Riti. La Santa Teofania: ovvero il Battesimo di Gesù, ponte con l’Oriente Cristiano

In pochi sanno che nella Chiesa Ortodossa e, in generale, nella Cristianità d’Oriente, il periodo natalizio si conclude con la festa della Teofania. La celebrazione coincide con il 6 gennaio (giorno dell’Epifania) per coloro che seguono il calendario gregoriano o con il 19 gennaio per le Chiese Ortodosse che osservano il calendario giuliano.

Mentre in ambito cattolico, con l’Epifania si ricorda la visita e l’adorazione dei Re Magi, la Santa Teofania (dal greco theophàneia, dall’unione delle parole Theòs Dio e phàinein manifestarsi) celebra il battesimo di Gesù nel fiume Giordano ad opera di Giovanni Battista il Precursore: si tratta di un momento di fondamentale importanza, perché in questo atto la Trinità si rivela al mondo e lo Spirito Santo discende su Gesù nelle sembianze di colomba. È in questo frangente che avviene la manifestazione della divinità di Gesù, perché con il Battesimo nel Giordano, Egli si manifesta in quanto Figlio di Dio e Messia. Nel Vangelo secondo Matteo, a questo proposito, si sottolinea che Giovanni si sarebbe in un primo tempo rifiutato di battezzarlo, dicendogli che semmai era lui ad aver bisogno di essere battezzato e non certo Gesù, ma il Signore rispose che era giusto così, perché era un atto conveniente per adempiere “ogni giustizia”. Una volta avvenuto il battesimo, si sente la voce del Padre che annuncia che “Questi è il figlio mio diletto, nel quale mi sono compiaciuto”.Per indicare la festa si adopera spesso il plurale Sante Teofanie, poiché si indicano in tal modo le manifestazioni del Padre, dello Spirito Santo e del Figlio.

Epifania e Teofania

Nelle chiese cristiane orientali l’Epifania-Teofania è inserita fra le dodici festività principali del calendario liturgico. Il momento cruciale della celebrazione, oltre al volo della colomba, è la Grande Benedizione delle Acque da parte del sacerdote: egli immerge la Croce in una fonte battesimale o – come spesso avviene in Oriente – presso un fiume, al mare o comunque presso una sorgente, mentre il giorno prima il rito si celebra in chiesa. È un richiamo diretto del Battesimo di Cristo nel Giordano. In Grecia, ma anche altrove, l’immersione della Croce è spesso seguita da un tuffo rituale da parte di giovani uomini, che entrano in acqua per recuperarla, “ricordando” in questo modo proprio l’immersione di Gesù. Quella dell’abluzione rituale nelle acque è una tradizione molto osservata anche nelle chiese ortodosse in Russia e nelle altre nazioni legate all’Ortodossia. Nelle regioni più fredde, viene incisa la parte della superficie ghiacciata dei laghi e ci si immerge nell’acqua gelida.

Il ruolo dell’acqua

Avviene anche che, in occasione della Festa della Teofania, i fedeli portino in chiesa bottiglie o bidoncini d’acqua per farle benedire dal sacerdote. L’acqua benedetta viene poi consumata in momenti di particolare bisogno spirituale, a volte viene utilizzata per aspergere case o oggetti o animali, oppure regalata ai parenti e alle persone care. In diversi luoghi che osservano la Tradizione Ortodossa, i giorni successivi alla Festa sono dedicati alla benedizione delle abitazioni delle singole famiglie.

Anche la Chiesa Cattolica celebra, comunque, il battesimo del Signore, nonostante il risalto dato in questo caso alla Teofania sia meno sentito dai fedeli, rispetto al valore e al significato che questa ha per le Chiese Cristiane d’Oriente. Per i cattolici di Rito Latino, si celebra la domenica successiva al 6 gennaio, Festa dell’Epifania.

Diverso è, invece, il caso delle Chiese cattoliche orientali e mediorientali e dei cattolici italiani che seguono il Rito Greco-Bizantino, come ad esempio le Eparchie di Piana degli Albanesi in Sicilia o di Lungro in Calabria: in questi casi, la Festa della Teofania è molto sentita e vengono rispettate le regole liturgiche e la Tradizione Ortodossa. A Piana, in provincia di Palermo (che fino al 1941 si chiamava “Piana dei Greci”), il 6 gennaio di ogni anno si celebra la Divina Liturgia nella Cattedrale di San Demetrio Megalomartire, al termine della quale i papàs bizantini, il popolo e le donne in abito tradizionale, si recano in processione alla Fontana dei Tre Cannoli, dove vengono benedette le acque. E sulla fontana, viene fatta discendere una bianca colomba, a ricordo dell’evento battesimale di Gesù nel fiume Giordano.

Ponte spirituale fra Occidente e Oriente cristiani

Celebrare l’Epifania-Teofania vuol dire oggi costruire un ponte spirituale con l’Oriente Cristiano, ma anche e soprattutto, ritrovare quel senso di purificazione insito nella fede e nell’atto del Battesimo; purificazione, che non a caso è affidata alle acque, così come avviene anche presso altre religioni, nelle quali il significato dell’acqua e la sua funzione divina sono determinanti. In tempi oscuri, contrassegnati da guerre, da cecità, dal sonno della coscienza e dall’impoverimento dell’uomo, appannato e, sempre più spesso, soggiogato dalla tecnofollia, la Teofania, con il mistero che reca con sé della discesa della Colomba-Spirito Divino e della rivelazione della Trinità, è un’occasione per meditare sulla Grazia che trasforma e rigenera noi stessi e il mondo, per ritrovarci e per riconoscerci.

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