prima di abbandonare per sempre la sua casa, è diventata l’emblema dell’esodo e di un periodo storico a lungo taciuto.

La fiction di Rai1: la produzione de La bambina con la valigia

Prodotto da Clemart e Rai Fiction, La bambina con la valigia porta sugli schermi il libro che Egea Haffner ha scritto con Gigliola Alvisi per Piemme.  Ad interpretare Egea bambina è Petra Bevilacqua, mentre da giovane avrà il volto di Sinéad Thornhill, attrice già vista su Rai1 tra i protagonisti di Brennero e su Netflix ne La legge di Lidia Poët.  Il cast è completato da Silvia Cohen, Claudia Vismara, Sandra Ceccarelli e Davide Strava. Il film tv è stato girato in diverse location del Friuli Venezia Giulia, tra cui Trieste, Sistiana, Duino Aurisina, Grado (impiegata per Pola), i Laghi di Fusine, il Parco Piuma-Isonzo e Gorizia. Le riprese si sono concluse alla fine di ottobre.

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